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Roma in digit@le

Roma caput mundi? Non solo! ora anche, Roma caput Web!!

Di recente il comune di Roma sta mettendo a segno, uno dopo l’altra, grandi iniziative in ambito web.
 
I nuovi progetti on line rientrano nel Piano e-Government 2012 nazionale, promosso dal Ministero per la Pubblica amministrazione e l’innovazione, e segue il Protocollo d’intesa firmato a luglio del 2009 dal Comune e dal Ministero dell’Interno per lo snellimento delle procedure burocratiche.
 
Il nuovo passo sulla via della semplificazione amministrativa è stato presentato proprio oggi in Campidoglio dal sindaco Alemanno, dal vicesindaco Cutrufo e dall’assessore ai Servizi Tecnologici, Cavallari, insieme ai responsabili dei dipartimenti delle Risorse Economiche, dei Servizi Tecnologici e ai tecnici della società informatica Unisys Spa.
 
La prima iniziativa riguarda il rilascio dei certificati anagrafici on line, che fino ad oggi potevano essere ricihesti solo di persona e dopo lunghe ore di fila agli sportelli.
Il progetto di digitalizzazione permette il rilascio di 16 certificati anagrafici dal Portale istituzionale. Una procedura semplice, che ciascuno può attivare dal computer di casa, a qualsiasi ora, pagando in tutta sicurezza con la carta di credito. I certificati – dotati di timbro e firma digitale che ne accertano l’autenticità - possono essere direttamente stampati in copia unica e utilizzati ai fini consentiti dalla legge, esattamente come i certificati emessi dall’ufficio anagrafico. Per quanto riguarda l’autenticità del documento, questa è verificabile immediatamente da chi lo riceve (ad esempio una banca o una compagnia assicurativa), inserendo il codice CIU - riportato sul documento - in uno spazio apposito del portale istituzionale del Comune. Completata questa verifica, il certificato può essere riprodotto una sola volta, a garanzia della sua unicità (annullo virtuale).
 
L’altro progetto vede protagonista il Tribunale di Giustizia di Roma, attraverso cui i ministri Brunetta e Alfano lanciano il programma "Giustizia digitale".
 
"Il nuovo sistema consente di velocizzare il lavoro degli operatori della giustizia, avvocati, cancellieri, rendendo più sicure tutte le comunicazioni, di migliorare la qualità del lavoro delle cancellerie, accorciare i tempi delle sentenze - spiega Alfano -. In questo modo la serietà, la riservatezza e l’imparzialità dei procedimenti vengono non solo mantenute, ma rafforzate".
 
Il punto centrale nel programma Giustizia digitale è l’utilizzo della Pec: le comunicazioni tra i magistrati o i cancellieri e gli avvocati, relative al trasferimento di documenti o atti giudiziari dal tribunale verso gli avvocati, avverranno esclusivamente tramite la e-mail certificata.
 
Alla Posta elettronica certificata presto saranno affiancati altri importanti progetti, tra cui il pagamento online dei diritti di copia e la possibilità di scaricare dalla rete gli atti stessi."Tutto questo per andare sempre più nella direzione della dematerializzazione degli scambi informativi: non serviranno più tonnellate di carte e giorni di attesa ma sarà sufficiente un solo click in tempo reale”, spiega Brunetta.
 
Si tratta di un successo di metodo come di sostanza - conclude il ministro della PA e Innovazione - Il metodo della fattiva collaborazione tra tutte le componenti del mondo giudiziario deve continuare, portando altri frutti preziosi. Mentre la sostanza deve allargarsi, sia dentro il Tribunale di Roma sia negli altri Tribunali d’Italia (...).
 
Non abbiamo fatto la rivoluzione, certo, ma forse qualcosa di più: abbiamo dimostrato che si può ottenere molto con poco, se solo si mettono in campo conoscenze, capacità e volontà.
 
E lasciatemelo dire: se ce l’abbiamo fatta nel Tribunale più grande d’Europa, e forse del mondo, non c’è alcun motivo perché questa fondamentale innovazione organizzativa non si possa replicare adesso in tutta Italia”.
 
 

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