Se Simona Ventura parla di desertificazione culturale si salvi chi può
L'intervista rilasciata a Vanity Fair è una caduta di stile, perché sparge veleno su ex colleghi, e anche perché a parlare è chi ha collezionato, tra le altre cose, una fragorosa gaffe coi Muse.
Simona Ventura, che purtroppo presto ci ritrovremo su Sky, in un'intervista a Vanity Fair, non ha avuto parole dolci per nessuno, al suo addio alla RAI. Intanto spargere veleno su ex colleghi non è proprio il massimo.
Altra argomentazione è l'accusa a Liofreddi, ex direttore di Rai Due, di essere stato il peggior direttore di rete con cui ha lavorato: voleva addirittura imporre personaggi indecenti.
D'altronde una come la Ventura s'è sempre prodigata per la cultura e per evitare personaggi che non fossero di alto profilo: d'altronde come dimenticare la lite Aida Yespica-Antonella Elia all'Isola dei Famosi o tra la stessa Simona Ventura e il noto intellettuale Rossano Rubicondi, oltre che con il celeberrimo filosofo Davide Fabbri, pronipote di Mussolini.
Oppure l'arcinoto letterato Federico Mastrostefano che parla con l'(ex) fidanzata è un must per imparare l'italiano.
Senza dimenticare la gaffe coi Muse (che hanno cantato in playback e l'hanno perculata invertendosi i ruoli), e le critiche sulle domande effettuate a Lady Gaga ed agli Oasis. Che per una che dice di capirne di musica...
Peccato che in quel tritacarne c'è finito anche Aldo Busi che vanamente ha provato a dire le cose come stanno.
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