• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Ambiente > Rifiuti Napoli: dopo l’indignazione, la rassegnazione

Rifiuti Napoli: dopo l’indignazione, la rassegnazione

Per chi nasce e cresce in certi territori di Napoli, tentare di scrivere la realtà è l’unica cosa che può dare fiducia per cercare di mutare tutto quello che giudica sbagliato. 

Le discariche abusive sono un problema di quasi tutti i quartieri periferici della città di Napoli.

Le tante inchieste giudiziarie hanno evidenziato che molte di queste sono, spesso, controllate dalla malavita organizzata.


Infatti, per lucrare la criminalità si impadronisce di questi ampi spazi demaniali che non sono controllati dalle istituzioni. Un contesto macabro dove l’onesto cittadino diventa reticente e non denuncia il sopruso, restio a far valere un suo sacrosanto diritto, di vivere in un luogo sano e sicuro.
In queste condizioni, il cittadino prima si indigna e riesce anche a protestare direttamente contro chi cerca di ledere la sua salubrità, poi stanco per le minacce e per la sordità delle istituzione, soccombe.

Nel quartiere di Piscinola a Napoli e precisamente alle spalle della nuova stazione metropolitana adiacente al parcheggio auto, in via vecchia comunale Piscinola, è in atto questo allarme ambientale. Una strada circondata da diverse discariche, che sono costantemente alimentate dall’insensibilità sia dagli stessi cittadini che dalle tantissime botteghe, di meccanici, gommisti e fabbrichette e falegnamerie a nero, che producono arredo da cucina, guanti, borse, vestiti, confezioni abusive, che senza scrupoli, versano in modo massiccio cumoli di rifiuti, anche di amianto, superando di gran lunga chi costantemente cerca di rimuoverli. 

 
Abbandoni non occasionali ma ripetuti e abituali, infatti sulla provenienza basterebbe che gli organismi preposti bloccassero qualche camion che transita a tarda sera per questi luoghi.

Questa discarica è come una chiazza di lebbra che si espande in ora in ora, notte dopo notte e cresce su di un’area di circa 100 m lineari.
 
Un inumano marciume che emana un fetore nauseabondo che penetra nelle case attigue e si poggia sulla pelle sudata dei bambini che anche in questi giorni sono costretti a giocare nei paraggi.
 

Un vero allarme ambientale denunciato più volte dai cittadini nelle sedi istituzionali preposte. Un endemica e grave situazione che per l’alto tasso di criminalità potrebbe diventare irreversibile. Si parla da anni di raccolta differenziata che il cittadino indisciplinato è soggetto a sanzioni, ma purtroppo chi dovrebbe tutelare il patrimonio ambientale dimostra un’egoistica indifferenza nei confronti degli altri e dei propri doveri. Basterebbe un costante intervento delle forze di vigilanza preposte per reprimere i responsabile di questo scempio, d’istallazioni di telecamere che sorveglino costantemente questi luoghi abbandonati, ma dove vivono cittadini che ancora amano questa nostra sfortunata città?

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares