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Questo imprevedibile Ravenna Calcio

Anche in questo caso il merito è sempre da ascrivere a Gianpietro che, alla mezzora del primo tempo, ha pennellato un tiro su punizione per il gol del raddoppio per i giallorossi: troppa grazia per un Ravenna che non andava a segno su calcio piazzato in partite di campionato da più di due anni: "E allora speriamo di avere definitivamente rotto il ghiaccio... Al di là delle battute, c’è da dire che sul mio gol qualche responsabilità l’ha avuta anche Capecchi, a cui forse va concessa l’attenuante di aver visto partire in ritardo il pallone".

RAVENNA - (A.Z) Quando il signor Gianpietro Zecchin
da Campo San Pietro si mette a giocare come a Ferrara, con quella facilità di palleggio, quella irresistibile rapidità di cervello e di gambe, la prima domanda che sorge spontanea è: "Come diavolo è possibile che un campione di quella pasta non stia già calcando i più prestigiosi campi della Serie A piuttosto che quelli della Prima Divisione?" Sì, perchè domenica scorsa il furetto padovano è stato irresistibile, le sue zingarate nell’area spallina hanno lasciato il segno tanto quanto le sgroppate sulla mancina di un ispirato Sabato, o l’opportunismo del micidiale duo d’attacco Zizzari-Curiale: "La verità - inizia proprio Gianpietro - è che in queste ultime settimane siamo stati bravi a trovare i giusti equilibri di squadra, ed ora i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Magari nel girone di andata abbiamo pagato dazio oltre misura alla sfortuna, vedi i tanti infortuni che hanno spesso falcidiato il nostro cammino. Ora, invece, stiamo tutti bene ed il mister ha un ampio ventaglio di scelte su cui poter contare".

In quanto all’eccellente prestazione personale messa assieme allo stadio Mazza, Zecchin preferisce schermirsi: "Non sono stato l’unico ad aver giocato bene, ma tutta la squadra nel complesso. Se proprio devo prendere in esame la mia prova, devo dire che un po’ pesano quei due gol che mi sono ‘divorato’ durante il primo tempo: fortunatamente non hanno inciso sul risultato finale".

In definitiva, dopo un successo così franco e spumeggiante sui rivali ferraresi, l’amaro ricordo del derby col Cesena dovrebbe essere andato definitivamente in archivio. O no? "Tutto il contrario, quella partita rimarrà ancora a lungo nella nostra mente anche se non vorrei drammatizzare troppo l’accaduto. Sono cose che succedono nel calcio, basti pensare a quella famosa finale di Istanbul dove il Liverpool rimontò tre reti al Milan e vinse la Champions League...".

Il Ravenna, però, ha già dato ampia dimostrazione di aver trovato gli anticorpi giusti per reagire a quella delusione: "E’ vero, potevamo disunirci, ma ciò non è accaduto, perché il nostro è uno spogliatoio molto compatto. Ultimamente se ne sono sentite un po’ di tutti i colori sul nostro conto: l’ultima chiama in causa addirittura il presidente Fabbri che ci avrebbe impedito di andare sotto la curva dei nostri tifosi a festeggiare a fine partita. Anche questa è una bufala, ma comunque nessuna di queste invenzioni ci può tangere: quello di quest’anno credo sia il gruppo più unito in cui mi sia mai capitato di giocare in tutta la carriera".

Giocare di squadra è il verbo predicato da Atzori: a Ferrara il Ravenna lo ha fatto, domenica dovrà ripetersi se vorrà venire a capo dell’ostacolo Lumezzane: "Dobbiamo vincere, abbiamo troppo bisogno di non vedere vanificati tutti i nostri sforzi. All’andata abbiamo perso per 3-0: magari questa volta restituiremo pan per focaccia...".

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