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Repubblica Sera, un R7 quotidianizzato in verticale che dovrebbe imparare da Flipboard

Si è fatto attendere qualche minuto di troppo, ma alla fine l’esordio è avvenuto senza troppi intoppi, intorno alle 19:00 di ieri Repubblica Sera è stata ufficialmente varata nell’applicazione del quotidiano per iPad, con il primo numero disponibile gratuitamente anche per i non abbonati al servizio.

L'applicazione si presenta tale e quale a come ce l’hanno presentata direttore e vicedirettore ieri, annunciando con un video la novità digitale del giornale romano, ovvero una sorta di R7 quotidianizzato, che sfrutta la stessa piattaforma (la D-Share) e gli stessi meccanismi di gesture touch, che per chi è abituato ad utilizzare applicazioni come Flipboard e simili provoca non poco disorientamento.

L’idea, francamente, è ottima: creare un giornale digitale che si ponga tra l’edizione del mattino e quella dell’indomani, utilizzando strumenti multimediali e sfornandola nell’ora esatta, quella del ritorno a casa e prima della cena, periodo tradizionalmente favorevole alla fruizione di informazioni su tablet (l’altro picco è prima della nanna). Una soluzione, quella di Repubblica Sera, che propone un nuovo utilizzo dell’applicazione per iPad (in attesa della versione omologa per Android) che eroga il quotidiano del mattino, anche ad un orario diverso, quello dell’aperitivo. La difficoltà però più grande è realizzare un prodotto idoneo per la piattaforma digitale e che sia soprattutto intuitivo nella sua fruizione, senza troppe spiegazioni.

Se vogliamo trovare una pecca a Repubblica Sera, l’esperienza utente lascia un po’ a desiderare. Ci aspetteremmo di poter sfogliare il giornale come se fosse cartaceo con il movimento di flip e invece, dopo una homepage-copertina sfavillante e graficamente ineccepibile, inizia una pericolosa perdizione. Manca un sommario al di là della cover, alle sezioni principali è difficile ritornare (se non ripiombando malauguratamente alla home) e sfogliando il giornale l’ordine è deciso dall’alto, e non tutto ci viene svelato.

Con R7 Repubblica ha puntato sullo scroll verticale;degli articoli, scelta di per sé non così drammatica se tutti gli elementi che compongono le schermate siano fluide e coordinate, ma alla lunga la lettura verticale porta ad un preoccupante straniamento. Interessante è la copertina per ogni sezione, ma anche in questo caso per fruire del contenuto bisogna scendere in basso e non di lato, che sarebbe la soluzione più comoda e, appunto, più intuitiva. 

Flipboard, l’applicazione regina per gestire ifeed rss e le notizie, con la sua impaginazione impeccabile e dinamica e il movimento laterale più comodo, diventa immediatamente un termine di paragone, e il confronto in quanto ad usabilità è abbastanza drammatico. Poi certamente, ci sono i video, le fotografie, perfino i giornalisti che commentano a piena voce (un esempio, Dipollina su Fiorello), ma si respira l’aria di un mondo “chiuso”, dove le voci rimbombano e i video e le foto si accendono in uno sfondo nero ed anonimo, perfettamente in contrasto con l’atmosfera moderna della condivisione.

Di contenuti polposi, insomma, ce ne sono pochi, e nessuno così inedito da mordicchiare prima di cena. Repubblica Sera d’altronde lega il giornale del mattino, già vecchio, con quello dell’indomani, ma quest’ultimo non si respira neppure, anzi: RSera diventa, come dicevamo ieri, un giornale da disimpegno, sensazione amplificata dallo sviluppo del “come”, ovvero dai consigli dei critici del quotidiano in merito a cinema, teatro, tv.

Soluzione interessante, ma presentata senza piglio e dinamismo, con una pagina-tabella che non invoglia più di tanto a scoprirne di più, e inoltre rimane la sensazione di perdizione anche di fronte a questi suggerimenti senza dubbio puntuali, ma poco attraenti. Sul finire dello scroll orizzontale selvaggio (perché né i consigli né il resto vengono segnalati in copertina, ma scoperti per caso secondo gesture improvvisate) compaiono pure cruciverba ed oroscopo, per concludere in bellezza l’aggiornamento prima di sedersi a cena.

Rimane la sensazione di aver sfogliato un giornale digitale povero di contenuti, con qualche buon guizzo supportato dalla tecnologia propria dell’iPad (la galleria immagini, il videotrailer, il file audio, la foto in movimento) ma un po’ troppo freddo e sconclusionato, che non può abbandonare l’utente ad un utilizzo improvvisato, ma lo deve condurre con raziocinio e ordine all’interno delle sue pagine con un’interfaccia chiara e completa, a cui riferirsi con facilità in ogni momento.

La linea guida di sviluppo di qualsiasi applicazione dovrebbe essere questa. Ma c’è sicuramente tempo per limare i difetti e migliorare l’architettura: rimane l’ottima intenzione di sviluppare qualcosa di inedito per una piattaforma digitale che senza dubbio costituirà un bel pezzo di futuro, ma per ora rimane nel limbo dello sfizio, lontano dal flusso di internet, dall’interscambio con gli utilizzatori, dal mondo stesso del giornale che si rivolge agli utenti con quella stessa unidirezionalità propria e complice del vecchio mondo in pieno up-to-date.

Ma Repubblica Sera servirà a riaccendere il faro dello sviluppo in questo affascinante versante, stimolando la concorrenza e gli investitori pubblicitari, che non hanno ancora appreso a pieno i vantaggi multimediali ed interattivi delle inserzioni moderne in queste piattaforme rese così prelibate dall’utente medio che le fruisce, quel target pregiato che potrebbe dare molte soddisfazioni, fin da ora.

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