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Renzi è un incursore, non un tattico

Tra il 27 novembre e l’8 dicembre, si consumano due eventi politicamente rilevanti.

La decadenza dal senato e l’interdizione per 6 anni dai pubblici uffici del più grande e incontrastato protagonista della politica italiana degli ultimi 20 anni, Silvio Berlusconi, e, al contempo, l’ascesa alla segreteria del PD di Matteo Renzi (questo si evince dal trend dei voti nelle sezioni), l’uomo con cui l'Italia cambierà verso.

Non indugio su parallelismi, coincidenze, facili ironie e dietrologie. Constato solo che nel giro di 2 settimane i due eventi saranno in sovrapposizione. Dal 9 dicembre il Centrosinistra avrà un leader da sostenere e con cui misurarsi, mentre il Centrodestra ne sarà orfano. Con l’incognita a 5 stelle sempre più forte e temibile, almeno elettoralmente parlando.

Con la pseudo spaccatura (puro gioco delle parti) del Centrodestra, il governo attuale è sostenuto al 72% dal PD, 12% da SC, 10% da NCD, 6% cespugli vari, sulla base dei rispettivi seggi alla camera ed al Senato.

Impensabile una riforma della costituzione, impensabile un programma di ampio respiro, non tanto per i 7 senatori di maggioranza, quanto per la poca autorevolezza del mandato che essi incarnano.

E qui arriviamo al senso del titolo di questo articolo: Renzi è un incursore e non un tattico. Non aspetterà mai di farsi triturare per 12/15 mesi da una pressa ai cui lati ci sono rispettivamente il trio Letta-Napolitano-Alfano e, dall’altra, tutti i falsi amici del PD che pur di non trovarsi dal lato perdente han dovuto ingoiare il rospo della sua candidatura a segretario.

Correrebbe il rischio di arrivare logoro, con le polveri bagnate, con l'insostenibile e ingiustificabile triplo incarico Segretario-Sindaco-Candidato Premier, con una componente forte del partito che lo sostiene proprio per poterlo meglio distruggere, con il martellamento incessante del M5S mirante a farlo apparire una protesi del vecchio.

Renzi proporrà una legge elettorale (mattarellum integrale o modificato) a tutto il parlamento, da approvare entro fine gennaio 2014, cercando una sponda in M5S, che non potrà sottrarvisi, pena perdita di senso di una battaglia di bandiera sin dai tempi del V-Day 1.

Nel frattempo, sposterà talmente in alto l’asticella del nuovo accordo programmatico di Governo (magari anche non essendone convinto), necessario dato il cambio radicale dei pesi nella maggioranza, da indurre alla rottura NCD e SC, obbligandoli ad uscire dalla maggioranza.

Oppure creando il pretesto per far uscire il PD da questa maggioranza delle grandi disattese. Con voto politico a marzo 2014 oppure accoppiato a voto europee maggio 2014.

A quel punto avremo tre coalizioni:

1) Un centrosinistra con PD+SEL+Cespugli vari sotto varie spoglie, guidati da Renzi (prevedo max 35% voti)

2) Un centrodestra allargato che imbarcherà tutti gli orfani dell’interdetto e incandidabile Silvio, ossia FI+NCD+SC+UDC+LN+DN+FDI con leader Alfano. Il quale è l'unico personaggio che umanamente, prima che politicamente, riuscirebbe, nell'ordine a sopportare l’idea di avere un padre padrone che tira le fila, a essere talmente impavido e sfacciato da presentarsi come il Nuovo agli elettori, a essere accettato come figura comune unitaria (Prevedo max 28% voti)

3) M5S che presenterà un suo candidato premier da opporre ad Alfano e Renzi (Grillo lo ha detto varie volte, come in conferenza a luglio, dopo incontro con Napolitano), con profilo abbastanza rassicurante per elettori di sinistra che Renzi non lo voterebbero nemmeno se fosse candidato unico ed abbastanza moderato da rassicurare quelli che vedono in Alfano un sonnifero ferale. Personaggi ce ne sono: Napoleoni, Pallante, Di Battista, Bastioli o qualche outsider da opporre al momento giusto. (Prevedo max 32% dei voti)

In ogni caso il risultato sarebbe più o meno lo stesso delle elezioni di febbraio 2013, con alcune differenze sostanziali. Renzi andrebbe a trattare con M5S sul modello trattativa CDU-SPD conclusasi in queste ore in Germania e durata circa due mesi. Verranno definiti Programmi, Ministri, Sottosegretari, Presidenze di camera e senato, Presidenza della repubblica (Napolitano si dimetterebbe un minuto dopo la formazione di un nuovo governo se non addirittura dopo elezione nuovo parlamento), Presidenze di commissioni parlamentari.

Anche perché Renzi, essendo un incursore, utilizzerebbe il grimaldello di M5S per scardinare le resistenze della canea di falsi sostenitori appena saliti sul carro del vincitore, altrimenti impenetrabili e non pensionabili.

M5S dinanzi ad una offerta del genere non potrebbe tirarsi indietro, poiché quella di Bersani era un panzana, ma questa volta offerta sarebbe vera e concreta, e i due personaggi alla guida il cuore urlante (Grillo) e la mente silenziosa (Casaleggio), al contrario della vulgata generale, si stanno dimostrando molto più strateghi di tanti millantati esperti della politica.

All'uopo, vorrei invitare tutti a osservare il targeting nella scelta dei parlamentari da mandare in TV, ognuno di essi mirante ad attirare il pubblico/elettore della fascia oraria e della relativa trasmissione entro cui faceva apparizione. Ex: Lezzi a Porta a porta, Dimaio-Taverna dalla Annunziata, Fico su Sky, Fraccaro su Agorà, Morra alla Gabbia, etc, etc …indice di conoscenza del marketing televisivo tutt'altro che approssimativa e pressapochista.

Il centrodestra allargato con Alfano leader subirebbe una débacle (rispetto ai voti di febbraio 2013), ma al contempo non potrebbe scegliere nessun altro in grado di subire e negare l’incombenza del padrone fuori schermo. Qualsiasi altro candidato li spaccherebbe, nessun altra candidatura unitaria accetterebbe mai di avere una spada di Damocle sulla testa come l’uomo ombra di Arcore. In fondo questa è la nemesi o forse il contrappasso della filosofia berlusconiana. Dopo di me il nulla. E nulla fu.

Paradossalmente Renzi, che non vincerà le elezioni, che avrà attaccato M5S a testa bassa, sarà il presidente del consiglio sostenuto da una maggioranza di Governo tra CSX e M5S. Esse saranno le vere larghe intese, dal momento che gli elettorati delusi di centrodestra e centrosinistra si saranno orientati e mescolati, indirizzando il proprio voto sia nella coalizione di CSX che nel M5S.

 
 
Foto: European University/Flickr

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