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Spo(r)t sulla tessera del tifoso

Uno spot pieno di sport. La tessera è un provvedimento necessario? Sicuramente lo spot va nella direzione giusta.

Spo(r)t sulla tessera del tifoso

Tantissimi anni di violenze, regolamenti di conti, esempi pessimi e molto più che dannosi all’immagine di un gioco che rischia ormai di non avere niente in comune con l’ideale di sport.
 
Non voglio dare giudizi sulla legittimità del provvedimento che ha visto la creazione della tessera del tifoso per chiunque voglia entrare allo stadio.
 
Sicuramente qualcosa andava fatto. Andare allo stadio è diventato qualcosa di impossibile per chi ha il cuore debole. Chi ha una famiglia va al parco, al mare o farsi un giro al supermercato piuttosto che andare allo stadio. Giustamente.
 
Mi riferisco a un video che pubblicizza la tessera del tifoso utilizzando bambini che giocano a calcio in uno stadio. Raccontano loro come dovrebbe essere vissuto ogni sport. Sull’uso di bambini si può discutere, anche se ritengo che lo sport riguardi tutti, un bambino che vede una partita dove succedono azioni violente un bell’esempio non riceve, uno dei primi a rimetterci sul piano educativo è proprio lui.
Comunque questi bambini raccontano nel video un mondo dello sport simile a quello che si può vivere vicino agli ambienti di nicchia e spesso lo sport non è il calcio.
 
Non credo basti uno spot. Bisognava farlo prima. 
Le società, le istituzioni e i mezzi d’informazione contribuiscono a mio modo di vedere, non a fare violenza assolutamente, ma a creare un clima di polemica, bisognerebbe essere più duri in direzione di certi comportamenti violenti verbalmente e fisicamente nei confronti di avversari e arbitri soprattutto, dentro e fuori dal campo.
 
La società civile spende una valanga di soldi per contenere balordi che non hanno nulla a che fare con lo sport, ne riceve anche tanti dagli introiti del calcio, ma le due cose vanno ben divise. La cultura sportiva e l’importanza sociale dell sport non hanno niente in comune con i soldi che vengono prodotti, anzi spesso si va in direzioni opposte.
 
Resta fondamentale creare i presupposti per riportare tranquillità, in campo e fuori, negli stadi e nelle tribune televisive.
 
I bambini vivono un sogno giocando, è giusto che lo facciano. Chi esagera spesso non sono loro. Chi esagera è chi gli fa mancare punti di rifermento chiari e di poca coerenza, esaltandosi e un secondo dopo deprimendosi e rimproverando, molto spesso offendendo.
 
lo sport è vita, la vita ha tempi lunghi, insegnare l’impegno è giusto, lo è ancora di più insegnare a essere liberi e consapevoli di scoprire con gioia le proprie capacità nella società, o squadra, in cui si vive.
 
Uno spot non può fare tutto questo, se serve però va bene. 
 
Un piccolissimo passo, devono seguirne mille altri molto meno appariscenti e molto più difficili da compiere perché presuppongono perseveranza, sicurezza e coerenza.
 
Si guida con l’esempio.
 
Con l’esempio si istruisce ai sani principi più di parole e video, manca ancora tanto soprattutto da questo punto di vista.

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