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Regime 41 bis e carcere duro: tortura giustificata in nome della lotta alla criminalità organizzata

Ho appena letto l'editoriale di Travaglio sull'espresso del 26 ottobre scorso, articolo furbo per attaccare uomini di sensibilità libertaria e volti a cambiare il Sistema Carcerario come Luigi Manconi e Massimo Bordin. 

Bene, la furbizia sta nel fatto che Travaglio vuol far mantenere il regime di tortura del 41 bis. Ma forse, il "Don Manetta", fa finta di non saperlo: l'Europa stessa (che almeno sui diritti civili si salva) ha condannato l’Italia per alcuni aspetti relativi alla applicazione del 41 bis dell’ordinamento penitenziario, che prevede il cosiddetto “carcere duro” per gli autori di reati di mafia e di terrorismo.

Inoltre è arrivata anche una condanna da parte della Commissione Europea per la prevenzione della tortura: dice che noi violiamo l'articolo 3 della Convenzione dei diritti europei. Anche l'ONU ha criticato l'Italia proprio per il regime di tortura del regime 41 bis e approfittò anche per ricordarci che ancora non abbiamo una legge sul reato di tortura

Purtroppo media, giornali e opinionisti fanno credere che il regime del 41 bis sia uno strumento utile alla lotta contro la criminalità organizzata. Niente di più falso, come al solito si utilizza la lotta all'antimafia (come un tempo contro il terrorismo) per giustificare e normalizzare la tortura e leggi speciali. In realtà sappiamo benissimo che il 41 bis e altre leggi speciali non funzionano di certo come arma per sconfiggere la criminalità organizzata. Anche perché la criminalità è utilizzata dallo Stato stesso. E per Stato intendo tutti i suoi Poteri. Non solo quello esecutivo, ma anche quello giudiziario visto che anche quest'ultimo Potere tratta con le mafie. Chissà se un giorno si auto accuseranno (leggasi "pentitismo") di "Trattativa Mafia-Stato". Utopia: impossibile che un Potere si processi da solo. 

In teoria, dopo l'ennesima condanna da parte dell'Europa, il 41 bis andrebbe cambiato se non abolito. Ma i politici e anche i "tecnici" non lo faranno: verranno accusati di continuare la famosa Trattativa Mafia- Stato. 

Ma su questa trattativa (sì c'è stata, ma da quando esiste lo Stato) ne parlerò un' altra volta, anche se qualcosa l'accennai già qui. Vorrei solo aggiungere che secondo Travaglio sarebbero stati liberati, dall'allora ministro Conso, tre uomini mafiosi di elevata grandezza. Primo tra tutti un certo Nenè Geraci. Peccato che abbia omesso di dire che fu uno nato nel 1917 ed è vero che fu un mafioso di prim'ordine: peccato però ai tempi di Lucky Luciano. Roba da preistoria. 
 
Però ora vorrei riportare i punti del famoso "Papello" consegnato da Ciancimino Junior, sì, "l'affidabile" e "credibile" Massimo Ciancimino. Tra le richieste, altre non sono condivisibili da parte mia, ci sono questi punti:
 
1) Annullamento del decreto legge 41 bis
2) Carcerazione vicino alle case dei familiari
3) Nessuna censura sulla posta dei familiari
4) Chiusura delle super-carceri

Pensate un po', questi punti li condivido io, tutte le associazioni che si occupano del carcere, associazioni cattoliche, anarchici, comunisti libertari, e gente singola dotata di buon senso. Evidentemente sono tutti mafiosi? E se un giorno (utopia) un Governo decidesse di cambiare questo Sistema Carcerario? Diranno che è l'ennesima Trattativa?

Vi ricordo che tra tutti i punti del Papello non ne è mai stato rispettato nemmeno uno. Anzi uno sì: hanno ad esempio abolito il carcere speciale dell'Asinara. Sì, un carcere tremendo ove oltre ai mafiosi ci finì gente accusata di terrorismo e anche ladri anarchici gentiluomini e di grande umanità come Horst Fantazzini.

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