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Sicilia: 15 milioni destinati ai disoccupati spesi in escort e regali. 17 arresti

Primo passo: aspettate che la Regione stanzi dei maxi-finanziamenti pubblici da 15 milioni di euro per creare occupazione e sviluppo in una Sicilia martoriata dalla Crisi economica e, soprattutto, da decenni di malagestione e malavita (la vostra, tra l'altro). 
 
Secondo passo: fate in modo di dare il contratto tanto sperato soltanto a 18 (diciotto) dei 1500 (millecinquecento) disoccupati previsti nel programma. 
 
Terzo passo: spendete e spandete quello che resta (parecchio) dei 15 milioni in viaggi, regali, cene, escort (puttane) e rimborsi.
 
Sono questi i tre passi di danza svelati dalla Procura di Palermo nell'inchiesta che ha portato stamattina a 17 arresti nel capoluogo siciliano. A guidare le indagini il nucleo tutela spesa pubblica della Finanza del tenente colonnello Fabio Ranieri, che da un buco di quasi 28 milioni di euro è arrivato al Ciapi, uno dei maggiori enti di formazione siciliani. 
 
Il merito dell'operazione, oltre che della Finanza, è dei sostituti procuratori Maurizio Agnello, Sergio Demontis, Gaetano Paci, Pierangelo Padova, Alessandro Picchi e del procuratore aggiunto Leonardo Agueci. Vale la pena nominarli tutti, perché è grazie a loro che siamo venuti a conoscenza della "gestione" di Faustino Giacchetto, finito in manette insieme alla moglie Concetta Argento e altre 15 persone.
 
Corruzione, finanziamento illecito ai partiti e associazione a delinquere. Di questo sono accusati, a vario titolo, Giacchetto e soci. Non mancano nomi illustri della politica locale: gli ex assessori al Lavoro Carmelo Incardona (An) e Santi Formica (Pdl), l'ex consigliere comunale di Palermo Gerlando Inzerillo (Grande Sud) per corruzione; Salvatore Sanfilippo (candidato sindaco al Comune di Santa Flavia, Palermo), Nicola Leanza (ex assessore al Lavoro, già capogruppo dell'Udc), Gaspare Vitrano (ex deputato regionale del Pd, sotto processo anche per concussione), Nino Dina (ex deputato regionale Udc), Salvino Caputo (ex deputato regionale Pdl, condannato in via definitiva per tentato abuso d'ufficio) per finanziamento illecito ai partiti.
 
Ogni commento, vista la notizia, sarebbe di troppo. 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.17) 22 giugno 2013 16:46

    Perché cercare gli occhiali in tutta la casa allora che li abbiamo sul ( sotto in questo caso) naso ????  e poi si dice che il pesce puzza dalla testa in giù !!!!



    Non ho parole, il posto adeguato a mezza Italia sarebbe Alcatraz con milioni di squali attorno !!!

    ( dentro c é ne saranno abbastanza per festeggiare tra di loro )

    Scusate il mio modesto italiano !
  • Di Renzo Riva (---.---.---.147) 12 aprile 2015 13:06
    Renzo Riva

    Vedo solo ora.
    Se non ci sono imprenditori capaci di "inventarsi" il LAVORO i corsi servono solo per dare qualche bruscolino ai disoccupati che dovrebbero parteciparvi. Se invece fosse stato fatto un corso di "PROSTITUZIONE come la si esercita" forse oggi gli ELGBT, quindi tutti, potrebbero trovare una opportunità nuova, per quanto sia la più antica del Mondo. Il mercato in questo settore è sempre florido. Ovviamente chi ci si dedica deve adeguarsi alla legge del mercato. . Una mia considerazione scritta nell’anno 2004. 

    .

     Il prezzo giusto Mio fratello è (era, due anni fa ha chiuso) un piccolo commerciante al dettaglio (pane e pasta, latte e latticini, salumi, formaggi, bibite, alcoolici e super, biscotti, scatolame ecc.) con una superficie di vendita di circa mq. 40 e mq. 30 di magazzino. Un giorno mentre eravamo a tavola si parlava del più e del meno. Ad un certo punto mia cognata gli contesta la POLITICA DEI PREZZI a suo dire troppo alti. 

    Per dimostrarle che sbagliava le ho detto di reputarsi fortunata in quanto il negozio è proprio in centro paese e la gente compra nel suo negozio non per la competitività dei suoi prezzi bensì per il servizio; se accanto al suo esercizio ci fosse un supermercato avrebbe già chiuso da un pezzo in quanto non avrebbe potuto sostenere la competitività. 

    Anzi praticando prezzi cosiddetti competitivi avrebbe corso il rischio di chiudere. Al che si salvò in corner dicendo che si doveva mettere dei prezzi giusti ma ad una mia replica non riusciva a spiegare il concetto di prezzo giusto. 

    Allora feci la presente domanda: "Io che vado a puttane (rimase quasi interdetta dall’incipit) quale pensi sia il prezzo giusto? Considera che le prestazioni che possono dare sono le più varie e che per la medesima prestazione c’e quella che chiede (ragiono ancora in Lire) L. 100.000, un’altra L. 300.000 ed un’altra ancora L. 500.000. 

    Secondo te qual è il giusto prezzo?" Al che e con un malcelato imbarazzo disse che non sapeva darmi una risposta. 

    Io a questo punto le diedi questa risposta: "Quello che il cliente è disposto a pagare; per esperienza personale posso dirti che talvolta con Lire 100.000 ho ricevuto una prestazione di gran lunga migliore di altre a maggior prezzo. 

    Morale: nel tuo negozio non vengono perché hai i prezzi competitivi bensì per la sua collocazione che permette loro di avere un servizio per il quale sono disposti a pagare i prezzi praticati, seppure superiori a quelli di altri esercizi. 

    Pensa alle aziende che esercitano un monopolio e possono fissare il prezzo che loro aggrada, seppure altissimo". 

    Quanto ho sopra scritto rappresenta l’eterna legge economica del mercato. 

    .

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