Souad Sbai lascia Fini e ridà ossigeno alla maggioranza virtuale di Berlusconi

Ieri la deputata Souad Sbai ha deciso di ritornare al Pdl, dopo la sua adesione travagliata al gruppo di Futuro e Libertà per l’Italia.
I deputati che si riconoscono nel presidente della Camera avevano raggiunto il considerevole numero di 36 deputati con l’arrivo del deputato Pdl Giampiero Catone. Con il ritorno della Sbai al Pdl, i deputati di Fli tornano ad essere 35.
Pur trattandosi di un solo deputato, ogni passaggio viene registrato con particolare attenzione dalle varie forze politiche in quanto il 29 settembre Silvio Berlusconi terrà un discorso nella camera dei deputati sul rilancio della sua azione di governo. Alla discussione dovrebbe seguire un voto, ed attualmente il Presidente del Consiglio non è sicuro di poter ottenere i 316 deputati necessari all’ottenimento della maggioranza nella camera dei deputati. I gruppi di Pdl e Lega contano attualmente solamente su 297 deputati. Da questo si è scatenata la caccia ad ogni singolo parlamentare, che durante la partita cruciale del 29 settembre, giocata sul filo di lana, potrà risultare decisivo.
Rischia infatti di indebolire l’unico presidio di democrazia che può contrastare lo strapotere berlusconiano. Dinanzi ad un PD lacerato da divisioni interne, un Udc diviso in due con la corrente cuffariana che ha già trasportato armi e bagagli nella maggioranza, Fli rappresenta la vera opposizione al governo del Cavaliere.
Berlusconi pur di mantenere il suo potere che ormai mantiene da 16 interminabili anni, sta utilizzando tutte le armi a cui può ricorrere, tra dossier falsi contro i propri avversari politici, compravendita di parlamentari e altri colpi bassi.
Dinanzi a questo scenario che una parlamentare, torni all’ovile berlusconiano non è un buon segno, speriamo rimanga un caso isolato.
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