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Sky batte Mediaset 1-0

Nella guerra tra pay-tv Sky lancia la sfida a Mediaset puntando sulla riduzione dei prezzi, il rilancio di investimenti e la promessa di nuove assunzioni.

In un mercato televisivo ingessato, dove il duopolio la fa da padrone (in parte scalfito dal Gruppo Telecom e dall’avvento del digitale terrestre) la mano "invisibile" del libero mercato e della concorrenza sembra favorire direttamente i consumatori finali.

Il "pacchetto base" di Sky scende da 39 e 34 euro a 29, e dal 5 luglio si pagheranno 59 euro anzichè 199 per l’apparecchio MySkyHd.

Anche se i costi restano comunque alti rispetto a quelli di Mediaset Premium, l’offerta è molto più ampia e continuerà a crescere: entro il primo agosto i canali in Alta Definizione saranno 35 (di cui 12 del pacchetto Cinema) per salire a 50 entro il 2011. Previsto inoltre il lancio di un canale Sony e di Babel Tv.

La mossa di Sky arriva alla luce di un calo dei nuovi abbonati, erano quasi 2 milioni al debutto nel 2003, sono raddoppiati nel 2006 per fermarsi a 4,7 milioni lo scorso marzo, puntando così a nuove fette di mercato (obiettivo 5 milioni entro l’anno), se è vero, come ha affermato l’amministratore delegato Tom Mockridge, che "in tempi di crisi la pay tv cresce, le famiglie cercano l’intrattenimento casalingo".

L’operazione richiederà investimenti per 700 milioni di euro e favorirà la creazione di nuova occupazione: "Ci aspettiamo che la nuova offerta in Hd - continua Mockridge - porti alla crescita di circa mille posti di lavoro e lo faremo senza sovvenzioni pubbliche".

Sempre l’ad di Sky sembra interessato ad incentivare la presenza in Italia:
"La ripresa sarà molto lenta e per questo siamo felici di investire nella crescita italiana. Il potente investimento è la dimostrazione della fiducia di NewsCorporation nel potenziale di questo Paese, dove ci sono grandi opportunità per la pay tv".
I dati sembrano confermare l’interesse dello "squalo" Rupert Murdoch per il Bel Paese, NewsCorp detiene infatti il 100% di Sky Italia, contro il 40% in Sky Deutschland e punta ad acquisire il 60% della britannica BSkyB.

Anche dal punto di vista fiscale il contributo del gruppo guidato dal magnate australiano è stato influente: nell’ultimo anno Sky ha speso da noi 1,86 miliardi (il 74% dei suoi investimenti complessivi) che raggiungono un totale di oltre 10 miliardi dal 2003.

Sempre nell’anno fiscale 2010 Sky ha investito 1.160 milioni per la produzione audiovisiva italiana, di cui 100 milioni nel settore cinematografico, dando lavoro a 4.200 dipendenti diretti e 4.500 indiretti (spalmati tra le 149 società italiane coinvolte nella produzione delle reti).

Sui nuovi corposi investimenti di Sky Italia, in attesa delle contromosse di Mediaset, si è espresso anche il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia: "Ho più volte sottolineato l’importanza delle liberalizzazioni e ciò deve valere anche in campo televisivo, a condizione però che nella concorrenza tra le varie piattaforme, analogica e digitale, non ci siano posizioni dominanti soprattutto se queste vanno a discapito di imprese italiane come Mediaset".

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