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Sri Lanka, cercasi boia per eseguire impiccagioni

Dopo che, alla ricerca di un buon argomento per acchiappare consenso e voti in vista delle elezioni nelle quali si candida a un secondo mandato, il presidente Maithripala Sirisena ha lanciato la sua “guerra alla droga” annunciando il ripristino delle esecuzioni, il ministero della Giustizia dello Sri Lanka ha pubblicato sui quotidiani locali il bando per l’assunzione dei boia.

Dato che l’ultima esecuzione risale a 42 anni fa, la posizione che in passato si tramandava di padre in figlio è attualmente vacante.

In realtà fino a cinque anni fa un boia in servizio c’era: ma P.S.U. Premasinghe, dopo aver terminato l’addestramento, è entrato nella prigione centrale e ha dato le dimissioni non appena ha visto cappio e pedana. Gli hanno dato un mese di tempo per pensarci ma non è tornato sui suoi passi.

Alla posizione di boia potranno concorrere maschi tra i 18 e i 45 anni, in possesso di “un eccellente carattere morale” , dotati di “grande entusiasmo e ottima forza mentale“. Lo stipendio mensile sarà di 36.410 rupie singalesi (circa 182 euro) al mese.

Il ministero della Giustizia sta provvedendo anche a importare un nuovo cappio: l’ultimo era stato acquistato in Pakistan 12 anni fa ma non è più utilizzabile.

Nei bracci della morte del paese, giacché nonostante la moratoria del 1976 i tribunali hanno continuato a emettere condanne a morte, si trovano 1300 prigionieri.

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