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Questo pazzo, pazzo Palermo

Maurizio Zamparini

Che la stagione di questo Palermo dovesse essere di quelle memorabili si era capito fin da subito: l’inspiegabile cacciata di Foschi, amico e collaboratore fidato dell’imprenditore del calcio Maurizio Zamparini, aveva lasciato sgomenti i tifosi della squadra rosanero, l’arrivo del d.s. Sabatini li aveva presi alla sprovvista, la cessione di Rinaudo era di quella che non t’aspettavi. Poi il caso De Melo, prima strappato al Parma, che s’era infilato nella trattativa con il Le mans e la bocciatura estiva con la cessione, prima dell’inizio del campionato, al Lille con una perdita anche economica. Infine l’ennesimo colpo di scena, l’esonero anticipato di Colantuono, un allenatore mai amato dal presidente, che già l’anno scorso fu protagonista di un esonero, nonostante una posizione di classifica accettabile e di un successivo ritorno che salvò i rosa dalla serie B.
Siamo al 2 Luglio, il Palermo tra le società di “serie A” è quella che ha concluso più affari, un mercato da grande squadra.
In rosa sono già arrivati, Lanzafame, Nocerino, Raggi, De Melo, Amelia, Liverani, Krajer. Sul fronte delle cessioni hanno fatto cassa le partenze di Amauri, Barzagli, Rinaudo e Zaccardo.
A Zamparini però qualcosa non va giù ed ecco che l’amico e collaboratore Rino Foschi viene allontanato dopo 7 anni. La motivazione, «è venuta a mancare la fiducia ». Insieme a lui, salta anche Antonino

Schio, Team manager. Il 7 Luglio arriva Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Lazio, che dichiara «lavorare per un personaggio carismatico e ricco di entuasiasmo come il nostro presidente mi riempie di orgoglio». I tifosi sono tutti con Rino Foschi. Comincia il ritiro a Bad Kleinkirchheim, la squadra rosa sembra non affiatarsi. I primi di agosto il Palermo si è appena trasferito a Levico Terme. Comincia a tremare la panchina del tecnico, i rosa perdono 3-1 in amichevole con il Portoguaro.

 

Il presidente ce l’ha con lo staff, «non sono assolutamente d’accordo con coloro che hanno organizzato (Foschi) una partita amichevole condizionata da questa escursione termica. Mi sono arrabbiato anche con Colantuono perché ha avallato una decisione del genere, ma con Sabatini credo che mi troverò bene perché è l’esatto contrario di Foschi. È calmo, sereno e informato di tutto». Colantuono comincia a essere insofferente verso i suoi attaccanti e soprattutto verso quel Tulio De Melo, preso a parametro zero dalla squadra francese del Le Mans e arrivato per sostituire il gigante Amauri venduto alla Juventus per 22 milioni
di euro. Zamparini è con il tecnico, «Andrà via. Vuole il posto garantito e questo non possiamo assicurarlo a nessuno». Il 23 Agosto si gioca la coppa Italia, Palermo-Ravenna. I tifosi accorrono in massa allo stadio per ammirare la corazzata Palermo. Alla fine i siciliani perderanno 1-2 grazie a una doppietta dello sconosciuto Succi. Il presidente dichiara: «Colantuono deve paradossalmente trarre dei benefici da questa gara per quando incontrerà squadre come il Ravenna». Viene comunque ceduto Tulio De Melo.
E quindi il 30 Agosto: prima di campionato,i palermitani sono ospiti dell’Udinese. I giocatori sembrano carichi. La gara finisce 3-1 per i Friulani. Zamparini perde le staffe, e attacca il tecnico quarantotto ore dopo, il patron presenta ufficialmente Davide Ballardini alla stampa. Lo spettacolo è finito? Gli errori e i conflitti sono stati corretti?
Non temete, Zamparini e il Palermo stanno già lavorando.Abbiate fiducia.

Nella foto Tulio De Melo

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