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Quello che i disoccupati non sanno

Capita a tutti di ritrovarsi disoccupati, anche ai migliori professionisti! E con il cuore in mano, fiduciosi e aperti, si va tutti quanti agli sportelli a raccontare i fatti nostri. A chi? A sportellisti che trattengono le lacrime, hanno un groppo alla gola e vorrebbero poterti dire: domani sarò anche io dalla tua parte! Che disgrazia!

Non riesco ad andare avanti come se niente fosse: mi dispiace troppo per le colleghe che ci stan passando. Ma come si possono mandare via da un giorno all’altro persone che hanno raccolto la fiducia e le confidenze di tanti esseri umani disperati e in cerca di conforto! Ma in quale scuola sono andati a formarsi i "decisori politici"? Non gliel’hanno detto che gli utenti entrano in un rapporto empatico con gli sportellisti, che questi contraccambiano? E quale rispetto hanno per la privacy dei cittadini? Chi gliel’ha detto che i disoccupati vogliano che la loro pratica passi ad un altro/a, dal momento che hanno guardato negli occhi e si sono fidati di quello/a sportellista? Allora, se vogliono cambiare gli sportellisti, devono consultare tutti gli utenti e raccogliere di nuovo l’autorizzazione al trattamento, e ricominciare il trattamento daccapo perchè anche i nuovi sportellisti conoscano i firmatari di quelle pratiche, le loro facce, i loro sguardi, i loro sentimenti. Perchè gli incontri, i matching, non sono spettacoli da dare in pasto a tutti. E basta! Ci vuole il consenso degli utenti prima di mandare all’aria tutti questi rapporti!

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