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Sci Alpino: quando lo sport si tinge di azzurro

SCI ALPINO – CAMPIONATI del MONDO – COURCHEVEL & MERIBEL (FRANCIA) 2023 QUANDO LO SPORT AZZURRO SI TINGE DI BIANCO I trionfi di Marta Bassino e Federica Brignone ridanno lucentezza al nostro blasone. 

In questa rassegna iridata su cui è appena calato il sipario, lo sport italiano ha raggiunto le vette innevate delle proprie potenzialità, conseguendo risultati lusinghieri che non si ammiravano da tantissimi anni. Marta Bassino e Federica Brignone con i loro exploit hanno ridato splendore ad un forziere la cui lucentezza stava ormai per essere opacizzata dal trascorrere inesorabile del tempo, riavviando una tradizione che da sempre ci ha visti protagonisti delle montagne. La prima gloria tricolore fu in occasione della seconda edizione dei Campionati Mondiali, a Cortina, e vide la bolzanina Paula Wiesinger svettare in Discesa Libera. Era il 1932, la Penisola si trovava in piena epoca fascista, tempi in cui la donna veniva ancora considerata l'angelo del focolare domestico, e lo sport in gonnella era ancora ai primi vagiti, affidato all'impertinenza di poche elette. Il primo uomo capace di conquistare la vetta dorata fu invece Zeno Colò, doppio Oro ad Aspen (USA) nel 1950 fra Discesa e Slalom Gigante, trionfi incastonati in una carriera leggendaria. Per rivedere la bandiera italiana sventolare sul pennone più alto avremmo dovuto attendere il 1966, con l'acuto di C. Senoner in Speciale. Era l'anno in cui la stella dei Beatles, John Lennon, si dichiarava più popolare di Gesù Cristo e Robert Weaver diventava il primo ministro di colore nella storia degli Stati Uniti. Poi nel 1974 a St. Moritz (Svizzera) sarebbe stata la volta del mitico Gustav Thoni, primo sia in Gigante che in Speciale, un'accoppiata da urlo che avrebbe emulato molti anni dopo il favoloso Alberto Tomba - il più grande sciatore italiano all time - ai Mondiali in Sierra Nevada nel 1996, edizione in cui ci saremmo fregiati altresì degli Ori indimenticabili di due magnifiche donne come Isolde Kostner e Deborah Compagnoni, rispettivamente in Super Gigante e in Gigante, permettendo alla nostra delegazione di agguantare addirittura il 1° posto nel medagliere, un primato mai più eguagliato e nemmeno avvicinato...In quell'anno lo stupro diventava un reato contro la persona (prima di allora, pensate, era ritenuto soltanto un reato contro la moralità pubblica e il buon costume!) e la Juventus si aggiudicava l'ultima Coppa dei Campioni, con Gianluca Vialli capitano. Un anno dopo, al Sestriere, proprio Isolde e Deborah avrebbero ripetuto le grandiose sortite in terra iberica, con la Compagnoni che vi aggiunge anche l'Oro in Speciale, entrando definitivamente nella leggenda dello sci internazionale. Nel 2007 si registra in Super G. la vittoria completamente inattesa di Patrick Staudacher, un outsider alla corte regale di Svezia (Are). Quattro anni dopo sulle vette tedesche di Garmisch arriva il trionfo di C. Innerhofer, sempre in Super Gigante. Trascorrono alcuni anni di magre, prima di tornare in auge nel 2019 con Dominik Paris, ancora una volta in Super G. Quindi nel 2021 a Cortina ecco arrivare il successo di Marta Bassino nel Parallelo, prima di riascoltare l'Inno di Mameli anche nel 2023, con ancora la stella di Cuneo protagonista, stavolta in Super Gigante, che lei in carriera non era mai riuscita a conquistare. E naturalmente con Federica Brignone, prima in Combinata ed ultima di tante stelle alpine colorate d'azzurro.

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