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Qualcuno salvi la nave della Regina

 

La crisi finanziaria globale ha prodotto effetti perversi e tragici su milioni di vite e sono ben pochi gli aspetti positivi di questa enorme tempesta economica. Il crollo economico ha momentaneamente allentato la pressione dello sfruttamento sulle risorse, spinto verso le energie rinnovabili, senza tuttavia incidere minimamente sui difetti di governance (eufemismo) della grande finanza.

Dove invece la crisi ha colpito duro è stato nell'ambito dei progetti velleitari ispirati dall'abbondanza di denaro facile. In particolare molti progetti immobiliari devastanti o smisurati sono stati abbandonati o cancellati, dal super grattacielo moscovita alle più azzardate speculazioni statunitensi sono migliaia i progetti che sono stati cancellati, spesso con il sollievo dei più.

La crisi ha colpito duro anche e soprattutto a Dubaidove lo scoppio della crisi ha avuto effetti devastanti, determinando il fallimento o l'abbandono di una serie ben nutrita di progetti sostenibili solo sulle ali di un'euforia artificiosa.

Un disastro che ai sudditi britannici ha procurato grossi grattacapi, perché tra quanti avevano investito nell'emirato e quanti vi lavoravano, migliaia di britannici hanno visto andare in fumo, insieme al lavoro e i conti in banca i propri progetti per il futuro. A parziale consolazione per gli inglesi giunge ora la notizia che la crisi ha bloccato anche la trasformazione della ex Queen Elizabeth II, la storica nave da crociera e orgoglio nazionale, in un albergo pacchiano. Una misera fine per una nave che è servita persino da trasporto-truppe nell guerra delle Falkland.

La nave, un pezzo della storia della marineria mondiale ora sostituita da un'omonima costruita in Italia, è stata in servizio dal 1969 coprendo una distanza maggiore di quella di qualunque altra nave passeggeri nella storia, giace da due anni a Dubai e la sua prevista riconversione in albergo sembra ormai un progetto del passato. La Ishtimar, società locale che lo possiede controllata da Dubai World, a sua volta posseduta dalla famiglia reale, ha comunicato che sta valutando il modo migliore di liberarsene.

La speranza inglese, e degli appassionati di storia della marineria, è che almeno la vecchia nave da crociera ritorni ad ormeggiare in patria, per i soldi investiti a Dubai, ormai nessuno ci spera più.

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