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Spagna, lo Stato che non c’è

Nella Spagna del Cinquecento, lo Stato era indebitato fino al collo con le banche tedesche. Per dare lustro al regno e mantenere prima le guerre e, poi, l'equilibrio, l'imperatore, mezzo germanico, pagava interessi altissimi ai banchieri del nonno (ma anche ai genovesi, gli oculati antenati di Grillo; una specie di troika dell'epoca, insieme ai tedeschi ed ai nobili signorotti europei) quando nemmeno l'oro, sottratto alle colonie, bastava più, Il terzo polo della troika, rappresentato dai nobili feudatari, prima di aprire la borsa, esigeva che Carlo V implorasse aiuto per un pezzo e con toni, prassi e modi rigidamente stabiliti; solo dopo iniziavano le trattative sul parquet (di palazzo) per stabilire il valore degli interessi. Per il resto, popolo tartassato fiscalmente come da copione storico.

La Spagna di Rajoy si sta chiedendo se questo debito pubblico, di cui nessuno degli ultimi quattro Governi si è mai assunto la benché minima responsabilità, non lo si debba forse all'Imperatore che fu amico di Tiziano. Che siano, cioè, cinquecento e passa anni che esista e cresca e che, ormai, sia stato psicologicamente assimilato dalla popolazione. Sennò non si spiega l'anestesia pressoché totale delle forze dell'opposizione e dei cittadini nei confronti di un Governo che accorda, con i poteri forti dell'Europa, un salvataggio bestiale del proprio sistema bancario durante un fine settimana. Casualmente proprio il fine settimana in cui la gente è incollata al televisore per la prima partita della Roja agli europei
 
Che Stato è quello che, fino ad ora, ha preferito salvare insolventi banche tossiche, capitanate da amici degli amici invece di mettere in salvo i propri disoccupati? E' uno Stato talmente svuotato (di funzioni autonome, di senso, di sostanza) che, ad un certo punto, si dichiara insolvente lui stesso e si vende ai banchieri tedeschi anche l'ultimo brandello di democrazia. La fuga dei capitali spagnoli dal Paese negli ultimi tre mesi equivale al 9% del PIL; capitali che sono in buona parte atterrati nelle sicurissime banche tedesche, a cui questa crisi conviene e molto.

Ma prendiamola con calma, inutile affannarsi, son cinquecento anni che i banchieri campano sulla pelle degli spagnoli. Inutile quindi che il presidente del Governo si scomodi a spiegare il salvataggio europeo in parlamento prima di luglio; "non è il momento adatto per aprire una commissione di inchiesta su Bankia". E con la coscienza tranquilla del dovere compiuto, prende e va alla partita. 
 
Di Monica Bedana
Questo articolo è stato pubblicato qui

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