Rom e Sinti: Melfi capitale dell’inclusione
Melfi è un Comune di 17.754 abitanti, in Provincia di Potenza, Regione Basilicata, situato alla base del Monte Vulture, Vulcano inattivo dall'era protostorica. La sua fondazione è di ignota datazione: esistono pareri discordanti.
- Melfi, Porta Venosina, Marcello Zuinisi legale rappresentante Associazione Nazione Rom
Vi sono studiosi e storici che sostengono la teoria di una fondazione greca, altri accademici descrivono una origine romana, altri ancora affermano che la città venne eretta dal Generale Bizantino Basilio Boioannes.
E' certo che l'area del Melfese è stata abitata sin dai tempi del Neolitico dalle civiltà dei Dauni e Lucani. Dopo la caduta dell'Impero Romano, la zona acquistò notevole importanza con l'arrivo dei Normanni: nel 1059 la città divenne Capitale del Ducato di Puglia e Calabria. Arrivarono poi gli Svevi di Federico II: è da qui che vennero promulgate le “Costituzioni di Melfi”, codice unico di leggi per l'intero Regno di Sicilia, opera fondamentale nella storia del diritto, le cui caratteristiche sono considerate ancora "moderne" da molti storici.
- Melfi, Fontana del Bagno (XIV Secolo), il primo luogo di insediamento del popolo Rom nel 1840
Ma Melfi è anche storia moderna e contemporanea. Nel 2015, Il quotidiano di Confindustria, il Sole 24ore, collaborò con Associazione Nazione Rom (ANR), per mappare la presenza di Rom Sinti Caminanti (RSC) in Italia. La necessaria opera di studio, traeva origine, dalla sottoscrizione degli Accordi Quadro Strutturali Europei, firmata dallo Stato italiano, in sede di Consiglio Europeo, il 23/24 giugno 2011. Ottantadue miliardi di euro finanziati dalla Commissione Europea, periodo 2014 – 2020, per permettere, a tutti gli Stati membri, di procedere alla piena inclusione sociale della principale minoranza etnica dell'Unione. All'Italia sono stati assegnati 7 miliardi. Melfi emerse come il principale Comune, dell'intera penisola, per presenza della minoranza Romanì.
La presenza di RSC in Italia è di 150.000/170.000 persone, lo 0,23% dei 60 milioni di abitanti, la percentuale più bassa d'Europa. A Melfi, la percentuale di presenza di cittadini appartenenti a questa minoranza è del 2.5%. Le prime tracce dell'arrivo dei Rom nella ex città Normanna, risalgono al 1840, 180 anni fa. Le famiglie, di origine “Slava”, si stabilirono nella zona della Fontana del Bagno, dove la possibilità di accedere all'acqua era garantita, a tutti, sin dal XIV secolo. A poco a poco, si sono perfettamente integrati nel tessuto della città.
- Melfi, Gelateria Caffetteria "Crema e Cioccolato", Via Vico Cavalieri 31
A Melfi vivono oggi, 450 RSC: non esiste nessun campo, nessuna baracca, nessuno dorme per la strada. Alle famiglie di origine “Slava” si sono aggiunte, negli ultimi venti anni, famiglie Rom provenienti da Romania e Bulgaria. Tutti abitano in normali abitazioni. Numerosissimi sono i matrimoni misti (Rom e non Rom). Le attività lavorative svolte da questa minoranza etnica sono molteplici: pasticceri, pizzaioli, autisti, vigili urbani, operai metalmeccanici, addetti all'amministrazione comunale, commercianti. Anche all'intero delle Istituzioni Religiose c'è una piena inclusione: recentemente un cittadino Rom è divenuto Frate.
Contrariamente, a quello che succede, nel resto d'Italia, dove RSC continuano quotidianamente ad essere vittime di “autentici crimini contro l'umanità”, sgomberi, ruspe, razzismo, negazione all'accesso a normali abitazioni, lavoro, scuola, salute, a Melfi troviamo la piena inclusione sociale. Da notare che l'Amministrazione Comunale, non ha ricevuto un solo euro, degli ingenti finanziamenti messi a disposizione del Governo, delle Regioni, delle Città Metropolitane, dei Comuni.
ANR, dopo la recente audizione, del 6 dicembre 2019, c/o il Consiglio Nazionale del Lavoro, con il CESE Comitato Economico e Sociale dell'Unione Europea, da dove è stato elevato un durissimo atto di accusa contro i Governi italiani, dal 1938 ad oggi, per “crimini contro l'umanità mai processati”, ha deciso di trasferire la sua sede operativa a Melfi, ricevendo un ottima accoglienza.
Recentemente, a seguito del gravissimo episodio, che ha visto coinvolti alcuni cittadini melfitani, aggrediti con una autentica operazione, premeditata, di “squadrismo”, (una persona è purtoppo morta ed altre, ancora ferite, sono ricoverate in Ospedale) nella comunità locale si è aperto un dibattito ed un confronto che vede coinvolte le istituzioni, Tribunale, Procura, Prefettura, Questura, Sindaci, Società Sportive e tutti i cittadini.
Il Vescovo Ciro Fanelli, è stato tra i primi a dire “no a violenza e muri” lanciando appelli per costruire “ponti di dialogo”. Queste le sue parole: “l'imbarbarimento dei comportamenti di una comunità non è mai il frutto del caso e di una fatalità, ma è sempre il risultato di scelte deliberate”. Ed ancora “un primo passo da fare consiste nel mostrare, con i fatti, che la diversità non è mai avversità”. ANR ha raccolto da subito queste parole: da sempre, da migliaia di anni, RSC hanno attraversato il mondo senza fare la guerra a nessuno, senza costruire Stato o Esercito, senza occupare una terra per costruire muri, barriere, confini. Siamo gente di pace.
Gli incontri ed i consigli fraterni ed umani dati a Sindaco, Vice Sindaco, Capogabinetto di Melfi, le conversazioni telefoniche con il Sindaco di Rionero, sono stati ascoltati e recepiti. I ragazzi, i giovani, gli adulti si stanno incontrando, parlano, si confrontano. Nelle scuole, nei campi di calcio, nelle strade, nelle piazze, nei locali è possibile costruire, scegliere, essere speranza ed umanità.
E' la storia di Melfi, la Capitale in Italia dell'inclusione sociale che lo insegna. Per questi motivi, sabato 8 febbraio 2020, dalle ore 19.30, c/o la gelateria/caffetteria “Crema e Cioccolato”, in Via Vico Cavalieri 31, ANR offrirà a tutti i cittadini, un piatto tipico della cultura Romanì: “i sarmali”, involtini di foglie di verza, con riso, carne macinata, cipolla e paprika dolce. Un piatto semplice e povero. Chi vorrà potrà sostenere economicamente, con un piccolo o grande contributo, le spese legali di Salvatore La Spagnoletta, una delle persone aggredite, lo scorso 19 gennaio: merita libertà.
ufficio stampa e comunicazione
Associazione Nazione Rom