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Studente si uccide: aveva mentito sulla data della laurea. Ora basta, gli studenti vogliono la riforma
Un altro studente si è ucciso dopo avere mentito sulla data della laurea. Se cosi tante persone si uccidono per la loro carriera universitaria bisogna che ci si ponga, dentro e fuori dall'università, delle domande circa il sistema universitario del nostro Paese.
Quando si lascia qualcuno indietro, dipende chi, questo può portare a conseguenze estreme; quando un ragazza o una ragazza piangono per il fallimento in un esame, se io fossi un professore, anche se li ho bocciati, mi sforzerei di capire il perché di quanto successo.
Se io fossi un professore spiegherei ai ragazzi e alle ragazze che loro non valgono quanto il loro titolo di studi, spiegherei loro che un laureato non vale di più degli altri perché è laureato.
Questo dovrebbe essere scritto all'inizio di tutti i testi universitari in adozione: tu sei tu, nella tua unicità e nella tua bellezza, perché la bellezza è nell'unicità di ognuno di noi. Potenziare i corsi di recupero delle varie materie, potenziare gli sportelli psicologici di Ateneo ed abolire l'assurdo istituto del fuori corso.
Credo sia arrivato il momento di abolire la durata legale del corso di studi ed applicare soltanto la regola dei CFU e di riformare il sistema di valutazione solo con la promozione o la bocciatura,senza scale di voti che non servono a nulla se non ad instillare inutili competizioni tra colleghi ed assegnare il voto di laurea soltanto per la tesi.
Non dico che il problema dei suicidi degli studenti e delle studentesse possa essere risolto ma possiamo provarci, dobbiamo provarci: questi ragazzi e ragazze cercano ascolto e comprensione e i professori sono tenuti a dare loro quell'ascolto e quella comprensione.
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