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Rivoluzione-Rai: Freccero e la Tv 2.0


E’ partita da poco Rai 4 alla cui guida è stato chiamato un genio della televisione: Carlo Freccero. Volevo segnalare a proposito le dichiarazione più interessanti che secondo me ci aiuteranno a capire dove vuole arrivare Carlo Freccero:

1) Importare, adottare e produrre le serie/fiction di qualità
"La fiction è importante, sto già lavorando su un format di fiction israeliano da cui è stata tratto In-treatment serie in onda su Hbo, che ha per protagonista uno psicoterapeuta. Non sarebbe adatto per la tv generalista in prime time e vorrei farne una versione italiana."

2) Contribuire all’evoluzione della Tv costruendo una Tv 2.0: utenti protagonisti e commistione con il web
"Una rete per un pubblico giovane che naviga su internet, sensibile alle suggestioni della moderna comunicazione. L’obiettivo sarà quello di trasformare, in alcuni casi, gli spettatori in autori, capaci di contribuire a creare alcuni dei programmi che andranno in onda con i materiali che propongono in rete. Il web sarà, quindi, per Rai4 una fonte formidabile di raccolta."

3) Stanare e parlare ai nuovi pubblici
"E infatti la rete è indirizzata a un pubblico giovane, che naviga su Internet ed è sensibile alle suggestioni della nuova comunicazione. Sino a oggi la Rai, nel panorama delle tv generaliste, ha attratto il pubblico più tradizionalista e maturo. La nuova rete colmerebbe quindi un vuoto. Ma non si tratta solo di aggiungere un nuovo target a target già raggiunti dai canali generalisti. La tecnologia digitale, satellitare e terrestre, ha cambiato profondamente il concetto di pubblico. La moltiplicazione dei canali e l’interattività hanno prodotto e stanno producendo, accanto al pubblico passivo della tv generalista, un nuovo modello di pubblico: attivo, consapevole, tutt’altro che conformista e legato a consumi fortemente individuali. L’evoluzione del mezzo televisivo ha creato pubblici diversi."

4) Riportare il cinema in tv palinsestando i film secondo logiche editoriali
"Ogni film è un prodotto originale, unico e in ciò sta il suo valore, ma anche il suo limite a livello di programmazione televisiva. La rete deve fidelizzare. Non a caso anche il cinema, nell’era della televisione, ha cercato di crearsi una sorta di serialità ricorrendo al remake e alle saghe a episodi. Ma, nel complesso, il film, specialmente il film d’epoca, è un prodotto isolato, programmabile una tantum, consumabile in un solo passaggio. Disponendo di un catalogo di vecchi film, la sfida per evitare la frantumazione della programmazione, è trasformare questi prodotti conferendo loro un significato più ampio."

In attesa di vedere il sito di Rai 4 (sperando che non sia solamente un sito-vetrina)... di seguito vi segnalo l’intervista che Freccero mi concesse per la mia tesi di laurea: prima e seconda parte.

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