Silere non possum !(Non posso tacere!) Chiacchiere e tabacchere e’ lignamme o’ Banco ‘e Napule nun ne ‘mpegna!
L'appello di Papa Francesco di domenica 17 novembre, di dare un tetto a chi ha bisogno non vale solo per il clero di Roma ma, in modo particolare, anche per il clero di Napoli che predica amore, solidarietà e povertà che, però, non mette in pratica, e non prende esempio dagli eroi della Chiesa partenopea, da Santa Maria Francesca delle cinque piaghe a Giuseppe Moscati e don Dolindo Ruotolo solo per citare alcuni fulgidi esempi!
Caro Papa Francesco, il tuo messaggio va rivolto anzitutto al neo designato Cardinale, l’Arcivescovo di Napoli Mons. Domenico Battaglia, che potrebbe iniziare a concedere le case delle Confraternite ai poveri: con il suo decreto del 27 settembre 2024, non ha fatto altro che acquisire, per il prossimo futuro, altri immobili appartenenti alle gloriose Confraternite Napoletane per l'holding di via Sant'Anna dei Lombardi,44 in Napoli.
La Chiesa dia l'esempio: dismetta i tanti hotel a 5 stelle che possiede e vi metta i senza dimora!
Non dobbiamo mai dimenticare che le Confraternite sono Associazioni Laicali di Fedeli con una propria personalità giuridica, riconosciute dallo Stato Italiano in applicazione del Concordato del 1929, con decreto del Ministero dell'Interno iscritte nell'elenco delle persone giuridiche della Prefettura di Napoli. L'unico compito che spetta all'Ordinario Diocesano è di vigilare sull'esercizio del culto e sull'adempimento delle regole statutarie.
Il 29 maggio 2015 il Cardinale Emerito Crescenzio Sepe istituiva la "Commissione Amministrativa Permanente per la Gestione dei Beni delle Confraternite Commissariate" accorpando oltre 50 Confraternite, con 166 cappelle cimiteriali. Di queste la sola Arciconfraternita di San Carlo Borromeo ha un patrimonio di 117 immobili tra commerciali ed abitativi, di questi alcuni concessi in fitto per la realizzazione di B&B.
Senza trascurare che, delle suddette, su un campione di otto Confraternite abbiamo riscontrato catastalmente un patrimonio di n. 137 immobili. Di questa Commissione, è stato Presidente il sacerdote Salvatore Fratellanza, dal 29 maggio 2015 al 10 marzo 2023, che ha autorizzato, con procura notarile, il suo avvocato di fiducia a vendere alcuni immobili, probabilmente al di sotto del valore di mercato. Successivamente il suddetto avvocato è stato nominato nel mese di marzo 2023 da don Mimmo Battaglia componente nella nuova commissione. A sedare la tempesta ci ha pensato l'Arcivescovo, trasformando la Commissione che, con decreto arcivescovile, è diventata: "Governo d'Ufficio per la Gestione dei Beni delle Arciconfraternite Commissariate dell'Arcidiocesi" con la sostituzione del suddetto avvocato.
Con questo governo è stata decretata la "morte" di oltre 50 Confraternite napoletane ivi compresa quella dell'Arciconfraternita del SS. Salvatore e Santa Maria a Materdei per la quale il Cav. Giacomo Onorato ha combattuto per la sua rinascita dal lontano 2009.
In occasione dell'esumazione della sua venerata e santa mamma, all'epoca il Direttore dell'Ufficio Confraternite, Mons. Raffaele Ponte, celebrò la messa in suo suffragio presso la Cappella Cimiteriale, con solenne promessa del ripristino del Governo Ordinario, chiedendo l'adesione di 20 persone, cosa che fu prontamente fatta, con la presentazione dell'elenco delle persone, cattolici praticanti degni di partecipare alla rinascita della Confraternita e tra questi raccogliemmo la disponibilità del fratello della Medaglia d'Oro al Valor Militare, il Vice Brigadiere Salvo D'Acquisto, amico fraterno del cav. Giacomo Onorato, attento e amorevole figlioccio della mamma, Ines D'Acquisto.
La promessa non è stata mantenuta nemmeno dal suo successore, il sacerdote Giuseppe Tufo, che addirittura, con l'avvocato di fiducia (suo e del suddetto Fratellanza), denunciò il cav. Giacomo Onorato per diffamazione, la prima volta il 4 novembre 2017 e la seconda volta il 20 aprile 2023, con la medesima motivazione, e, in entrambi i casi, i procedimenti sono stati archiviati nonostante la loro opposizione, dal GIP su richiesta dei rispettivi PM, perdendo così due cause intentate.
Non c'è più sordo di chi non vuol sentire, non c'è più cieco di chi non vuol vedere!
Dal 18 dicembre 2020 ad aprile 2023, attraverso e-mail, sono stati ben informati il neo cardinale Don Mimmo Battaglia ed il Vescovo Ausiliare Mons. Gaetano Castello (delegato alle confraternite), che il 3 maggio, di buon mattino ha ricevuto il cavaliere Onorato alla presenza di don Federico Battaglia, Segretario particolare dell’Arcivescovo di Napoli, che del lungo incontro fu il verbalizzante.
Dal palazzo della Curia, come da un muro di gomma non è arrivata mai alcuna risposta, ad eccezione del 23 maggio 2023, quando inopinatamente, al Cav. Onorato è stato notificato un atto di citazione, a titolo personale, dal Tribunale di Napoli da parte di don Mimmo Battaglia, con il quale ha richiesto, ad un povero pensionato della Pubblica Amministrazione, a seguito della creazione del Gruppo Fb a suo sostegno "Gli amici di Don Mimmo Battaglia Prete coi Fratelli sulla Strada", un risarcimento di 40.000 euro per danni alla personalità.
Caro Papa Francesco, purtroppo nella Diocesi di Napoli il maestro è cambiato, la speranza si è persa e la musica è sempre la stessa!
Con molta frequenza si parla di don Tonino Bello, vero vescovo dei poveri, a mo' di esempio ma non con fatti concreti, come a partire della trasparenza per la mancata pubblicazione dei bilanci preventivi e consuntivi delle parrocchie alle attività della Curia, come la pubblicazione delle nomine tutte "top secret" nascondendosi dietro il pretesto della "privacy", offendendo – in tal modo – l’intelligenza del popolo di Dio!
“La chiameranno Via Santa...avventura di Vangelo frontiera di Carità”, questo lo slogan scelto per il XXXI Sinodo Pastorale!
A trent’anni dalla chiusura del XXX Sinodo indetto dal grande Pastore, Cardinale di Santa Romana Chiesa Corrado Ursi, al fine di affrontare le sfide del tempo presente, l’Arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, all’inizio del suo ministero episcopale, ha indetto il XXXI Sinodo della Chiesa di Napoli
E non venissero ad infinocchiarci vendendoci suggestioni oniriche come la “Casa Bartimeo” presso il Convento di San Pietro ad Aram al Rettifilo oppure il “Museo diffuso”: ambedue detti progetti sono stati lautamente finanziati dalla Fondazione con il Sud e da una pletora di sponsor privati, e non daranno lavoro ai giovani se non ai soliti noti ed agli amici degli amici!
Invece di perdersi dietro la caccia al “corvo”, la Curia Arcivescovile di Napoli aggiorni i fedeli, in spirito di verità, sulla vicenda delle infiltrazioni della n’drangheta calabrese nella Facoltà Teologica di Capodimonte nonché su quella – altrettanto drammatica – della Cittadella Apostolica di Pozzuoli (oggi Grand Hotel Serapide) che un sacerdote di periferia, Don Gaetano Cascella, aveva donato alla Curia Arcivescovile di Napoli con il vincolo di non affittarla mai a privati. In questa seconda indagine, come riportato dalla trasmissione televisiva “Report” erano emerse delle connessioni con il Clan dei Casalesi.
Quale Strada Santa percorre la Chiesa di Napoli nel XXXI Sinodo Pastorale, quella del dire e non fare?
Cav. Giacomo Onorato
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