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Pubblico impiego: storia romanzata di una manifestazione unitaria... a metà

Un momento di sbandamento e sia UIL e Cisl avevano aderito alla passeggiata mattutina, anche se sotto la pioggia, organizzata dalla CGIL per le vie di Roma con i dipendenti pubblici. La emorragia di cancellazioni dal sindacato (soprattutto UIL e CISL) li aveva convinto a malincuore e soprattutto dopo decine di convulse riunioni dei rispettivi direttivi. Ieri 28 mila dipendenti pubblici sono scesi in piazza. Le sollecitazioni erano arrivate soprattutto dai dirigenti periferici, le RSU i quali sentono sulla loro pelle (nonostante la scorza pluridecennale) il malumore dei loro iscritti. Ma l'altro ieri sera sul tardi arriva da referenti politici (non meglio identificabili ma facilmente comprensibili) lo stop.

Ma che siete pazzi? Fare una manifestazione pubblica con i tempi che corrono, con l'Europa che ci guarda? E poi il ministro vi ha convocato. Ha soddisfatto le vostre richieste. Cos'altro cercate? Mica volete una sollevazione di piazza, Spero. Vedete cosa succede in Spagna e in Grecia? Così pare si sia espresso il non meglio precisato referente politico. E Bonanni ha subito replicato "Obbedisco"! Ma come me la cavo ora! Gira e rigira e la scappatoia è ben presto trovata. Esce il comunicato ufficiale.

Poiché il ministro ci ha convocato la manifestazione è revocata in attesa di ascoltare cosa ha da dirci il ministro.

In linea con la linea politico/sindacale della CISL filo governativa e che l'unica ragion d'essere di un sindacato e sedere al tavolo di discussione. La ragion d'essere di un sindacato e la ragion d'esistere di un dirigente sindacale. 

Concerto. Quindi sono

Meno bene è andato ad Angeletti. Infatti quando l'ha saputo si è incazzato! Sapessi come si è incazzato contro Bonanni! Ma me lo potevi dire che ci hai rinunciato! E che cazzo. E mo che figura ci faccio con i miei (referenti politici)? Mi fai fare uno sciopero con la Camusso da solo (che tra l'altro è anche una culona) e poi mi diranno che sono fiancheggiatore. Ma siccome lui è carente di risorse, e non ha la verve e la prontezza del suo compagno di merenda, allora ha dovuto inghiottire il rospo e seguire la Camusso sulla strada della perdizione. Ma tanto il tempo per recuperare c'è e non solo, ma di materiale, non solo quelli della funzione pubblica, ma in altri settori, si può sempre recuperare il terreno perso. E dissociarsi dalla CGIL.

E così si è fatta la scampagnata con relativo discorsetto ferro e fuoco, più ferro che fuoco, alternandosi lui e la Camusso. Vi sarà sciopero generale? è stato chiesto alla Camusso, ad Angeletti non era nemmeno il caso di chiederlo. Mah! Vedremo ha risposto.
Che è tutto una speranza... persa

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