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Si accendono le lotte sociali e nei palazzi preparano la brace per cucinare il maiale

Le lotte sociali prodotte dalla crisi e dall’inefficienza del governo si moltiplicano sempre di più accendendo dappertutto falò e bagliori di autunno caldo che rischiarano con la loro luce l’interno dei vecchi palazzi del potere dove antichi e nuovi democristiani alleati del vaticano e degli USA sistemano la brace per cucinare il maiale vecchio ed imbarazzante...

La crisi che non c’è” dicono i ministri del governo. Viviamo in un paese con Pil a meno cinque-meno sei. La crisi economica è stata negata per un anno e mezzo. Poi è divenuta sorpassata. A settembre ci sarà la ripresa. Un pò tutti ci dicono che sarà un autunno duro per l’occupazione. Forse sposteranno la fine della crisi a gennaio….

 

Viviamo in un paese in cui cresceva il ricorso record e massiccio alla cassa integrazione. Eppure la crisi non esisteva. Viviamo in un paese in cui sono stati cancellati mediaticamente i licenziamenti, i precari. Le morti bianche scomparse dai giornali. E’ tutto fiabesco, tutto bellissimo. Chi prova a rovinare la fiaba è automaticamente un disfattista. Magari passibile di denuncia. L’elenco di chi ha cercato di raccontare il paese vero, quello che fatica ormai ad arrivare alla seconda settimana non è breve.

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In questo paese deve essere rappresentata la fiaba del Mulino Bianco. Peccato che la realtà sia così distante, sideralmente distante dalla fiaba che ci raccontano.

Il dato del Pil è il peggiore dal 1980, anno in anno in cui è cominciata la rilevazione statistica.

Gli effetti nefasti della crisi economica hanno maggiormente colpito le fasce più deboli della popolazione, a partire dalle famiglie a reddito fisso che, a seguito della perdita del posto di lavoro, o della cassa integrazione, hanno perso potere d’acquisto e quegli introiti fondamentali per poter andare avanti.

La conseguenza di tutto ciò è che in Italia i consumi lo scorso anno sono scesi dell’1%, ma per quest’anno, secondo quanto sostiene la Federconsumatori, le attese parlano di una contrazione dei consumi del 2,5-3% con ulteriori ripercussioni negative che il nostro Paese rischia di trascinarsi anche per l’anno 2010.

«Ci stiamo giocando il sistema produttivo ed economico». Queste sono le parole del Presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia,che avendo il polso della situazione reale (la protesta operaia dai primi di agosto si è estesa in tutta italia anche perché stanno chiudendo o hanno già chiuso 400 aziende mediograndi) ha pensato bene di intrupparsi recentemente con Epifani per tentare di ammorbidirlo in vista dell’autunno caldo.

Ma cara confindustria se è per quello che ti muovi avresti dovuto incontrare altri non la CGIL che da molti anni quel che fa è soprattutto accodarsi alle proteste spontanee in corso, dopo averle sconsigliate…

Nelle realtà vera, dai primi di agosto ad oggi la protesta operaia si è estesa in tutta Italia, spesso in forme nuove e comunque sottraendosi al controllo delle caste sindacali di regime e proponendo nuove e fantasiose forme di lotta di base (basti pensare ai precari della scuola o all’esempio positivo della lotta degli operai della INNSE e di altri che ne hanno raccolto il testimone).

Il Governo? E’ presente dappertutto meno che in economia dove non ha fatto né intende fare nulla: Tremonti e Brunetta nervosamente ripetono che è tutto un incubo e che ci sveglieremo meglio di prima…

operaioin lotta

Intanto sono tutti occupati con manovre e trappole di regime per far cadere il vecchio presidente malato ed ormai imbarazzante.

Dico sinceramente che non me ne può fregare di meno se questo vecchio cadrà per essere inciampato su qualche pillola di viagra o per il ricatto di qualche mignotta.

Non me ne frega nulla se Casini, Fini, Rutelli e Montezemolo con la Cisl e Formigoni con tutta comunione e liberazione manderanno in pensione il satrapo ed imbarazzante perché così vogliono certi poteri internazionali o il vaticano.

Non seguo volentieri queste ipotesi dietrologiche, ma non perché siano assurde.

In un paese dove Kossiga è trattato con rispetto ed Andreotti – il mafioso solo fino al 1980 – è considerato uno statista tutto è possibile…

Me ne frega poco perché in realtà non sarebbe una vittoria delle mie idee, della mia piccola italia “che suda che soffre e lavora, smettiam di soffrire che è l’ora …” ma sarebbero i soliti giochini di quella parte paludata di politicanti che non perdono mai perché giocano sempre sulla pelle degli altri, conto terzi.

Anzi dico senza timore che quello che ci governa farebbe bene a cadere così, farebbe quasi una figura dignitosa e finalmente onorevole, come finora mai gli è capitato, perché cadrebbe a causa di una trappola di regime (democristiano)

Trappole parenti - non troppo alla lontana, peraltro - di quel mondo che con la strategia della tensione 30 anni fa ha ucciso centinaia di persone innocenti nelle piazze e nei vagoni dei treni, quel mondo che con l’uccisione di Moro ha cambiato il corso della storia inidirizzandolo verso la destra qualunquista che ci governa da Craxi in poi…

Dall’altra parte la sinistra moderata è assolutamente inesistente sia nel palazzo (ed infatti è fuori gioco anche negli scenari politicanti di queste ore dove Casini e Fini la sostituiscono) sia nelle piazze che cominciano invece a riempirsi di lavoratori e studenti e che lasciano un barlume di speranza a chi voglia proporre una opposizione di classe.

Eppure sarebbe il momento giusto per insistere sui temi economici, per insistere con l’opposizione sociale e far sì che le luci che vengono da molte fabbriche aumentino e si uniscano far loro, fino a divenire bagliori sempre più forti: mai come ora il governo si trova con la graticola e sull’orlo di una crisi di nervi e sarebbe sommamente giusto mandarlo a casa per le scelte politiche fatte o omesse e non per storie di sesso e vaticano…

Difatti, anche un passante svogliato e distratto si accorgerebbe dell’estremo nervosismo nel governo: prendiamo i primi sei ministri che vengono in mente.

Berlusconi sbotta di nervi ogni santo giorno sblaterando contro intere categorie (giornalisti, opposizione, magistrati), con quella faccia marrone come il cotto e piena di strane pieghe innaturali, che dopo il lifting quando ti guarda con quegli occhi tirati a mandorla sembra un mostro giapponese perennemente incazzato. Forse si è reso conto che ha sbracato troppo con escort ed affari poco puliti e sa che ha le ore contate…

Brunetta sclera contro il festival del cinema di Venezia ed insulta tutti i registi ed attori italiani dandogli dai fannulloni comunisti, forse vuol far dimenticare il flop subito dalle sue finte battaglie contro i fannulloni che in realtà nascondevano solo ed esclusivamente duri tagli al personale, altro che sprechi. Dietro la cortina fumogena della lotta all’assenteismo? Niente

Tremonti predice la fine del conflitto sociale proprio ora che si sta invece riaccendendo in tutta a Italia a causa della chiusura di circa 400 aziende medio grandi così dimostrando di essere un economista previdente. Come quando si vantava di aver previsto la crisi: difatti ci azzeccò talmente tanto che dopo crisi dei prodotti finanziari americani dovette cambiare la legge finanziaria prima impostata sulla Robin Hood Tax contro le banche, poi con previsioni di grossi esborsi in loro favore

La Gelimini e la Carfagna stanno sempre su dritte e rigide come avessero ingoiato una scopa elettrica. La prima fa strage falcidiando 25.000 precari in una sola mattinata d’agosto e la seconda è impazzita ed al G8 delle donne e la violenza nel mondo si è trasformata in Emma Bonino e si è messa a predicare contro il maschilismo e le donne oggetto, senza peraltro arrossire un po’ per la vergogna?

Frattini ha sempre più accentuato un tic nervoso che gli fa pulsare l’occhio destro ad ogni domanda si politica estera: sarà perché non ce la fa più a fare la contrifigura del premier che va in giro per il mondo e fa come cazzo gli pare facendo perdere credito al suo ministero ad ogni dichiarazione, tant’è che lui sempre più spesso si chiede che ci sto a fare io se non conto nulla ed ha iniziato ad andare dall’analista ?

Ed invece mentre qualche falò comincia a rischiarare le piazze e le coscienze in un autunno di lotta e promesse, il potere che conta con giochi di palazzo mette fine lentamente ma ferocemente all’esperienza berlusconica…

Rosellina e Torba di Gramigna

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.235) 18 settembre 2009 19:05

    Nessuno parla di Rigenerazione della scuola e si parla sempre meno di Crociate Ministeriali. La Crisi-Atto secondo sta scivolando verso un autunno freddo per la disoccupazione e caldo per la coalizione di governo ... (questo ed altro => http://forum.wineuropa.it

  • Di poetto (---.---.---.66) 18 settembre 2009 22:23

     Secondo molti analisti il numero dei disoccupati, nel nostro paese, è destinato ad aumentare.

    Questo autunno vedremmo in tivu’, ammesso che il nostro premier ce li faccia vedere, tanta gente disperata per il lavoro perso.

    Posso ironicamente dire che riuscirà nella promessa del milione di posti di lavoro, solo che sono in meno.

    Questa massa di disoccupati si innesterà in una situazione già difficile, dove il potere d’acquisto del lavoratore dipendente si è notevolmente abbassato, dove si fanno sempre più tagli nei vari campi della pubblica amministrazione.

    Sarà un autunno caldissimo.

    Il problema è che molte delle persone che si propongono come alternativa a Berlusconi non sono, per lo meno ai miei occhi, in grado di traghettare il paese fuori da una situazione potenzialmente esplosiva.

    Ne vedo poche di persone che sembrano in grado di evitare i difficili problemi sociali, più che politici, che il nostro paese si accinge ad affrontare.

    Con Berlusconi alla giuda, più interessato alle proprie vicende e a quelle delle proprie aziende, in ogni caso, il nostro paese è come una bici in discesa senza freni...speriamo di farci solo un graffio nella caduta

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