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"Stimo Nicolais ma non si può essere valutati sulla base di battaglie interne al PD"

Dopo gli stralci delle conversazioni - pubblicati da Repubblica - AgoraVox Italia intervista Nicola Oddati, assessore del Comune di Napoli. Dato per uscente alla viglia dell’ultimo "rimpasto", parla dei 60 giorni che hanno sconvolto Napoli e del PD.

Dalle trascrizioni emerge una Iervolino che difende gli assessori senza cedere di alle insistenze di Iannuzzi e Nicolais. Quest’ultimo l’accusa: «Tu parli degli assessori come fossero figli ma questo è il governo della città, il problema è politico: bisogna dare un segnale più forte». Al nome Mario Raffa la Iervolino risponde: «Non se ne parla proprio, sta lavorando e non lo sostituisco dopo sette mesi. E poi ha perso un figlio da poco». Valeria Valente? «Brillante e competente». Alfredo Ponticelli? «Rappresenta i repubblicani, che hanno voti e competenze». E Nicola Oddati? «Sostituisci Oddati, è un uomo di Bassolino».

Replica il Sindaco: «Mai. Ha portato a Napoli il Forum Unesco delle Culture del 2013. Oddati è bravo e resta» e «avrà più deleghe». Nicolais si innervosisce: «Quest’incontro è inutile, perdiamo tempo». Iannuzzi chiede al Sindaco: «Rosetta, dobbiamo restare uniti. Noi stiamo con te, ma tu devi sacrificare qualche tuo assessore: questa era l’intesa quando abbiamo concordato la conferma del vicesindaco Santangelo».

Durissima la Iervolino: «Senza Santangelo al suo fianco Rosetta non lavora», continua: «Per me questo è un ampio rinnovamento. Ci sono i quattro assessori nuovi di maggio e i sei di adesso: a Napoli non c’è mai stato un così gran rimpasto». Iannuzzi desiste: «Visto che hai deciso, buona fortuna. C’è un’uscita laterale per evitare i giornalisti?».

La parola ora a Nicola Oddati.

Cosa ne pensa di quello che è successo a Napoli, partendo dal caso Romeo.
 
Penso che quando ci sono indagini in corso è giusto e normale che ci siano anche tanti dubbi e tante discussioni, però compete alla magistratura verificare, accertare e tirare le somme. Per ora c’è un inchiesta che è partita pure con provvedimenti restrittivi nei confronti di alcuni componenti ed ex componenti della giunta. Mi auguro che nel più breve tempo possibile si possa venire a capo di questa situazione e per le persone indagate che si chiarisca la loro posizione in senso positivo, ma naturalmente ho piena fiducia nell’operato dei magistrati.
 
Perché questa polemica con Nicolais?
 
Ma no! Non ho polemizzato con Nicolais. La situazione è un po’ diversa: il partito, Nicolais e altri ponevano un tema anche giusto. Il tema è quello di recuperare un rapporto tra l’amministrazione cittadina e l’opinione pubblica. Rapporto che dopo la vicenda rifiuti e dopo quest’ultima vicenda è ovviamente compromesso e c’è una percezione non sempre positiva, anzi a volte negativa, in città, riguardo le cose che facciamo. Comunque questo va fatto con equilibrio e sempre nell’interesse della città. L’equilibrio impone da un lato introdurre elementi di novità e innovazione; questo è stato fatto in due riprese con l’ingresso prima di 5 assessori nuovi e ora con l’ingresso di altri 6 assessori nuovi. Si sono confermate quelle espereienze che in qualche modo esprimono una continuità di lavoro e che hanno portato a casa qualche risultato. E io mi aspettavo e mi aspetto un equilibrio nella valutazione. La cosa che dispiace è che ci siano formule come “azzeramento” che non tengono conto delle esperienze e delle persone di quello che hanno dato e che possono dare alla città. Mi aspetto dal partito politico più importante della coalizione, dal partito che ho votato alle ultime elezioni delle valutazioni di merito e che non si portino avanti delle formule vuote. L’altra cosa che un po’ dispiace è che le giunte si facciano sulla base della contrapposizione tra gli appartenenti all’una o l’altra corrente. Nel mio caso è un po’ particolare perché negli ultimi anni non mi sento di appartenere a nessuna corrente interna; negli ultimi due anni non ho partecipato neanche alla vita interna del PD, quindi alcune semplicazioni, banalizzazioni sono superficiali a volte inaccettabili. Detto questo ho stima di Gino Nicolais, mi spiace che si sia dimesso, ma penso che sarebbe stato più giusto fare una valutazione di merito non sulla base del condizionamento esterno o sulla base di battaglie politche interne.
 
Partendo da quello che ha detto: perchè la città “non capisce” l’operato della Giunta?
 
Non è che non capisce, non ce la possiamo prendere con la città o l’opinione pubblica. Sono successe due cose: abbiamo avuto una durissima crisi per via dei rifiuti l’anno scorso, questo ha incrinato il rapporto tra tutte le amministrazioni pubbliche e l’opionione pubblica e poi questa inchiesta giudiziaria che si ripercuote su una situazione già aggravata dalla crisi rifiuti. A volte non è che non percepisce ma si parla d’altro, di quello che cerchiamo di fare molto meno, provare a dire che insieme ai problemi ci sono tanti punti qualificanti, tante cose positive, tanti progetti che vanno avanti diventa meno appetibile per la stampa e noi paghiamo tutto questo. Faccio un esempio: si è parlato del grande risultato che abbiamo ottenuto con l’assegnazione del Forum delle Culture ma se ne è parlato molto meno perché compresso tra le polemiche di questi giorni o quelle del momento dell’emergnenza rifuti. Eppure è una grande prospettiva di sviluppo della città anche per posizionarla sul piano internzionale in maniera postivia. Anche un rilancio turistico, d’immagine, di ruolo di capitale culturale. E’ chiaro che se si parla solo male si finisce per fare il danno più grande alla nostra città. Spero che queste polemiche si chiudano che ci sia la possibilità di tornare a lavorare, di rimettersi a fare cose postive e piano paino di rimontare l’opinione negativa che c’è intorno a noi.
 
Lei ha parlato di “paroloni”, “azzeramento”, ma guardando le due giunte Iervolino (2001 e 2006), l’assessore trasversale, sempre presente è lei. Come mai?
 
Questo non lo so. Credo dipenda da tre elementi insieme. Il primo è che sia la prima che la seconda volta mi sono candidato e sono stato eletto e poi dopo sono andato in giunta. Ho, quindi, cercato di conservare un rapporto con la città che avvenisse non solo attraverso la nomina del Sindaco ma anche attraverso un giudizio degli elettori. C’è un secondo elemento che spero mi si riconosca: mi ritengo una persona libera che ragiona con la sua testa che naturalmente riferisce al Sindaco che lo nomina, ma lo deve fare con libertà intellettuale e trasparenza. Il terzo è anche qualche risultato che ho ottenuto nei campi nei quali mi sono impegnato, dal turismo al lavoro, con tante cose fatte sopratutto verso le fasce più deboli: penso sopratutto ai lavoratori socialmente utili. Poi anche quando mi sono impegnato sulla cultura sul Forum delle Cultura, conseguendo un risultato prestigioso per la città. Poi io penso sempre che non è che uno possa fare l’assessore a vita, per la verità sono anche un po’ stanco però sono al servizio della città e se il Sindaco ritiene che debba rimanere in giunta rimango per fare qualcosa di positivo.
 
Questa è una speranza per una candidatura a sindaco?
 
No, no. Questo sono cose molto più difficili, dipende da tante cose. Innanzitutto dipende dalle forze politiche dalle coalizioni che si costituiscono. Ci sono persino elementi di fortuna o di sfortuna. A questo proprio non penso e poi penso che per una città come Napoli ci vogliano personalità importanti e già affermate. Detto questo ora faccio questa esperienza poi si vedrà.

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