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  REPORTAGE    Trieste nel girone infernale del degrado

"Ed ecco verso noi venir per nave un vecchio, bianco per antico pelo, gridando: "Guai a voi, anime prave!" Dante così descriveva Caronte, quel Caronte che a breve trasporterà tutti noi nel pieno della rovente estate. Armato di cellulare e buona volontà e tanto amore per la città che mi ospita, decido di proseguire nel cammino infernale in quel girone del degrado vivo e vegeto in Trieste.

Percorro la Riva Tommaso Gulli e noto una piccola madonnina incastonata nel possente muro del Palazzo che domina buona parte di questa via.


Tra Riva Grumula e via Ottaviano Augusto, via la cui targa indicante il nome di questa strada è a dir poco illeggibile


Poi l'ennesimo degrado cittadino.

Bottiglie abbandonate ovunque, eppure nell'atto di scattare ed immortalare queste foto, avevo appena incrociato una scolaresca. Poveri bambini.

Decido allora di rincuorarmi con le acque del mare innanzi alla via Ottaviano Augusto.
Non credo ai miei occhi: acqua trasparente, talmente trasparenti che permettono di vedere bene il fondale. Ecco la prevista sorpresa.

Carrelli, copertoni, segnali stradali, blocchi di cemento ed anche una batteria di qualche auto. Vedo un turista allargare le braccia mentre scatto queste foto. Cammino, cammino sino alle spalle del museo Ferroviario di Campo Marzio. Tra vagoni abbandonati, auto abbandonate, e solito degrado ovunque, nell'area gestita dalle ferrovie.


Decidi di rinfrescarmi nella vicina Piazza Venezia.Ma ahimè anche qui la solita incuria non manca.



Eppure Trieste è così bella.




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