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Sannio FilmFest, per continuare a sognare

Sant’Agata de’ Goti (BN), uno dei borghi più belli del sud Italia rinnova l’appuntamento con il Sannio Filmfest. Il mitico fucile di Barbarella, film cult del ’68 con Jane Fonda sposa a palazzo Ducale i marchi DOC e IGp del Beneventano. Ideato da Remigio Truocchio e presieduto da Sandy Powell, la costumista maggiormente accreditata nel panorama internazionale con tre Oscar .... 

Sant’Agata de’ Goti (BN), uno dei borghi più belli del sud Italia ha rinnovato con questa sua 13 ma edizione l’appuntamento con il Festival Internazionale della Scenografia e del Costume e chiude la Kermesse del Sannio FilmFest, il 30 luglio nella celeberrima Notte dei Capitelli, con la cerimonia di premiazione ad autori ed interpreti del cinema in costume e l’assegnazione del Gladiatore Sannita

Location d’eccellenza, ricca di fascino storico e cornice ideale per scenografi, costumisti, arredatori, pittori di scena capaci di disegnare il sogno di un film è emblema di tutto un territorio il cui cuore batte per la cultura. Si è espresso così il primo cittadino santagatese Carmine Valentino alla cerimonia di inaugurazione tenutasi il 23 scorso del museo permanente della Scenografia al Palazzo Ducale: “Una politica culturale sostenuta – spiega - da tutta una programmazione turistica provinciale tesa a riqualificare le ricchezze naturali, storiche ed umane di cui si dispone ”.

La mostra al Castello Ducale, “L’immagine del sogno” ideata dagli scenografi Lorenzo Baraldi (Il Postino, David di Donatello per le scenografie de Il Marchese del Grillo) e Bruno Amalfitano ( Eleonora d’Arborea, Ferdinando e Carolina di L. Wertmuller) presenta una esposizione accuratamente allestita e a tratti inedita di bozzetti, scenografie ed elementi di arredo cinematografico: capace di ricreare non solo la dimensione del backstage del film ma anche quella onirica dei film celebri che permangono nell’immaginario collettivo con forme e tracce nella nostra conoscenza. I bozzetti di “L’uomo delle stelle“ di Francesco Bronzi per Tornatore; i Padiglioni del manicomio per il film “Vincere” di Marco Dentici (fresco vincitore del Nastro d’argento) Capitello al Sannio Film Festival per la migliore scenografia; le scene per “Cristina da Pizzano” di Stefania Sandrelli che debutta come regista; le scene di “Cleopatra” del grande Enzo Bulgarelli; i bozzetti di Luigi Marchione (Il mestiere delle armi di E. Olmi, Oriente di I. Caracalla) quelli di Vincenzo Medusa per “Filomena Marturano” di Edoardo De’ Filippo e le potenti e creative visioni di Dante Ferretti, (tre Oscar, l’ultimo per Sweeney Todd di Tim Burton) con i bozzetti de "II nome della Rosa".

Tra i grandi scenografi ancora Tonino Zera per "La sconosciuta" di Tornatore e Andrea Crisanti, Oscar per "Nuovo cinema Paradiso" film con cui Tornatore vince l’Oscar; Giantito Burchiellaro, scenografo di fama che ha lavorato nel teatro lirico e nel cinema con importanti registi, come Fellini, Zeffirelli, Bellocchio) con diversi bozzetti tra cui quelli per "Einstein" televisivo di Liliana Cavani. Infine il grande pittore di scena Mari Grilli con quadri di boschi ed un meraviglioso arazzo nella Sala Sacra.



Nella Sezione giovani, esposti nelle sale a nicchia blu che coronano la terrazza del palazzo ducale straordinariamente decorate di blu i bozzetti per La “Tempesta” e “L’Amleto” di Shakespeare di Laura Lupi; “Gli amici del bar Margherita” di Giuliano Pannuti per Pupi Avati; “La finestra di fronte”: 14 bozzetti di torte di Massimiliano Nocente per Ozpetek e Marta Maffucci per “L’albero degli uccelli” di Baricco”.

Queste solo alcune delle opere che potranno continuare ad essere ammirate per tutta l’estate nelle sale a tema del Museo del Costume e dell’immagine teatrale, cinematografica e televisiva di Sant’Agata assieme alle sculture dei Delfini di “Ben Hur”, o i guerrieri cinesi per Krizia Moda, I bracieri romani per “Carlitos” (un fornitore, ndr); Gli arredi del “Casanova”; I tendaggi di Carlo Gervasi per il “Gattopardo” e il quadro di Napoleone a Cavallo di Francesco Frigeri. La specchiera, i vasi e lampadari della “Traviata” di Zeffirelli; Il divano biedermeier, le poltrone liberty e le lampade anni ‘20 di ”Salon Kitty “di Tinto Brass; il letto a baldacchino per “San Francesco” e gli oggetti d’arredo di Francesca Lo Schiavo per “Gangs of New York” e poi costumi, elmi e corone di Agnone indossate da Charlton Heston per “El Cid”, le lance di “Edipo Re” o l’elmo di rame di “Brancaleone”.Tra gli altri in esposizione la famosa frusta di “Passion” di Mel Gibson, il pesce robotizzato di “Piraña”, il mitico fucile di “Barbarella” interpretato da Jane Fonda e una proiezione loop in sala che ripercorre le scene dei film in tema. 

 

Al taglio del nastro era presente anche l’assessore alla Cultura ed al Turismo della provincia di Benevento Carlo Falato che ha inaugurato questa nuova stagione del Palazzo Ducale di Sant’Agata: una struttura museale in grado di rappresentare a livello europeo le abilità di artigiani e artisti dei costumi della cinematografia assieme alla riscoperta delle bellezze artistico-culturali del borgo, la degustazione dei prodotti tipici del beneventano anche fuori dalle mura sannite.
Il Connubio tra “Falanghina”, il vitigno autoctono DOC, la regina delle mele la “Annurca” IGp ed Arte Scenografica Internazionale serve a rafforzare l’immagine del territorio – ha spiegato l’assessore nel suo intervento sulla terrazza del palazzo ducale – grazie anche al rilancio dei flussi turistici che hanno reso  ancora più accogliente la permanenza nel borgo medioevale”. Il progetto ha previsto infatti promozioni turistiche e percorsi eno-gastronomici ma anche esposizioni, mostre e Spazio all’arte e alla moda con una sfilata di abiti realizzati con materiali di riciclo dagli studenti del corso di laurea in Disegno industriale della facoltà di Architettura della Seconda Università degli Studi di Napoli; infine incontri a tema combinati alla presenza di pluripremiati scenografi come Alan Macdonald, premio Oscar per ‘The Queen’ e disegnatore degli abiti di "Cherì" di Stephen Frears con Michelle Pfeiffer, uno dei cinque film in anteprima assoluta per l’Italia nella sezione Première assieme ad “The Admiral” di Andrej Kravchuk che riceverà il premio speciale dalla giuria popolare santagatese. Nel variegato cartello le altre sezioni del Sannio FilmFest: “Un anno in costume”, “Corti in costume” ed “Omaggi” e “Dive”. Il Carnet delle proposte infine ha offerto un Campus di formazione sul costume e la scenografia cinematografica e teatrale a studenti provenienti dalle Accademie di Belle Arti, dagli Istituti di Design e di Moda, dalle Scuole di Cinema e di Teatro che riceveranno le Pergamene di encomio ed “Aperitivi d’autore”: “Quando il cinema creava la moda” ovvero l’arte dei grandi costumisti che seppero creare modelli di eleganza senza tempo.

Nel gran finale Capitello d’argento, premio alla carriera, per Vittorio Storaro Maestro della Fotografia (Oscar per “Apocalypse Now”, “Reds” “L’ultimo imperatore”) premiato da Sandy Powell, a Neri Marcorè (riceve l’ambito Premio Mustilli: una fornitura di vini della storica e rinomata casata) che regala al pubblico di Piazza del Duomo un duetto irresistibiile con l’acclamata star della serata, l’attore Riccardo Scamarcio; alle scenografie di "Vincere" di Marco Dentici che lancia un appello per i "tagli del Fus" (concomitante con quello della manifestazione romana a Piazza della Repubblica). Capitelli infine a Charlotte Walter migliore costumista per “Un matrimonio all’inglese”; a Marco Risi, premio alla regia per “Fortapasc”; al miglior film “I love radio rock” di Richard Curtis e quelli a Filippo Timi miglior attore protagonista con “Vincere” e alla miglior attrice Alba Rohrwacher per “Il papà di Giovanna”.

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