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Spy-story al Real Madrid, si dimette il presidente Calderon

“Chi si dimette o è un codardo o ha qualcosa da nascondere”. Così diceva fino a poche ore prima di dimettersi Ramon Calderon, l’ormai ex presidente del Real Madrid, la polisportiva più titolata al mondo.
 
Sfortunatamente la realtà non ha alcun rispetto per l’orgoglio personale, e così Calderon ha dovuto constatare che, se non si fosse dimesso lui, lo avrebbe fatto l’intera giunta lasciandolo in braghe di tela.
 
In Italia ci fa sempre un certo effetto vedere il presidente di una squadra di calcio sfiduciato e costretto alle dimissioni. Certo, dalle nostre parti siamo ben abituati a crisi di governo, dimissioni e nuove elezioni, ma solo in politica. Da noi, le squadre di calcio sono governate da dinastie o, nei casi più nefasti, da avventurieri.
 
Ma cos’è successo al club campione di Spagna delle ultime due stagioni? Tutto comincia con lo scandalo pubblicato da Marca, il quotidiano sportivo più popolare di Madrid. Stando a quanto rivela Marca, durante l’assemblea direttiva convocata per approvare il bilancio e nominare la giunta elettorale, Calderon avrebbe infiltrato alcuni personaggi per garantirsi un risultato a lui favorevole. Personaggi senza diritto di voto e, in alcuni casi, neanche soci del club.
 
Alle smentite di rito sono seguite le repliche di Marca, che ha pubblicato nomi e cognomi degli infiltrati. Cari amici di Calderon, del fratello Ignacio e del figlio Jaime. Insomma, una truffa di famiglia. All’evidenza dei fatti, il presidente dagli occhi di ghiaccio ha gettato la spugna. Dev’essergli costato tantissimo, ma dopo due anni e mezzo da plenipotenziario Calderon ha dovuto cedere la presidenza al suo vice Boluda e convocare nuove elezioni per la prossima estate.
 
Sono tre i trionfatori in questa spy-story. Il primo è la stampa. Il quotidiano Marca, che in genere si contraddistingue per le colossali panzane di calciomercato, ha messo a segno un colpo da maestro, dimostrando come un’inchiesta ben documentata possa far saltare la testa persino al presidente del Real Madrid: uno degli uomini più potenti di Spagna.
 
Il secondo vincitore è la malizia. Ci chiediamo: se Calderon avesse fatto una campagna acquisti faraonica come i due anni precedenti anziché andare al risparmio e, soprattutto, se il Real Madrid non si trovasse dodici punti sotto i rivali del Barcellona, questo scandalo sarebbe stato pubblicato lo stesso?
 
Terzo e ultimo vincitore: Florentino Perez, ex presidente del club bianco dal 2000 al 2006. Con lui, il Real Madrid ha conosciuto le pagine più belle e, subito dopo, più tremende degli ultimi decenni.
 
Cacciato con ignominia per i risultati indegni delle ultime tre stagioni, adesso Florentino potrebbe risorgere come l’araba fenice. Chissà se in questo momento, nel salotto di casa sua, sta già pianificando l’acquisto del prossimo “galactico”.

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