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Solidarietà a tratti dal futuro incerto

Alla fine delle molteplici manovre, tra tanto concepire e poi eliminare, è rimasto uno strappo evidente nella finanziaria definitiva, riassumendo: Il contributo di solidarietà per i redditi di lavoro è stato di fatto eliminato per il settore privato: resta solo il 3%, peraltro detraibile, per i redditi superiori a euro 300.000,00.

 E’ stato invece mantenuto per i dipendenti pubblici il prelievo aggiuntivo del 5% per i redditi superiori a euro 90.000,00 lordi e del 10% la parte eccedente euro 150.000,00 lordi. Quindi i dipendenti pubblici pagano il contributo di solidarietà sulla parte di reddito dai 90 ai 150 del 5% e del 10% per la parte fino ai 300. Quelli privati e i lavoratori autonomi non pagano niente fino ai trecentomila. Paradossalmente per la parte eccedente i trecentomila anche i dipendenti pubblici pagano il 3% per effetto della nuova norma; solo che il dipendente pubblico, arrivato alla soglia dei trecentomila ha già pagato diciottomila euro di contributo di solidarietà, mentre gli altri non hanno ancora dato un euro. Peraltro al dipendente pubblico sopra i trecentomila diminuisce l'impatto del contributo e questi finisce per pagare percentualmente meno tasse di chi resta sotto i trecentomila. C'è qualcosa che tocca anche facendo i confronti tra gli stessi dipendenti pubblici. Una discriminazione evidente, l'infrazione del principio d'uguaglianza, di quello della progressività del prelievo fiscale e forse altro ancora. Il fatto che i dipendenti pubblici con stipendi lordi oltre i 90.000 non siano poi molti e non raccolgano grande solidarietà, nulla toglie all'evidente illogicità e insostenibilità di due trattamenti tanto diversi e soprattutto del fatto che con questa combinazione caotica (ma non involontaria) di norme, chi guadagna di meno sia tassato di più. Una questione che sicuramente qualcuno degli interessati solleverà di fronte a qualche corte, con il "rischio" ben poco remoto di veder apparire un buco nei conti del contributo di solidarietà previsto. Una sciatteria che conferma il clima delirante nel quale è stato partorito il provvedimento.

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