Sicilia, province abolite

Ieri 19 marzo, l'assemblea regionale della Regione Sicilia, ha approvato il ddl con cui il governo ha proposto l'abolizione delle province. Cancellate le elezioni previste per il 26 e 27 maggio.
I nove enti saranno commissariati ed entro la fine di quest'anno saranno sostituiti da liberi consorzi di comuni. Per questi sono previste elezioni di secondo grado, quindi i componenti saranno indicati dai sindaci e non ci saranno più elezioni per presidenti di Provincia e consiglieri.
L'Ars (Assemblea Regionale Siciliana) ha votato ieri il provvedimento che prevede l'abolizione delle province.
"Oggi ha vinto il modello Sicilia", ha sottolineato il governatore Rosario Crocetta, ex sindaco di Gela (Caltanissetta) dal 2002 al 2009, ed eletto presidente della regione della 'Trinacria' il 28 ottobre dello scorso anno tra le fila del partito di Bersani.
53 voti favorevoli, 28 contrari, un astenuto: questo è il verdetto siglato dall'assemblea presieduta da Giovanni Ardizzone.
Il maxi-emendamento, proposto da Pd, Udc e Lista Crocetta, è stato messo a votazione con voto segreto così come chiesto dall'opposizione di centrodestra. Al termine dello 'scrutinio' il presidente della Regione ha ringraziato i 15 deputati del movimento di Grillo per aver sostenuto la norma discussa.
"C'è una volontà riformista che vede un centrosinistra e una coalizione compatta – ha dichiarato Crocetta –. E i grillini stanno dando un sostegno sulle riforme concreto. Non giudicare questa una vittoria del governo non mi sembra giusto. Penso che sia il primo governo in Italia che riesce a fare una riforma del genere", ha concluso il presidente della Regione che vede saldo l'asse tra lui e i grillini.
Niente più province quindi. Manca solo il voto finale al ddl che, in queste ore, all'interno della Sala d'Ercole, sarà ufficializzato.
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