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 Home page > Attualità > Cronaca > Stefano Cucchi e gli altri. Morire in carcere senza giustizia

Stefano Cucchi e gli altri. Morire in carcere senza giustizia

La morte di Stefano Cucchi, 31 anni, ucciso in carcere a Roma in un pestaggio di cui non si conoscono i colpevoli, e forse non si conosceranno mai, è purtroppo solo l’ultimo caso di una lunga serie. Le vicende più note sono quelle di Marcello LonziAldo BianzinoNiki Aprile GattiManuel Eliantonio. Persone arrestate per reati di minima gravità, incensurate o con piccolissimi precedenti, ammazzate o "suicidate" in prigione non si sa da chi, non si sa come, non si sa perché.

Quello che è certo è che sono entrati in prigione vivi e in buona salute e i loro corpi sono stati restituiti alle famiglie coperti di ferite e di lesioni che nessuno è stato in grado di spiegare. Ognuno di questi casi è diverso dagli altri. Niki era stato arrestato nell’ambito di un’inchiesta su una frode informatica, Aldo per aver coltivato marijuana, Manuel per aver guidato sotto l’effetto di stupefacenti e aver tentato di fuggire. Ma il punto che li accomuna tutti è che non c’è una sola valida ragione al mondo che giustifichi la loro morte in carcere. Non erano pericolosi criminali, al massimo persone normali che hanno fatto uno sbaglio o hanno frequentato le persone sbagliate. E purtroppo le loro storie sono solo la punta dell’icebergdi una situazione di illegalità e di abusi che nelle nostre carceri è molto diffusa. 


Il sovraffollamento ne è in parte responsabile, effetto di due pessime leggi. Una è la Bossi-Fini, che rendeva clandestini gli immigrati appena perdevano il lavoro o lavoravano in nero, aggravata dal recente "decreto sicurezza" che rende effettivamente criminali gli irregolari. Infatti gli immigrati morti in carcere o in custodia sono innumerevoli, ma a nessuno importa perché a differenza dei casi sopra menzionati loro non hanno quasi mai una famiglia in Italia che possa chiedere giustizia. In 9 anni nelle carceri italiane i morti sono stati più di 1500, più di un terzo classificati come suicidi. E’ molto raro che su queste morti ci siano inchieste serie per stabilire se si tratta davvero di suicidi e di morti accidentali. Un’altra legge che uccide è la Fini-Giovanardi, che prevede l’arresto e il carcere per il possesso di quantitativi anche minimi di droghe, leggere o no. Tante persone che non costituivano un grave pericolo per la società e avrebbero potuto essere aiutare e recuperate si sono uccise in carcere negli ultimi anni. 

Le leggi "dure" e "cattive" non possono avere risultati buoni. Il risultato che ottengono è quello di uccidere persone che magari hanno commesso degli errori, ma non per questo meritavano la morte. E alla fine dei conti sono le persone normali che subiscono davvero le leggi "dure" e la pessima situazione delle carceri italiane. I criminali davvero violenti e pericolosi, visto che quasi sempre diventano "famosi" sui giornali e nelle tv, non vengono mai uccisi e pestati in carcere. I politici in carcere non ci vanno mai, anche se corrompono, minacciano, fanno affari con la mafia e sniffano fiumi di cocaina. E così abbiamo un Italia in cui i veri criminali sono fuori o comunque se la passano meglio di chi ha commesso reati minimi, che non dovrebbe essere accomunato ai violenti e agli assassini. 
Tutto normale, in un paese in cui il reale stato della "sicurezza" è pessimo perché la politica da anni non ha fatto altro che togliere fondi alla polizia, ostacolare la giustizia e attaccare la magistratura per proteggere i suoi privilegi di casta corrotta e criminale.

Commenti all'articolo

  • Di l’incarcerato (---.---.---.10) 30 ottobre 2009 09:47

    Veramente un bell’articolo, solo una cosa: attenzione a non cadere nel tranello, in questo caso il sovrafollamento non c’entra con le morti. Anche quello è un problema, ma certamente non si risolve costruendo nuove carceri come vuole fare questo governo, ma dare pene alternativea cominciare dai tossicodipendenti.

    C’èaltro da dire nei confronti delle carceri, e nel Paese di Beccaria queste cose non devono succedere.

    Comunque volevo dire che NIki era in custodia cautelare, il suo era un ipotesi di reato. Ed è stato ucciso.
    Ma comunque sia , nemmeno al peggior criminale della terra bisogna auguragli la morte, dovremmo essere un Paese civile. E il carcere, lo dice la Costituzione. è soprattutto rieducativo.

    Ma non è così!

    .


  • Di Gloria Esposito (---.---.---.102) 30 ottobre 2009 13:45

    Non capisco come cavolo sia possibile che nella patria del diritto (che dovrebbe essere "Roma" e in versione moderna l’Italia) chi viene preso per piccoli reati vada subito in carcere e magari ci lasci la pelle ,mentre i farabutti riescano d uscire dopo qualche tempo dal carcere senza che gli sia torto un capello. D’accordo è una generalizzazione, parlo senza dati alla mano ma Stefano Cucchi non doveva morire cosi: questo mondo fa veramente schifo. Probabilmente se fosse capitato a un mio familiare sarei impazzita dal dolore. Spero che gli animali che l’hanno ridotto cosi prima di lasciarlo morire abbiano una punizione esemplare e che qualcuno li denunci. Ne va della dignità di ciascuno di noi.
     

    tanti saluti

    Gloria

  • Di Bernardo Aiello (---.---.---.234) 30 ottobre 2009 16:15

    Responsabilità nella trasparenza, qualcosa di cui, nel nostro Paese, non esistono nemmeno tracce infinitesimali.
    Intanto i politici chiacchierano ed i magistrati pure : da poco hanno preso la stessa abitudine.
    A noi cittadini non resta altro che dire, ripetere e testimoniare che non siamo daccordo. Non esiste alternativa.
    Bernardo Aiello

  • Di Grazia Gaspari (---.---.---.3) 30 ottobre 2009 18:42

     Perchè nessuno fa niente? E’ orribile .... morire così.... Non posso guardare quelle foto..... Non vorrei essere nei panni di chi ha commesso quell’odioso massacro..... non starei tranquillo perchè la giustizia degli uomini è imperfetta, ma quella divina è precisa al nano-millimetro e raggiunge sempre tutti. Questo tuttavia non significa che non si debba chiedere di conoscere chi ha rubato questa vita!!! 

  • Di lo scemo del villaggio (---.---.---.230) 30 ottobre 2009 20:10

     Non posso scrivere cosa penso degli sbirri (e delle loro madri) che hanno compiuto tale massacro perche’ verrei bannato subito.
     posso solo far filtrare un po’ della rabbia, la rabbia, la rabbia!!!!... di vivere in un paese di merda come l’italia di oggi, una gerontocrazia sempre piu’ corrotta una popolazione sempre piu’ ignorante, razzista e menefreghista.

     non vedo differenza, non vedo assolutamente alcuna differenza tra il killer di Tuttu’ a Napoli e tra i killer di Stefano, se non fosse che il primo e’ stato ripreso in video.
     anzi, tutto sommato, tra un camorrista che ti ammazza ma rischia la vita e la galera e uno sbirro che mi ammazza impunito e magari decorato, preferisco certo il camorrista.

     ecco, dopo le foto di questo ragazzo massacrato da polizia e/o carabinieri, quindi dallo stato , posso solo dire che questo stato mi fa orrore.

     Meglio, Molto meglio mafiosi e camorristi di questi sbirri, di questo "stato", che fa orrore, orrore, orrore!

     il prossimo Stefano Cucchi potrei essere io. O potresti essere tu...

  • Di Fabio Barbera (---.---.---.125) 31 ottobre 2009 09:35
    Fabio Barbera

    come ho scritto sulla vignetta di Bandanax è una carneficina: Federico Aldrovandi, Gabriele Sandri, Carlo Giuliani, Stefano Cucchi, fino a quando permetteremo che le forze dell’ordine si comportino come se fossero in guerra?

    • Di Black Prince (---.---.---.166) 31 ottobre 2009 14:57

      Dal momento che nessuno dei balordi in divisa viene punito per questi orribili crimini e per tutti gli altri che quotidianamente commettono impuniti (quando qualcuno viene lievemente condannato, non va comunque in galera), la soluzione, visto che nessuno fa nulla per aggiustarla, è la seguente: il padre del ragazzo assassinato dai balordi in divisa deve informarsi sulle generalità i domicilii di questi ultimi, andare a casa loro, e uccidere senza pietà a bastonate in faccia i loro figli. 
      Per quanto paradossale, questa è l’ unico deterrente per far riflettere ogni balordo in divisa tutte le volte che gli viene in mente di alzare le mani contro una persona indifesa.
      Personalmente non posso provare pietà per gentagli in divisa che fa sempre di tutto per far odiare se stessa.
      Tu ammazzi mio figlio? Io amazzo il tuo, cane di uno sbirro farabutto che disonori l’ umanità col solo tuo respiro. 

  • Di l’incarcerato (---.---.---.9) 2 novembre 2009 03:54

    Volevo solo aggiungere una cosa, l’articolo è ben fatto e sono contento che non abbia nomianto le altre morti come Federico Aldovrandi o Carlo Giuliani come stanno facendo altrove. Lo trovo ingiusto perchè così si devia appositamente il discorso su un altro aspetto e si distoglie il probelma specifico. Ovvero quello del sisetma carcerario.

    Facciamo attenzione. Lo trovo irrispettoso per chi si sta battendo contro gli omicidi che avvengono nelle carceri! E soprattuto per tutte quelle morti che nessuno reclama. Non devono esistere morti di serie a e di serie b!

  • Di retelli (---.---.---.218) 2 novembre 2009 15:10

    Ha ragione Black Prince, se fossi io il padre ne perenderei uno a caso e lo fare "cadere dalle scale" davanti ai sui figli.Questa è l’unica giustizia possibile in questo paese ignobile.

  • Di retelli (---.---.---.218) 2 novembre 2009 15:12

    Molti poliziotti sono corrotti e amici di pusher (vedi caso Marrazzo) e mafiosi, una buona parte di loro sono simpatizzanti del fascismo ed iscritti a forza nuova

  • Di santello.simones (---.---.---.218) 2 novembre 2009 15:16

    La polizia penitenziaria,e le cosidette forze dell’ordine sono piene di persone con problemi psichici.
    Una persona normale potrebbe uccidere di botte uno sconosclituo?Una persona normale potrebbe desiderare di fare il secondino?Dopo aver fallito in tutti i campi della vita a questa gente meschina non è rimasto altro che nascondersi dietro la divisa e gli apparati burocratici di questo paese sciagurato.

  • Di Paolo Zeriali, Trieste (---.---.---.163) 4 novembre 2009 11:32

    Purtroppo le morti in carcere aumenteranno. Credo che gli episodi di cui si parla negli ultimi giorni siano solo la punta dell’iceberg. Il sistema di repressione diventerà sempre più violento e a livello politico si tollereranno sempre più le violenze e gli abusi nelle strutture detentive. Credo che nelle carceri ci siano da tempo - non solo da oggi - molte più violenze di quelle che vengono alla luce e che spesso i detenuti siano intimoriti in vario modo e indotti a tacere anche quando escono dal carcere.

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