Reggio Calabria: trame oscure nell’Internet Point di A.C.
Chissà quali trame oscure, quali personaggi legati al terrorismo internazionale e quali esponenti della ‘ndrangheta si appoggiavano alle Rete dell’Internet Point chiuso a Reggio Calabria, dopo un accertamento della Polizia Postale.
La chiusura deriva dal mancato rispetto da parte del titolare (il misterioso e pericolosissimo A.C.) del cosiddetto Decreto Pisanu (”Misure urgenti per il contrasto del terrorismo internazionale”) introdotto nel 2005 dopo gli attentati terroristici avvenuti a Londra e che obbliga i gestori di tutti gli esercizi pubblici che offrono accesso a Internet all’identificazione degli utenti tramite documento d’identità .
Si tratta di norme che non hanno alcun corrispettivo in nessun Paese democratico; nemmeno il Patriot Act USA, approvato dopo l’11 settembre 2001, prevede l’identificazione di chi si connette a Internet da una postazione pubblica ed è notizia proprio degli scorsi giorni che il Wi-fi sarà presto disponibile a New York anche in metropolitana.
Con la chiusura dell’Internet Point di Reggio Calabria, finalmente lo Stato si fa sentire! Si riappropria di un territorio in mano alla ‘ndrangheta: esponenti della criminalità organizzata e terroristi internazionali, dopo la chiusura dell’esercizio di A.C., sono già in fuga.
A.C. dovrà adesso chiudere il suo Internet Point per 15 giorni e poi l’autorizzazione potrà essere revocata qualora il titolare reiteri nelle inadempienze accertate.
Non c’è pericolo: le operazioni telematiche di massoni, ’ndrangheta e terroristi che sicuramente mettevano in atto i loro progetti criminali e destabilizzatori attraverso i PC dell’Internet Point di A.C. avverranno ormai in un altro Internet Point, magari a Milano oppure in Liguria.
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