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Raccomandazioni a go-go in Italia. Perchè in tv non c’è controllo?

Condanniamo questo sistema di raccomandazioni ma noi artisti dobbiamo, prima o poi, accettarlo. I compromessi della televisione italiana e chi ne detiene il potere.

Raccomandazioni a go-go in Italia. Perchè in tv non c'è controllo?

Inutile negare che ci ho provato anche io quando ho realizzato che senza raccomandazione politica non si poteva far nulla. Giunto al mio quarto cd musicale, pubblicato con una nuova etichetta discografica, il direttore di essa mi prese da parte e mi disse: "sei bravo, canti bene, hai carisma ma se vuoi veramente arrivare in alto occorre che tu ti cerchi una bella raccomandazione politica". 
Che duro colpo fu per me che ero arrivato da poco dal Venezuela e che non conoscevo questo mondo sotterraneo. Ci pensai molto e mi resi conto che qualcosa di vero c’era in tutto quello. Non avevo il coraggio (allora) di cercarmi il "raccomandatore" e passai, comunque, attraverso gli artigli di alcuni celebri presentatori (factotum) della Rai; facile capire di chi si tratta, dal momento che mi riferisco agli anni ottanta e novanta. Come se non bastasse il mio discografico mi portò direttamente presso l’ente che si occupava in maniera concreta del festival famoso e qui si parlò anche di soldi. Tutto si concluse con la mia ammissione alla kermesse canora e fui anche selezionato per partecipare tra i giovani ma, all’ultimo momento, venni sostituito da un raccomandato ancora più "raccomandato" di me: il figlio del grande Domenico Modugno. La canzone di allora era ‘L’amica del cuore’, veramente bella, e rimase come prodotto da radio libera e basta.
Passando gli anni ho avuto modo di constatare che la stessa cosa accade tra le vallette e le ragazze che si accingono ad entrare in questo mondo. Dalla politica, al sesso, al denaro ai compromessi, questo è il cocktail che conta. Se non riesci ad arrivare a personaggi vicini ai massimi esponenti politici, dovresti almeno essere una bellissima ragazza pronta a saltare da un letto all’altro. Il discografico potente se ha interessi sessuali può aiutarti, se invece riesci a entrare in una trasmissione "pomeridiana", per vie traverse, possono interessarsi a te. Nella ricerca di passaggi televisivi, nel 1984, mi ritrovai a parlare con Tinì Cansino, la bella pin-up del Drive In e con lei vissi un’estate da favola, i giornali ci mostravano sempre innamorati e felici. Le foto di Tinì con il ragazzino Cosmo riuscirono a fare molto di più delle canzoni. Ma serviva la benedetta raccomandazione all’italiana perché senza di quella non sarei mai arrivato "per un pelo". Il tempo è passato e contemporaneamente alla musica mi sono cimentato nel cinema.
Quanti sono i bravi cantanti, artisti che non arrivano mai ad avere una raccomandazione? Tantissimi. Perché, a parte vallettopoli, non esiste un controllo legale in una manifestazione come il festival di San Remo o come Amici? Credo che salterebbero fuori molti scheletri dall’armadio perché sarebbe ora che anche la Tv fosse fatta dai cittadini e non soltanto da chi detiene il potere mediatico.
Quanti raccomandati o figli di essi noi paghiamo con i nostri soldi? Crediamo di vivere in una democrazia, in realtà siamo serenamente plagiati.
L’ipocrisia di coloro che detengono il potere della televisione italiana pubblica e privata, non conosce limiti. Tutti sono al corrente del fatto che per ottenere favori e lasciapassare devi, comunque, scendere a compromessi. Fin dove sei disposto ad arrivare? Intanto non ci resta che pregare ai SS Silvio e Costanzo.

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