• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Media > Report: l’inchiesta sulla Santanché e il silenzio della stampa

Report: l’inchiesta sulla Santanché e il silenzio della stampa

Il servizio di Giorgio Mottola sul Ministro del Turismo Daniela Santanché è una vera e propria bomba che esplode senza fare rumore. Già, perché se in altri paesi si starebbe già gridando allo scandalo chiedendo le dimissioni del Ministro di turno, in Italia la notizia non compare neanche in un trafiletto nelle home page dei siti dei principlai quotidiani nazionali.

Se di solito per ogni nonnulla scatta uno scandalo, l'assenza di approfondimenti e richieste di chiarimento, probabilmente, è segno che la storia fa più paura di quello che sembra. Non parlandone resterà solo uno dei tanti servizi di Report, quel programma un po' di sinistra, a cui non dare troppa importanza. 

Al contrario pare che Mottola, anche questa volta, abbia fatto centro. Se verificate, le accuse presenti nel servizio potrebbero andare ben oltre il ministro Santanché. L'idea che ci si può fare, guardando l'inchiesta di Report, è che si tratti si un sistema collaudato e per questo magari utilizzato anche da altre imprese direttamente intestate ad altri politici o a persone a loro vicine. 

Nei corsi di primo soccorso spiegano una cosa molto importante, il paziente più grave non è quello che urla ma quello che sta in silenzio. La sensazione è la stessa, il silenzio istituzionale intorno all'inchiesta fa pensare che il caso sia più grave di quanto non si voglia far credere. Ma il sistema di interesse che si nasconde dietro la politica italiana è collaudato da tempo. Difficile che uno possa cadere senza portarsi dietro una serie di altri personaggi.

L'unica arma di difesa per i cittadini è quella di non far cadere nel vuoto la questione, continuando a condividere, chiedere al Governo di approfondire la questione e alla magistratura di intervenire. L'opinione pubblica è l'ultimo baluardo a difesa dello Stato italiano, quello Stato che appartiene al popolo e non ai politici. 

La scheda del servizio "Open to fallimento"

di Giorgio Mottola
Collaborazione di Greta Orsi e Norma Ferrara


Immagini di Carlos Dias, Fabio Martinelli e Andrea Lilli
Ricerca immagini di Alessia Pelagaggi

Montaggio e grafiche di Giorgio Vallati

Da oltre 20 anni Daniela Santanché è uno dei volti femminili più noti della destra italiana, simbolo televisivo per almeno un decennio del potere berlusconiano.
Prima di essere un politico, come rivendica in ogni intervento pubblico, l’attuale ministro del turismo è innanzitutto una imprenditrice. Le sue aziende però finora sono andate tutte molto male. Per la prima volta, Report manderà in onda le testimonianze dei dipendenti e dei fornitori storici delle aziende di Daniela Santanché. Il quadro che ne esce è disastroso: bilanci in rosso, lavoratori mandati a casa senza liquidazione e ditte del tanto celebrato Made In Italy messe in difficoltà, o addirittura strozzate, dal mancato saldo delle forniture. Mentre le sue imprese crollavano, Daniela Santanché e il suo socio, l’ex compagno Canio Mazzaro, si assegnavano compensi e benefit sproporzionati. Dall’inchiesta emergono anche rapporti tra alcune società del gruppo che si è visto assegnare, senza gara, l’appalto per la campagna promozionale del ministero del turismo “Open to Meraviglia” e una delle aziende di Daniela Santanché, Visibilia. L’impresa, attiva nel campo dell’editoria e della pubblicità, è stata a lungo gestita dal suo attuale compagno Dimitri Kunz Asburgo Lorena, un sedicente principe i cui titoli nobiliari sembrano avere origini oscure.

Qui il servizio completo "Open to fallimento"

 

Commenti all'articolo

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità




Ultimi commenti