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Siae conferma: pagare per pubblicare trailer on line

Avete messo su un blog cinematografico? Occhio a pubblicare i trailer delle ultime uscite nelle sale, potreste ricevere una telefonata della Siae che vi chiede gentilmente di "regolarizzare" la vostra posizione pagando 1.800 euro all'anno, 450 euro a trimestre, per poter inserire non più di 30 trailer a trimestre.

La notizia, circolate nei giorni scorsi è stata confermata con un comunicato dalla stessa Società di raccolta dei diritti di utilizzazione economica delle opere tutelate da diritto d'autore.

Nello specifico, la richiesta della Siae è di pagare i diritti per la diffusione della colonna sonora associata al trailer. "Diffondere al pubblico colonne sonore senza aver assolto i diritti rappresenta una violazione della legge", scrive la Siae. E aggiunge: "I magazine e i blog cinematografici on line e gli altri siti aumentano la loro attrattività verso gli utenti (e quindi verso gli inserzionisti pubblicitari) arricchendo con i trailer e con la musica in genere i loro contenuti. È una bella opportunità offerta dal digitale con costi che, grazie alle soluzioni tecnologiche disponibili, come embedding e deep link, sono ormai alla portata di moltissimi siti e blog".

Così, alcuni giorni fa, la Società Italiana Autori Editori ha contattato una trentina di magazine on line che si occupano di cinema, intimando loro di sottoscrivere una licenza e comunque di pagare le somme fino ad oggi evase.

È evidente il paradosso: i siti e i blog che pubblicano trailer non fanno altro che aumentare la visibilità dei film, il che significa più incassi al botteghino. E da ciò derivano anche maggiori introti anche per i titolari dei diritti sulle colonne sonore. Imporre il pagamento per la diffusione on line, anche per il semplice embedding sulla propria piattaforma, rischia di ridurre la circolazione dei trailer, di fatto producendo un effetto contrario agli obiettivi sperati.

La Siae si sarebbe mossa dopo un accordo a inizio anno con le associazioni di categoria rappresentative dei titolari delle sale cinematografiche, come l'Agis, in base al quale i siti delle sale dovranno sottoscrivere una licenza sia per pubblicare trailer che per utilizzare estratti delle colonne sonore come audio per il proprio portale. Da lì sarebbe scaturita la richiesta anche per i magazine on line.

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