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Samantha viva Carmela morta Rosy (Bindi) in mezzo

Donne Aperte tra dibattiti e processi.

Sgomento e indignazione è il titolo che appare su Repubblica, per il caso Rosy Bindi, lei “più bella che intelligente” come ha dichiarato un Alto rappresentante del governo italiano. La Rosy, si difende, replicando: “Evidentemente io sono una donna che non è a sua disposizione”.

E il Dibattito si accende, viene ripreso dal Fatto, da Luca Telese che sa sempre metterci sentimento e analisi in certi Cuori Neri, come nei Fatti di donne. Ed è tutto un fiorire, con vario tenore, di lettere e proposte, appelli e riflessioni, reAzioni dal mondo femminile e femminista che ricevo, sdegnate e uscite dal silenzio:” sosteniamo la Rosy, siamo tutte Rosy Bindi !Repubblica conduce questo Appello in Lotta con un clic.

Questo è quindi il Caso al Centro del Dibattito Discussione, rimbalzato anche sul Manifesto, su forma meno popolare e più analitica: SESSUALITÀ E POLITICA NEL POST-PATRIARCATO ” L’incontro – la prima occasione di confronto nazionale del femminismo sul “Berlusconi gate” – è pubblico e aperto a donne e uomini. Il testo di convocazione, firmato da Maria Luisa Boccia, Ida Dominijanni, Tamar Pitch, Bianca Pomeranzi, Grazia Zuffa è disponibile nel sito www.ilmanifesto.it”

Poi mi arriva una lettera non anonima, da un giovane ragazzo che conosco bene, ed invita alla riflessione tutte e tutti i suoi giovani amici, tra cui io che giovane non sono. E’ una lettera scritta By Samantha Geimer February 23, 2003 che a chi mi legge non ricorda forse niente ma se scrivo Roman Polanski Fece Sesso Con Una Ragazzina Di 13 Anni. Ricercato E Desiderato forse qualcosa dice. La lettera di Samantha, datata 20o3 ripeto, inizia così: “I met Roman Polanski in 1977, when I was 13 years old”.

E allora passeggiando nella Discussione apertasi tra Lodo e Nodo nazionale, leggo e vi riporto, questa recente del 7 ottobre 2009 ripresa da The Nation con mano femminile Katha Pollitt : “Un uomo adulto (R. Polansky), di 43 anni prese una ragazzina di 13 anni sola, l’ha fatta bere, le ha dato del quaalude, e, dopo avere controllato la data delle sue mestruazioni, l’ha stuprata, due volte, mentre lei si ribellava; si sottomise, come disse poi al gran Giurì, “perché avevo paura”. Gli fu permesso di ammettere la sua colpa per ottenere una condanna più lieve, come fanno molti stupratori, per evitare alla vittima il trauma di un processo con intervento e pubblicità da parte dei media. Ma ciò non significa che noi tutti dovremmo pretendere che ciò che accadde sia stato qualche cosa come un misto di libero spirito bohemien. La vittima ha impiegato anni per riprendersi. Nel Febbraio del 2008 il giudice della Corte Suprema Peter Espinosa decise che Polanski poteva contestare il suo giudizio. Tutto ciò che deve fare è rientrare negli Stati Uniti e sottomettersi alla legge. Perché questo non sarebbe corretto? Perché mai sarebbe chiedere troppo volere che un regista di fama mondiale, con un enorme seguito di amici potenti, ma che appena regolarmente condannato per un reato sessuale è volato all’estero, debba passare attraverso lo stesso regolare processo come chiunque altro?”

La risposta potrebbe essere, che non solo sono intercorsi tanti anni tra vittima e autore, soldi per il silenzio ma che questo è uno Stupro d’ Autore

Curiosa nel merito, questa analisi recuperata, maschile: “Rigorosamente contrari allo stupro sono (in genere) le donne e gli impiegati, le prime per evidenza, i secondi per sublimazione. Di fatto gli stupri sono ampiamente (quotidianamente) praticati, e tra i praticanti l’(ig)nobile arte non sono mancati perclari artisti. Sui contemporanei non saprei dire“.

Tutti interrogativi, domande, e indignazioni con tanto di punti esclamativi e firme ben note alla Rete, alla Stampa, ai Media tutti.

Poi ce n’è una storia “Si chiamava Carmela e aveva 13 anni” che è nell’archivio in tutti i sensi, bene raccontata nel Corriere della Sera il 17 aprile del 2007, scandalo, che toh, passa sotto silenzio, tranne che per certe di estrema sinistra…

Taranto: si uccide a 13 anni

16 aprile 2007: “Una ragazzina di 13 anni si è uccisa ieri sera a Taranto gettandosi nel vuoto dall’ottavo piano di un edificio. La piccola – a quanto si è appreso – aveva subito violenza da parte di un vicino alcuni mesi fa ed era stato per questo affidata ad un istituto. Ieri era con i genitori in visita a dei parenti. La piccola non avrebbe lasciato messaggi“.

E’ veramente scandaloso! Anche il 2 ottobre il processo per gli stupri subiti da Carmela, la ragazzina di 13 anni che si suicidò nell’aprile 2007 a Taranto, non è incominciato, PER LA TERZA VOLTA! – per “difetto di notifica” e il processo che vede imputati 3 uomini è stato rinviato al 5 marzo. E’ troppo strano per essere casuale. E quindi occorre fare chiarezza su come la magistratura di Taranto si sta muovendo su Carmela di fatto in maniera omertosa, fin dal primo momento. Ma nello stesso tempo registriamo ancora una volta che anche noi siamo sole a Taranto a portare avanti questa battaglia che è per Carmela ma anche per tutte le ragazze, le donne stuprate, uccise e violentate anche dalle istituzioni. Tutti quelli, politici, personaggi istituzionali, di associazioni, esponenti di partiti, che avevano fatto la passerella ad aprile 2007, sono, come accade sempre, spariti. Ma questo però ci fa essere ancora più determinate a portare avanti anche con la nostra piccola presenza la battaglia “Giustizia per Carmela”, pur venendo spesso anche noi volutamente oscurate, dai mass media, a cui abbiamo inviato la lettera che segue…

Era dicembre del 2008 quando “noi donne” apprendemmo  Carmela, stuprata. In tribunale la chiamano “prostituta”.

Scrivevano il 27 settembre del 2008:Carmela aveva denunciato di essere stata violentata; e nessuno, né polizia, né magistrati, né assistenti sociali le avevano creduto o l’avevano presa sul serio.Ma le istituzioni avevano anche fatto di peggio. Hanno considerato Carmela “soggetto disturbato con capacità compromesse” e, quindi, poco credibile. Invece di perseguire chi l’aveva violentata, hanno di fatto perseguito una bambina rinchiudendola in vari istituti in cui Carmela non voleva stare. E, come ha denunciato il padre, usando il metodo facile di “calmarla” con psicofarmaci. Carmela aveva manifestato in vario modo la sua disperazione, ma per tutta risposta era stata classificata come “soggetto con problematiche psichiatriche”. E questi stessi magistrati, psichiatri che hanno deciso per Carmela, contro Carmela, quando è morta, si sono detti “sorpresi“.

Le “sinistre” dell’ MFPR a Taranto, di cui sopra, ribadiscono la loro solitudine, posso dare loro Torto?

Aggiungo che nella lettera inoltratavi di  Katha Pollitt, si ripete per dato certo che a Samantha venne somministrato del quaalude, mezza pasticca: personalmente a me somministrata da minorenne, una al giorno per un anno, come consigliato ai miei genitori dall’ allora medico di famiglia, in quanto soggetto ansioso e con frequenti episodi di disturbo notturno del sonno , andando al bagno anche 10 volte, sopratutto in prossimità di interrogazioni ed esami.Venni poi, per questo motivo, operata per appendicite cronica al Policlinico Gemelli di Roma, ancora minorenne, dove faticai a risvegliarmi, in quanto la dose di sedativi somministrata era stata massiccia, suggerita dalla “suora” di guardia che mi aveva visto chiacchierare fino a notte fonda pre operazione, con una coetanea di corsia e venni riaperta 3 volte, al pronto soccorso dello stesso Ospedale, Università Cattolica del Sacro Cuore, perchè i punti non reggevano, tanto erano stati messi male e mio padre gridò, non so come si trattenne dal mettere lui le mani addosso al primario.

Aggiungo ancora che la signora Rosy Bindi in qualità di Ministro della Sanità firmò nel 1996, una circolare in cui consigliava, su indicazione del Consiglio Superiore di Sanità,” l’utilizzo dell’elettroshock nella cura delle seguenti patologie: depressione, mania, disturbo schizofreniforme, schizofrenia, catatonia, sindrome maligna da neurolettici, gravi disturbi mentali in corso di gravidanza, psicosi puerperale. La stessa circolare definisce la TEC come “presidio terapeutico di provata efficacia“. L’oggetto era : Terapia elettroconvulsionante.

Due terzi delle persone che subiscono l’elettroshock nel mondo sono donne.

La stessa richiesta, apriamo più Centri per gli elettroconvulsionanti, venne fatta anche ad altra Signora delle Istituzioni, Livia Turco, allora Ministro della Sanità, durante il Congresso di Psicopatologia dei migliori psichiatriconvegno all’Hilton, come se non fossero bastati i Centri-Cpt, che già aveva inaugurato congiuntamente con l’altro Signore delle Istituzioni, Giorgio Napolitano, difendendoli sempre come sue creature.

Ieri mentre stavo raccogliendo idee e notizie in merito a questi Trattamenti Sanitari Sdegnati, delle Donne autorevoli per le Donne altrettanto dotate di Onorevole Autorità, ascoltavo alle 10, 15, Ida Dominjianni, docente e giornalista, su Rai Tre – Faccia a Faccia: intervistava Umberto Galimberti che ha inaugurato a Venezia ieri, 9 ottobre, il primo Festival dei Matti al Teatro Goldoni.

Alle 15 , si poteva ritrovare Ida Dominjianni con Stefania Bartoloni, docente dell’Università Roma Tre. Erano all’ Aula 36 della Facoltà di Scienze della Formazione a Roma per trattare del Tema: Donne politica e istituzioni: Presupposti storico-politico-istituzionali della questione femminile - “percorso formativo gratuito attivato dall’Università Roma Tre nell’ambito di una convenzione stipulata con la Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le Pari Opportunità per favorire la promozione della cultura di genere e delle pari opportunità, 60 ore suddivise in 2 incontri settimanali da fine settembre a dicembre, è promosso dal Comitato Pari Opportunità dell’Università Roma Tre“.

Il giorno prima c’era stato un Convegno, a cura dello stesso Comitato Pari Opportunità,WOMEN AND SPACE, che “vuol mettere assieme alcune delle più brillanti e famose donne che lavorano nelle scienze dello spazio, dalle missioni spaziali, alle astrofisiche alle letterate“.

Ma ci hanno pensato gli Usa a mettere a segno il loro primato nello Spazio e non solo quello: “A segno la prima fase della missione Lcross della Nasa per cercare acqua sulla Luna. Un razzo Centaur si è schiantato sul cratere lunare Cabeus vicino al Polo Sud lunare alla ricerca di eventuali riserve idriche, seguito dalla ’sonda madre’. L’impatto a oltre 7.000 chilometri orari del ‘missile bomba’ Centaur, il primo stadio della sonda, con la superficie lunare è avvenuto alle 7:33 ora di Cape Canaveral, con alcuni minuti di ritardo sull’orario previsto, sollevando una nube di polvere lunare“.

Me lo sono perso questo spazio e queste opportunità, se le sono perse anche Carmela e le tante Matte che girano ancora vive, malgrado Loro, Sciolte. La polvere lunare, non ci impedisce ancora certe osservazioni, pur senza titoli , per raccontare la nostra storia, incluse le disturbate.

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“E siamo noi a far bella la luna con la nostra vita coperta di stracci e di sassi di vetro.Quella vita che gli altri ci respingono indietro come un insulto, come un ragno nella stanza.Riprendiamola in mano, riprendiamola intera, riprendiamoci la vita, la terra, la luna e l’abbondanza”. Claudio Lolli 1976 “Ho visto anche degli zingari felici


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