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 Home page > Attualità > Cronaca > Scarcerati i genitori del piccolo Rocco

Scarcerati i genitori del piccolo Rocco

Giulio e Beatrice sono stati scarcerati. Finalmente i miei ragazzi sono a casa. 

Tutta la parte relativa alla droga, piantagioni e quant’altro è caduta definitivamente essendo un falso totale. 

Il pm ha chiesto gli arresti domiciliari ma il giudice non li ha concessi. Dunque sono liberi, punto e basta. 

Resta aperta l’indagine sui motivi che hanno portato alla morte del bimbo. L’autopsia è stata effettuata ma a livello macroscopico non è stato trovato nulla. Per capire in via definitiva saranno le indagini tossicologiche sui prelievi organici del bimbo a dire la parola definitiva. 

Colgo l’occasione per ringraziare tutti quelli che ci hanno mostrato la loro solidarietà e che ci hanno aiutato molto in questo momento difficile.

Grazie di cuore. 

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.217) 1 novembre 2008 20:02

    noi ti ringraziamo per aver condiviso con noi tutto questo

    • Di nadia (---.---.---.11) 1 novembre 2008 22:07

      Sapere che tuo figlio è morto è una tragedia atroce , ma sapere di essere accusato della sua morte è allucinante , vivo a Sutri ho visto i telegiornali e sentito in giro quello che si diceva .
      Purtroppo l’ignoranza e il pregiudizio regnano sovrani , che dire vi sono vicina con tanto affetto, date un bacio da parte mia a Rocco,
      un meraviglioso angelo che ha sfiorato brevemente questa terra.

  • Di giuseppina moretti (---.---.---.243) 1 novembre 2008 22:39

    Carissimi Rocco e Grazia, sono felice di sapere che Giulio e Beatrice sono a casa. E’ un primo passo per ricominciare a vivere. Il piccolo Rocco, bellissimo!, immagino quanto abbia allietato la vostra vita con la sua breve esistenza! Condivido fino in fondo tutto il vostro dolore per la sua morte e non vedo l’ora di potervi abbracciare, con amore Giuseppina.

  • Di Agostino (da Sutri) (---.---.---.140) 1 novembre 2008 23:47

    Una tragedia orribile, resa ancor più tale dalla consueta, oscena gogna mediatica. Vi auguro di tutto cuore di superarla presto.

  • Di Paola (---.---.---.175) 2 novembre 2008 00:25

    Queste sono quelle storie che sentite in televisione e lette sulla stampa o sui portali lasciano in tutti molta perplessità e rabbia, perplessità perchè ci si chiede perchè un bambino venga lasciato a chi non può prendersi cura di lui e rabbia perchè non si può morire a quindicimesi.
    Poi esiste internet e si trova la storia di una famiglia che nel dolore cerca di gridare forte quello che sta provando, vivendo e sentendo sulla propria pelle; quella famiglia data per sbandata che urla il proprio dolore per la perdita prematura e ingiusta di un figlio e di un nipote; quella famiglia sbattuta e data impasto alle cronache dalle prime pagine e dai titoli d’apertura dei vari tg e allora ci si chiede dov’è la verità, dov’è la giustizia, perchè sparare su chi sta già soffrendo tanto e che difficilmente riuscirà a vivere come prima perchè nel giro di poche ore non solo hanno perso un figlio ma sono anche stati accusati di quella morte.

    Inutile negare che io come altri abbiamo commentato la notizia per quelle che erano le informazioni date dai media e può certamente immaginare che non erano a favore di suo figlio e di sua nuora, ma soprattutto non erano a favore dello stato, dei servizi sociali e di tutti quelle strutture che dovrebbero seguire certe situazioni e che invece se ne fregano e lasciano queste persone sole ai loro destini; solamente dopo aver letto la sua lettera ho capito che ci avevano dato una visione distorta di quanto era realmente accaduto e che quei due genitori non era soli, non vivevano in una casa ghetto, non erano dograti ma lo erano stati e stavano cercando di rimaner fuori da quel tunnel forse proprio per quel figlio tanto amato.

    Mi spiace tanto per lei e la sua famiglia e da zia che ama i propri nipoti so che niente e nessuno potrà ridarvi quella gioia e quella speranza che solo un bimbo può portare nelle case perchè con i pianti, i sorrisi, gli occhi lucidi, le grida, i giocattoli sparsi ovunque i bimbi portano allegria.
     Il vostro piccolo Rocco ha lasciato e lascerà per sempre un grande immenso vuoto e un dolore enorme ai suoi nonni e ai suoi genitori ma in questo proprio loro dovranno esser tutelati e protetti, non lasciateli soli perchè la perdita di un figlio è difficile da superare e questi due ragazzi (se è vero che in passato hanno avuto problemi) potrebbero sentirsi persi senza più speranze, senza futuro perchè magari il tutto era legato al loro piccolo, non lasciate che tornino a perdersi. Dalle sue parole ho capito che c’è grande amore verso di loro, c’è protezione e quindi e a lei Signor Rocco che chiedo tutto questo lo faccia per il suo piccolo nipotino che magari un giorno chissà da dove potrà vedere i suoi genitori e i suoi fratellini.

    Un grande abbraccio a lei e ai suoi cari, io solo all’idea che possa capitare qualcosa a miei nipoti impazzisco quindi posso solo lontanamente immaginare quello che state provando... in bocca al lupo per tutto e FORZA!!!

    Un caro saluto, Paola Viterbo

  • Di al (---.---.---.173) 2 novembre 2008 00:31

    Sono felice che siano stati scarcerati i genitori di Rocco. Ma sono triste pensando alla sofferenza di non avere più Rocco in casa. Di non poterlo più accarezzare, sgridare, dirgli di andare a nanna, di non potergli più dare il bacetto della buona notte. Sono triste comunque

  • Di al (---.---.---.173) 2 novembre 2008 00:46

    Chiedo scusa se riscrivo. Vent’anni fa ero genitore di un bimbo come Rocco, Ora è grande. Ogni vota che vedevo che faceva qualcosa che potesse essere dannoso gli ponevo la ragione (una mazzetta di ferro di 10 chilili) davanti. Gli dicevo: Se vuoi farti male usa questa. Ma fallo fino alle 13. Dopo ho bisogno di riposare. Non potrei assisterti al meglio. Fino a quell’ora posso tranquillamente portarti in ospedale. L’amico che lo frequentava ascoltò invece il consiglio della madre: Divertititi. Oggi ha 3 dita in meno. Forse non centra niente con il piccolo morto. Ma volevo dire che anche se non hanno nessuna responsabilità i genitori devono cercare di infondere sicurezza e allontanare dai pericoli. se non si è pronti è meglio non concepire. Ripeto sono genitore. Mio figlio conviveva già a 17 anni.

  • Di (---.---.---.70) 2 novembre 2008 14:48

    Sono padredi tra bambini ed oltre a disprezzare la gogna mediatica nata attorno alla storia del piccolo Rocco mi chiedo quanto fosse giusto che un bambino di quell’età potesse essere lasciato con a portata di mano quel tipo di medicinali. Per quanto tempo sarà ancora possibile tollerare le inadempienze dei servizi sociali e di quant’altri conoscevano i genitori di Rocco e non abbiano fatto nulla affinchè quel bmbino sfuggisse a qualche pericolo.Ho sentito che la mamma d Rocco fosse addirittura in cura per problemi psichici e mi chiedo.....ma un’assistente sociale a casa ci sarà mai andato?...avrà mai parlato con la madre e il padre e avrà visto dove vivevano?..........Questo solo dopo aver sentito servizi televisivi e senza alcuna conoscenza reale dei fatti..... ma neanche lo scrivere del nonno da assoluta certezza di verità. E’ un uomo ferito e come tale poco attendibile......Una prece per Rocco e un invito a tacere in suo nome.

    • Di cafenoir (---.---.---.52) 2 novembre 2008 16:56

      Non dimentichiamo mai che alcuni di noi sono "giornalisti" senza nessuna iscrizione all’albo, ergo hanno sentimenti ancora sviluppati di umanità e sfogo senza concepire la polemica. Chiaro poi che se una persona si apre su una faccenda personale lo faccia con tutto il dolore, la difficoltà e la voglia di essere ascoltato possibile. Penso che agoravox (tutti quelli che scrivono e che gestiscono) abbia ascoltato, sostenuto e appoggiato perchè si sentiva di farlo. Sono lieta di poter scrivere in questo posto.
      Detto questo sono sollevata che i genitori del bambino siano a casa, su tutte le questioni di cui nessuno di noi è a conoscenza, perchè nessuno può sapere può solo ipotizzare o immaginare e farsi delle opinioni un po’ qualunquiste, non dico nulla. Mi sembra fuoriluogo e un tantino prematuro.

    • Di (---.---.---.217) 3 novembre 2008 16:58

      caro Giulio e cara Beatrice, sono molto contenta del vostro rientro a casa. Ho trovato la vostra, se pur breve, carcerazione, una ignobile ingiustizia. Sono vicina a voi con tutto il cuore e anche a Rocco e Grazia, che hanno saputo fronteggiare lo sciacallaggio che si è scatenato sulla vostra famiglia dopo la morte del bambino. Fatevi coraggio, ce ne vuole e vorrà tanto. Ma state certi che non vi mancherà l’affetto di chi, come me,vi cuole bene. Con molto affetto. Iva

    • Di Stefano (---.---.---.70) 12 novembre 2008 14:35

      Caro Anonimo, hai pienamente ragione, ma stai attento a non dirlo troppo forte....qui si rischia di finire in tribunale....

      Dici bene quando affermi che neanche la versione del nonno del bimbo deve essere presa per oro colato, ma tra i frequentatori di questo forum, serpeggia un totalitarismo subdolo per cui se non ti allinei sei una carogna anche tu!!
      Facci caso: nell’intervento del nonno la tossicodipendenza incallita del figlio vuol essere fatta passare per una malattia qualsiasi, giustificando in tutti i modi una persona che invece si è VOLUTA il destino che ha incontrato e dal quale ancora non riesce a venir fuori (se no non sarebbero "precari" i tentativi di cui parla il Sig. Rocco). Si cerca di dipingere un tossico come una povera vittima non si sa bene di chi o che cosa, si sminuisce la gravità dei problemi psichici della mamma del bimbo quasi fossero un banale raffreddore, insomma si cerca di far credere che una coppia di genitori come quelli del piccolo Rocco sia la normalità....
      Per non parlare della veemenza - a cominciare dalla scrittura in neretto - di cui è intriso il secondo intervento, quello relativo alla scarcerazione dei genitori del bimbo: sembra quasi che questi due perseguitati siano vittime di chissà quale congiura piuttosto che colpevoli, quantunque indiretti, della morte di un innocente, la cui scomparsa praticamente...scompare davanti al liberatorio ritorno a casa dei due! E se sono l’uno in cura al SERT l’altra in cura al CIM che ne dite, qualcosina che non va ci sarà o no? Altro che colpevolizzare i Carabinieri o i giornalisti.....

      E altro ancora ci sarebbe da aggiungere, molto anche - per carità! - riguardo i media: mi fermo però qui riconoscendo al nonno di Rocco e a tutti gli altri familiari il diritto al dolore più straziante (anch’io ho due figli e solo il pensiero di perderli mi stravolge), dolore che può essere solo loro e sul quale nessuno deve interferire; ma rivendico anche per onestà e coerenza il diritto di tutti a non essere presi per i fondelli da interventi fuorvianti, di parte, e giustificatamente poco riflettuti come quelli del Sig. Rocco.

    • Di Rocco Pellegrini (---.---.---.80) 13 novembre 2008 00:39
      Rocco Pellegrini

      Stefano anche tu scegli un nome per dire le tue cose e non il nome ed il cognome come farebbe una persona seria di fronte ad una storia così tragica come quella di cui stiamo parlando.
      Forse lo fai per paura del tribunale ma se tribunale ci sarà riguarderà chi ci ha calunniato a mezzo stampa e non chi esprime il proprio legittimo parere in un amvbiente aperto come è Agoravox.
      Poi vedremo cosa dirà la magistrature giudicante il cui giudizio sarà certamente la parola finale come si conviene in ogni stato di diritto.
      Però non voglio sottrarmi a questo tuo giudizio molto netto perchè benchè ci siano degli aspetti privati, che neanche tu neghi, in questa storia ci sono anche delle problematiche generali sulle quali è legittimo qualsiasi parere che si sforzi di argomentare e non di demonizzare come hai fatto tu.
      Metto da parte il fastidio della tua allusione ad una messa in maschera o ad una presa per i fondelli che hai visto nelle mie parole, mi interessa il merito del tuo ragionamento e ci vengo subito.
      1)° Chi è il drogato?
      >>Facci caso: nell’intervento del nonno la tossicodipendenza incallita del figlio vuol essere fatta passare per >>una malattia qualsiasi, giustificando in tutti i modi una persona che invece si è VOLUTA il destino che ha >>incontrato e dal quale ancora non riesce a venir fuori (se no non sarebbero "precari" i tentativi di cui parla il >>Sig. Rocco). Si cerca di dipingere un tossico come una povera vittima non si sa bene di chi o che cosa
      Secondo me, lo ripeto, il drogato è un malato. L’idea che chiunque di noi sia un superuomo che può essere in grado di VOLERE tutto quello che gli accade è un ragionamento angusto che non regge ad un’analisi seria del problema. Io non voglio giustificare nessuno perchè il dolore ed i problemi che accompagnano la vita di un tossidipendente bastano da soli a mettere la persona di fronte alle proprie responsabilità. Dunque il mondo li condanna, nel lavoro, nelle relazioni, un pò in tutto perchè non riescono ad essere delle persone affidabili e mi sembrsa giusto che sia così soprattutto perchè la comunità ha il dovere di difendersi dal cattivo comportamento che spesso li accompagna. Tuttavia la domanda è: perchè queste persone non riescono nonostante tutti gli svantaggi che subiscono e vivono sulla loro pelle ad uscire se non in un numero limitato?
      Seguendo il tuo ragionamento sembrerebbe dipendere dalla mancanza di volontà. Eppure ti posso garantire che molti di costoro ci mettono tutta la volontà che hanno. Guarda io non sono una persona "tenera" che non crede nella volontà, che si lascia andare, tutt’altro. A mio figlio più volte ed a più riprese ho reso la vita impossibile, soprattutto quando dipendeva da me strettamente, cioè quando era minorenne. Eppure nonsono riuscito, non siamo riusciti a vincere completamente la battaglia. Le ho tentate tutte, repressione forte compresa, ma la partita non è stata vinta al meglio. Lui ne è venuto fuori anche per lunghi periodi però alla fine ci è ricascato. Dunque che devo pensare? Che è malvagio? Che ha una natura perversa in se? No queste cose le lascio a quelli che credono nelle certezze assolute. Sono portato a pensare che ci sono persone che non riescono a trovare in se la forza per vivere normalmente sperando sempre che le esperienze molto amare della vita possano indurre un mutamento radicale e dunque defintivo.
      2) Quello che successo
      >> insomma si cerca di far credere che una coppia di genitori come quelli del piccolo Rocco sia la >>normalità...
      Ma da dove prendi questa cosa? Quale normalità io avrei descritto? Io non ho nascosto i problemi di nessuno e meno che mai dei genitori di mio nipote. Ho anche riconosciuto, come è normale che sia che la morte di un bambino è una cosa molto grave sulla quale bisogna accertare la verità assolutamente come spero le analisi scientifiche siano in grado di fare. Cosa ho contestato in realtà? La brutalità di un intervento delle istituzioni che, infatti, è stato riconosciuto dal tribunale, attraverso la scarcerazione a soli 4 giorni dall’evento. E la speculazione dei media.
      Comunque, concludendo, c’è un tono nel tuo intervento che non mi piace, che rassomiglia troppo alla cultura di San Patrignano, secondo la quale chi ha un tossico in casa deve accettare qualsiasi angheria, quasiasi comportamento perchè la colpa è sicuramente sua.
      E no non ci sto. Non si perdono i diritti civili per tossicodipendenza e la caccia alle streghe fa parte del passato.
      E se venisse fuori che il bambino è morto per cause naturali che diresti?
      Se si fosse aspettato la verità sarebbe emersa limpida e non ci sarebbe stata questa triste discussione.
      Ma questo paese ancora non ce la fa ad avere un pensiero moderno, non sbrigativo ed inclusivo, dunque ha preferito la caccia alle streghe.
      Peggio per lor signori se questa volta hanno trovato delle streghe che invece di confessare hanno scelto di reagire e di non accettare il ruolo di capri espiatori.

  • Di FRANA (---.---.---.87) 7 novembre 2008 23:26

    Caro professore, ho appreso da poco la tragedia che l’ha colpita e Le porgo le mie condoglianze. Purtroppo Lei e la sua famiglia siete stati vittime di un meccanismo che ormai scatta non appena i media, più i vecchi che i nuovi, hanno alla loro portata una notizia dalla quale poter sviscerare ogni possibile, ed in questo caso solo immaginabile, particolare. Indagano in modo sommario poichè gli basta una voce per costruire una notizia, cercano il caso in semplici incidenti, montano un processo prima ancora che ci siano le reali incriminazioni, ed aimè fanno di noi utenti i giudici. Ci spingono a riflettere è vero, ma sbagliano quando ci chiedono di sentenziare. E’ lunga la lista dei casi in cui la televisione e la carta stampata hanno esposto delle vite, delle persone, colpevoli o innocenti che siano, ad un’attenzione mediatica spropositata e dannosa: Annamaria Franzoni di Cogne, sulla cui colpevolezza molti nutrono ancora dubbi, insinuati dalle decine di ricostruzioni fatte e dalle altrettanto numerose testimonianze espresse dai famosi "esperti"; i fratellini di Gravina, vicenda che mi riguarda da vicino essendo loro concittadinia e sulla quale sono state sprecate illazioni e calunnie; l’omicidio di Meredith, del quale tutti ormai sembriamo conoscere ogni minimo dettaglio così come tutti siamo certi della colpevolezza degli imputati verso i quali gravano si indizi, ma non prove schiaccianti. Insomma i media ci aiutano a tenere il passo con il mondo che ci circonda, ci rendono protagonisti del mondo stesso, ma a volte devono ricordare che dietro ad una notizia, anche la più clamorosa e quindi redditizia, si cela la vita di qualcuno che potrebbe anche essere innocente. Avrei tanto altro da dire ma credo di non possedere la dialettica necessaria per continuare, spero solo che Lei possa continuare a mostrarmi le motivazioni che devono spingere me e gli altri suoi studenti a desiderare ancora di entrare a far parte del mondo della comunicazione.

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