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Qual è il ruolo dei blog nell’informazione odierna?

Una piccola disamina sulla partecipazione "popolare" agli strumenti di condivisione che offre la rete

Ci propinano inchieste e dati sulla rete e strumenti connessi che lasciano il tempo che trovano. Dire che in Italia ci sono 26 milioni di utenti di internet, a me sembra un'approssimazione troppo grossolana. Bisogna fare parecchie distinzioni. Ogni tanto ricicciano discussioni sul ruolo e le possibilità dei nuovi media, che continuano a evolvere a una velocità che rende difficile mantenersi aggiornato, anche a chi ci sta dentro con tutte le scarpe. Oggetti variamente esplorati, social networking e blogging assumono, in certi report di televisioni e giornali, una dimensione che non è reale, almeno in Italia. E' sicuramente bene che se ne parli, che si promuova l'avvicinameto più ampio possibile degli utenti a tutti gli strumenti di partecipazione che la rete offre.

Il problema da noi è che a fronte di un gran numero di computer, tablet, smartphone e altri aggeggi che permetterebbero di entrare negli scambi di idee che si svolgono in rete, è molto piccolo il numero di quelli che vengono usati nelle loro potenzialità più ampie. Desolante, ma bisogna dirlo, il numero di case e casi in cui i vari apparecchi vengono strapazzati da ragazzini che poi sostanzialmente sparano stupidaggini su facebook, che potrebbe essere usato meglio, a dio piacendo, sparano ai cattivi nei videogiochi e sparano virus nei computer. E per tutto sto sparare sono dichiarati dagli adulti di casa "geni del computer". L'ho messa in caricatura, ma non è lontano dalla realtà, quindi bisognerebbe, quando si parla del nostro paese, tenerne conto. Forse non è più un ambito così piccolo, non più una "nicchia", ma certe "grandi reazioni su facebook" se non fossero pubblicizzate dalla televisione sarebbero conosciute da poca gente per ora.

Vorrei, però ripartire da dove tutta la riflessione è cominciata e poi ha fermentato per un po' di tempo. Il che ci proietta in un contesto più ampio di quello paesano. Per esempio, c'è stato un gran ravanare negli ultimi tempi, anche sui media tradizionali, giornali e televisioni, sul confronto tra internet e giornali. Un'inchiesta che riguardava il New York Times mostrava, tra l'altro, il disagio della redazione di fronte alla concorrenza, non proprio ortodossa, bisogna dirlo, dei blog nella diffusione e trattazione delle notizie, consistente sostanzialmente nella scopiazzatura e pubblicazione immediata delle notizie senza neanche la citazione della fonte. Questa è una pratica molto diffusa che vale per tutti i tipi di contenuti, non solo le notizie. C'è troppa gente che, pur di collezionare lettori, arraffa di tutto e pubblica, e vale per immagini, filmati, poesie, racconti e aggiornamenti scientifici, ed è ottusa oltre che disonesta perché i server registrano con precisione assoluta quando è stato caricato un contenuto, quindi facile sputtanare chi bara.

A me sentir parlare di leggi, regolamenti e norme disciplinari per la rete provoca sempre un po' di orticaria; tutto quello che potrebbe limitare la libertà d'espressione non ha un buon odore, ma l'applicazione di una buona "netiquette" e un po' di correttezza sarebbe auspicabile. 

C'è comunque in atto una sistemazione selvaggia, che sarà lunga, dei ruoli che ogni mezzo può svolgere, fatta di invenzioni, estensioni, hacking, scambi, sviluppi, fusioni e nuove skills e applicazioni. 

I blog individuali e ogni tipo di pagina personale che un utente puo usare per mettere in rete pensieri immagini e contenuti vari, e scambiare reazioni nel networking sociale (facebook, twitter, myspace, oknotizie ecc...), sono i fattori veramente determinanti dei cambiamenti che stanno evolvendo nel flusso globale dell'informazione

I giornali e altri strumenti editoriali organizzati hanno staff e risorse che permettono loro di stare molto più sulla notizia, immediatamente là dove la notizia accade. Finché erano solo cartacei i commenti e le osservazioni erano talmente lenti e laboriosi che il flusso era sostanzialmente a senso unico. Col digitale il flusso è nei due sensi, come minimo.

In questo panorama la concorrenza, fatta scopiazzando e pubblicando contenuti altrui diventa di fatto stupida. E diventa sempre più importante, invece, sulle pagine personali il commento approfondito, la disamina dei fatti, l'opinione articolata, la critica possibilmente propositiva

Ancora tutto necessariamente anarchico, come la vita intorno, la rete è uno sconfinato miscuglio di letame e diamanti, pone spesso problemi di onestà e attendibilità dei contenuti, ma, come nella vita intorno, bisogna imparare a navigare, tanto, come la vita, non la fermi. 

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