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Sentenza per un incapiente in materia sovraindebitamento

Tra le modifiche apportate dal Decreto Ristori del governo Conte bis nel dicembre scorso alla legge salva suicidi 3/2012, quella che offriva la possibilità di poter ricorrere alla legge anche alle persone incapienti, e quindi non in grado di mettere a garanzia beni o liquidità per coprire parzialmente il debito, è quella che forse aveva destato maggiore attenzione fra gli addetti ai lavori, come dice Letterio Stracuzzi, uno dei massimi esperti di sovraindebitamento, responsabile di 11 organismi di crisi (OCC), presidente dell’associazione Protezione Sociale Italiana e docente del Master universitario Unicusano “Sovra indebitamento e Legge 3/2012” .

”La situazione è davvero complicata per un numero sempre maggiore di famiglie, e questa legge che già funzionava bene può rappresentare un importante appiglio per chi senza colpa o dolo si trova a causa della crisi in una situazione debitoria non più sostenibile e le modifiche apportate che permettono di accedere alla legge anche chi non per sua colpa si trova in una situazione di incapienza, non può che aiutare ancora di più tutti coloro che a causa della crisi sono finiti in una situazione debitoria eccessiva”. In effetti a guardare i dati che sono stati di recente pubblicati dall’Istat la crisi economica potrebbe voler dire la creazione di 2,5 milioni di nuovi poveri in Italia.

La Caritas parla di un aumento del 47% di persona che si sono rivolte alle mense dei poveri nel 2020. Nello stesso anno sono state messe all’asta 245.000 case, compresi ospedali e conventi, cosa mai accaduta prima d’ora. Circa il 15% della imprese lombarde, secondo i dati della camera di commercio di Milano e Brianza, sarebbero a forte rischio usura. E anche i dati sulla moratoria dei debiti, rilasciati a marzo dalla Banca d’Italia parlano di una situazione davvero complicata. “Sulla base di dati preliminari, al 29 gennaio sono pervenute oltre 2,7 milioni di domande o comunicazioni di moratoria, su prestiti per circa 300 miliardi. Si stima che, in termini di importi, circa il 95% delle domande o comunicazioni relative alle moratorie sia già stato accolto dalle banche, pur con differenze tra le varie misure; il 4% circa è stato sinora rigettato. “Il problema è che questa legge è ancora poco conosciuta e che molti non sanno nemmeno di avere la possibilità ricorrendovi di cancellare debiti anche di grossa entità” conclude l’avvocato Stracuzzi.

Come esempio cita un caso seguito dal suo studio che ha visto la cancellazione di 1,4 milioni di debiti accumulati con la loro attività, a due giovani imprenditori agricoli della provincia pavese, fra le centinaia di casi che ha seguito in questo ultimo drammatico anno. Il problema poi rischia di aggravarsi ulteriormente, ora con la fine della sospensione dell’attività dell’agenzia di Riscossione, che si appresta ad inviare 50 milioni di atti ( 35 milioni di cartelle e 15 milioni di atti di accertamento e compliance) ed iniziare nuovamente la sua attività di riscossione coatta. Senza un intervento del governo migliaia di persone potrebbero presto trovarsi in una situazione di estrema difficoltà a pagare debiti contratti con l’erario, che potrebbe anche provocare un intasamento dei tribunali.

Proprio grazie all’assistenza dell’avvocato Stracuzzi un giovane ingegnere, che aveva investito tutti i suoi risparmi ( quasi 150.000 euro) in una start up, è stato uno dei primi beneficiari in Italia della nuova regola che permette il ricorso alla legge 3/2012 anche a chi come lui si trova in una situazione di incapienza. Il debitore incapiente è la persona fisica che non possiede alcun bene (mobile e immobile) e reddito, o che possiede un reddito appena sufficiente per vivere e mantenere la propria famiglia. Con la recente modifica alla legge 3/2012 anche il debitore incapiente ha diritto di accedere, una sola volta nella vita, alla legge 3/2012 e di ottenere la cancellazione di tutti i debiti senza pagare un euro in favore dei creditori. Con sentenza del 15.7.2021, il Tribunale di Milano ,giudice dott.ssa Alida Paluchowski, ha ammesso un ingegnere elettronico all’esdebitazione del debitore incapiente dichiarando inesigibili i debiti maturati pari ad euro 45.321.

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