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Sovranità: la criminale pazzia di Draghi

Cominciamo da una colpa apertamente confessata: Draghi è un incapace. Il suo compito principale è la stabilità dei prezzi ma, prima di scivolare pesantemente sulla buccia di banana della sovranità, se n’è uscito con un’ammissione a dir poco sconcertante: la Banca Centrale Europea ha sovrastimato il tasso relativo ai prezzi al consumo e non s’è accorta che la causa reale della bassa inflazione sono i prezzi dell’energia e il tasso di cambio. Il sopravvalutato stregone, pagato a peso d’oro per badare alla politica monetaria, è quindi un buono a nulla. Sono anni che la crisi distrugge la vita della gente e il banchiere che fa? Sovrastima l’inflazione e se sta a guardare senza muovere un dito!

Sarà che s’è accorto dell’errore, sarà che il disastro di cui è corresponsabile lo rende ormai aggressivo, sta di fatto che Draghi, smarrito il senno e la misura, se n’è uscito con una dichiarazione demenziale, quanto rivelatrice: “Uno dei componenti del basso Pil italiano” – ha sostenuto infatti - “è lo scarso livello degli investimenti privati”. Un’opinione personale molto discutibile, che gli ha consentito addirittura di dettare le sue condizioni alla politica: l’Italia non va, ha dichiarato, per l’incertezza “sulle riforme, un freno molto potente che scoraggia gli investimenti”. Di qui all’invasione di campo il passo è stato breve: “Per i Paesi dell’Eurozona”, ha sibilato in tono ultimativo, è ora “di cedere sovranità all’Europa per quanto riguarda le riforme strutturali”.

Come un elefante perso tra delicati cristalli, Draghi sembra ignorare che la sovranità di cui parla non appartiene al governo, non è proprietà privata dell’Unione Europea, della Banca Centrale e meno che mai di personaggi a dir poco pericolosi come il suo presidente. La sovranità qui da noi, qualcuno dovrebbe spiegarlo all’indecente e malaccorto banchiere, appartiene al popolo. Se il capitale finanziario pensa di privatizzare i Paesi membri dell’Unione, è bene che sappia: sarebbe una dichiarazione di guerra.

In nome di quali principi i cittadini italiani dovrebbero cedere la loro sovranità a qualcuno? Che intende Draghi, quando si riferisce all’Europa? L’aborto senza Costituzione con cui facciamo i conti ogni giorno, il suo Parlamento malato d’impotenza, la Commissione che nessuno ha eletto? Per chi e soprattutto a quale titolo Draghi accampa pretese sulla nostra sovranità e usa toni da padrone rivolgendosi ai popoli europei? Chi crede di essere per intervenire in faccende che non sono di sua competenza e perché non prova a fare almeno decentemente il ragioniere per guadagnarsi i milioni che costa ai contribuenti? E, in ultimo, qual è l’dea di democrazia che coltiva l’oscuro passacarte di quella finanza che è la prima e forse unica responsabile del disastro epocale in cui ci hanno cacciato gli imbrogli delle banche?

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