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Repressione delle proteste del 2019 in Cile: indagati tre dirigenti della polizia

Il 3 gennaio la procura della regione centro-nord del Cile ha aperto indagini nei confronti di tre alti dirigenti dei Carabineros (la polizia) per la repressione, sproporzionata e contraria al diritto internazionale, delle proteste di massa che attraversarono il paese dal 18 ottobre al 30 novembre 2019. In quel periodo vennero feriti migliaia di manifestanti, 400 di essi con traumi oculari.

Sono indagati l’attuale direttore generale dei Carabineros, Ricardo Yáñez, che all’epoca era a capo della sezione Ordine e sicurezza; Mario Rozas, all’epoca direttore generale dei Carabineros; e Diego Olate, generale in congedo e all’epoca vicedirettore generale dei Carabineros. 

In particolare, Yáñez è indagato per non aver omesso d’intervenire in relazione a comportamenti illegittimi da parte della polizia.

Amnesty International aveva già denunciato che, attraverso ordini espliciti o deliberate omissioni, vari dirigenti dei Carabineros – compresi quelli attualmente indagati – avevano attuato una strategia che aveva l’obiettivo di ridurre al silenzio le proteste, anche attraverso l’uso improprio e indiscriminato di armi da fuoco caricate con munizioni estremamente pericolose.

 

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