• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Questi poveri ricchi comunisti

Questi poveri ricchi comunisti

 

Di Francesca Scaglione

A Palermo c’è un negozio conosciuto più d’ogni altro. Di solito è frequentato dai cosiddetti della Palermo bene ( che poi è tutto da vedere), un posto dove una cintura può costarti dai 300 euro in su e una giacca anche 800 solo perché la vendono li, non perché si distingua per qualche particolarità. Insomma è un emporio bandito per la fascia medio-bassa della città.

Il tipico fighettino palermitano figlio di papà, quello che a 18 anni si muove in Mercedes Slk e non ha mai spostato neanche un foglio di carta in vita sua (sarà così fino ai 40 anni), veste da Giglio (da pronunciare con tutte le vocali apertissime, compresa la i). Quando passo davanti le vetrine il più delle volte mi sconvolgo nel vedere il prezzi che rappresentano un’offesa a mio modo di vedere, per tutta quella gente che si spacca la schiena un mese per guadagnare ciò che i clienti di questa boutique spendono per comprare un jeans e paio di scarpe. Ma questa è un’altra storia.. Ieri sera alcuni amici, dicono di aver visto una cosa straordinaria passando davanti Giglio, qualcosa che meritava assolutamente d’esser vista. Così ci diamo appuntamento e… in una luminosa vetrina tutta luccicosa appare lei! Una camicia bianca, dal modico costo di 676 euro, con il volto di Che Guevara sulla schiena, arricchito con decine di piccolissimi swarovski.

 

Incredibile visione. Ho cominciato ad immaginare un giovane ram-pollo frequentatore del cubino del mare o del circolo della vela che cammina tutto fiero dichiarando al mondo intero d’esser comunista, mentre chiama il suo choffer col suo nuovo i-phone e gli chiede di preparare il Suv. Che Guevara intanto si rivolta nella tomba. E ha ragione!

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares