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Ribelli da spiaggia: PRC e dintorni


Giustizia malata, sanità a pezzi, formazione e ricerca in coma, diritti sociali e civili polverizzati. Non importa, ci pensiamo al rientro dalle ferie. Sì perché, ad agosto, si blocca tutto. Anche il neosegretario di Rifondazione comunista, Paolo Ferrero, ha dato appuntamento ai suoi a settembre, per definire la nuova segreteria e per organizzare, con le altre forze sociali, l’autunno caldo. Così i bertinottiani, così Sd, Pdci, Verdi e Pd. Tutti al mare. Nonostante l’implosione del Sistema Paese, nonostante la pesante precarizzazione della società, il razzismo dilagante, le fughe radioattive in Francia, le città militarizzate. Nonostante ciò, sono tutti convinti che la piazza possa attendere. Per non parlare dei media. Che in questo periodo danno il loro meglio sfornando, senza ritegno, servizi sul ritrovamento del pelo dello yeti. Quanto alla trave nell’occhio dell’informazione nazionale non c’è traccia. Nessuna analisi critica sul nostro modello informativo che ha messo in ginocchio la sinistra del Paese. Ecco il senso del dibattito avviato da Left, già con alcuni primi contributi sviluppati in queste pagine, su come disinnescando principi e funzioni cardini del giornalismo si completi l’opera avviata dal governo con i tagli all’editoria. Si è persa l’abitudine, lamentano i vecchi cronisti, di scrivere "per dare aria al cervello". Aria, aggiungo io, non fumo. Non aria inquinata e irrespirabile che corrode, corrompe idee e comportamenti. Per questo è importante partire dal rifiuto alle nostre perversioni professionali (e qui mi rivolgo agli operatori di settore e a suoi organismi) se si vuole rivoluzionare il pensiero egemone del mercato. Ricominciamo, insomma, dalla conoscenza, attraverso la ricerca e la formazione seria per restituire un’identità a un mestiere orfano di idee, e per trasformarlo, infine, in un valore della società che reclama un’informazione sana. Solo così si può superare il guado di un sistema al limite della sostenibilità. Senza più partecipazione politica e con i meccanismi di rappresentanza democratica completamente saltati. Lasciamo, dunque, stare la retorica e mettiamoci al lavoro. Se non altro perché, diciamolo, chiacchiere, strepiti e strilletti sono roba da avanspettacolo dove, in genere, gente come La Russa, Maroni e Berlusconi accorre divertita.

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