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Sondaggisti i veri sconfitti? Forse no…

Tutti i media dopo le prime proiezioni sui voti reali, hanno subito fatto notare come i sondaggi della vigilia hanno previsto un risultato sbagliato, sollevando un polverone sulla categoria dei sondaggisti. Ma cosa è successo veramente?

YouTrend, che è in possesso dei sondaggi delle settimana precedente l’elezioni, ha voluto confrontarli con i risultati reali e cercare di analizzare il problema partendo da tre ipotesi che giustifichino la tesi che i sondaggi hanno previsto un risultato sbagliato.

IPOTESI 1: I SONDAGGISTI DOVREBBERO CAMBIARE MESTIERE

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Se quest’ipotesi fosse vera, non avrebbero dovuto sbagliare solo il risultato di PD e M5S, ma anche quello di tutti gli altri partiti. Quest’ipotesi è dunque sfatata dal confronto tra il risultato reale e la media dei sondaggi della settimana precedente le elezioni: l’errore assoluto dei singoli partiti è molto basso, spesso sotto l’1%, tranne per PD e M5S che supera il 5%, portando l’errore medio all’1,4%. Nello specifico l’errore di PDL e Scelta Civica è di circa lo 0.5%, quello di RC e Lega supera di poco il punto percentuale.

IPOTESI 2: TUTTI GLI INDECISI HANNO VOTATO PER GRILLO

In quest’ipotesi, partendo dalla media dei sondaggi (che stimava un’affluenza intorno al 70%), il M5S arriverebbe a un punto dal risultato reale, ma aumenterebbe l’errore di quasi tutti i partiti, tranne Lega e RC e non lo ridurrebbe abbastanza per il PD. Sebbene l’errore medio scenda, non lo fa abbastanza.

IPOTESI 3: TRAVASO DI VOTI DAL PD A GRILLO

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La chiusura col botto di Grillo in piazza San Giovanni, luogo simbolo della sinistra italiana, la percezione che la vittoria fosse ormai nelle mani del PD e che di conseguenza dare il proprio voto a Grillo non sarebbe stato un rischio, ha spinto il 4,5% di coloro che sino al giorno prima hanno dichiarato di votare per il PD a spostarsi sul M5S tra sabato e domenica. Ragionamenti simili (ma con motivazioni diverse) avrebbero potuto spingere l’1% dell’elettorato leghista e di Ingroia a fare la stessa cosa. Considerando l’ardita ipotesi dell’effetto travaso, l’errore dei singoli partiti scenderebbe in tutti i casi sotto lo 0,5%, portando il M5S a valori simili a quelli reali.

CONCLUSIONI

È assai difficile che si sia verificata la prima ipotesi, ovvero che i sondaggisti dovrebbero cambiare mestiere, in quanto l’errore medio è relativamente basso e solo due partiti hanno l’errore assoluto alto. Probabilmente PD e M5S, (per entrare nello specifico del lavoro dei sondaggisti) hanno quote di popolazione simili sotto alcuni profili: un aspetto che ha potuto confondere non poco gli addetti ai lavori, i quali hanno dovuto combattere anche con il fatto che ben il 40% dei voti era assegnato a dei partiti che non avevano storico (sebbene l’errore medio nello stimare nuovi soggetti come FLI, SC, RC, FID e FDI sia particolarmente basso). È assai improbabile che il 100% degli indecisi, che alla fine hanno votato, abbiano scelto Grillo: molto probabilmente hanno votato seguendo una distribuzione che ha premiato maggiormente lo stesso Grillo e Berlusconi, ma certamente non abbastanza da ribaltare la previsione dei sondaggi. L’ipotesi del travaso è affascinante, sebbene sia improbabile che sia stato di 4,5 punti; più probabilmente il travaso ha avuto un’intensità inferiore, combinato con l’effetto affluenza (che ha premiato Grillo e Berlusconi) portando a questa discrepanza coi sondaggi della vigilia. L’errore statistico ha fatto il resto.

Di Roberto Greco

Questo articolo è stato pubblicato qui

Commenti all'articolo

  • Di Sandro kensan (---.---.---.134) 28 febbraio 2013 16:26
    Sandro kensan

    Scusa ma ad ogni elezione ci sono sempre le solite polemiche. Visto che la realtà è quella che i sondaggi hanno un grosso errore perché non dirlo? Perché non dire che il M5S ha il 19 percento con un errore di 7%? perché non dire che il PD ha il 32% con un errore del 7%? Perché non dire che il PDL ha il medesimo errore?

    Siete tutti bravi a darvi ragione ma dell’errore medio non interessa nessuno, se tu fai un sondaggio non mi interessa l’errore medio ma quello massimo. Piepoli per la RAI ha fatto gli istant poll con un valore massimo e uno minimo per ogni partito del 1%, doveva mettere una forchetta del 7% cosi da dare risultati reali e non sballati. Non doveva certo mettere una forchetta con l’errore medio dei 2% perché i risultati sarebbero stati comunque errati.

    Un mio testo sul problema dei sondaggi:

    http://www.kensan.it/articoli/Sonda...

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