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Sei gay? Lo si vede dalla busta paga

Che il tema delle discriminazioni in Francia fosse un argomento caldo lo si sapeva, ma un rapporto pubblicato giovedì 10 dall’ISEE, l’istituto di statistica transalpino, è particolarmente interessante in quanto evidenzia come il sesso, il colore della pelle e persino l’orientamento sessuale possano essere fattori molto rilevanti nel mondo del lavoro.

I dati, senza destare troppa sorpresa, dicono che, per avere più speranze di assunzione e retribuzioni migliori, l’ideale è essere un maschio bianco eterosessuale. Ad esempio tra due ragazzi che abbiano conseguito il BTS (una specializzazione post-maturità), a parità di curriculum uno di origine magrebina ha mediamente 1,25% di possibilità in meno di essere assunto. La percentuale impenna fino al 12% se si tratta di un impiego nel settore privato in un posto a contatto con il pubblico. Secondo l’istituto di statistica il problema non sarebbe tanto in una sorta di razzismo da parte dei proprietari, quanto nella paura dei pregiudizi della clientela.

Un test fatto nel 2009 invece aveva valutato, inviando dei curricula simili ad una serie di aziende, quali fossero le categorie più richieste per un colloquio di lavoro. Come già detto i preferiti sono sempre i maschi bianchi (che sono stati contattati nel 28% dei casi), seguiti dalle donne francesi al 22%. Il tasso di risposta a candidati e candidate di origine africana precipita invece tra l’8 ed il 10%. Caso in controtendenza è quello che riguarda l’immigrazione proveniente dall’estramo oriente: le ragazze vietnamite hanno ottenuto un colloquio nel 20% dei casi, quasi il doppio dei loro connazionali uomini.

Infine uno studio ha cercato di studiare anche l’influenza dell’orientamento sessuale sulla busta paga di un lavoratore, ma non avendo altri dati a disposizione l’ISEE si è basato solamente su coloro che dichiaravano di vivere insieme ad una persona dello stesso sesso. Cercando di escludere dal dato categorie come studenti o persone che non posso permettersi una propria abitazione, dal risultato finale è emerso che chi fa parte di una coppia gay guadagna tendenzialmente il 6% in meno di un collega etero.

 

Fonte: Le Monde

Foto: Flickr (Marzacas)

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