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Prove tecniche di verità intralinguistica

  Soggetto

Cos’è il S-oggetto?
Cosa so se S so? 
Cos’è il S-esso?
Cos’è la fisica matrice S?
Cos’è l’Es? Cos’è Il Sé?
Cos’è l’Essere? (E dov’è il suo pre-S-unto santo buco?)
Cos’è il centro?
Cosa è la R&S?

QualCosa mi dice che si tratta qui della stessa Cosa. 
Forse di una certa ort-agonalità
Il tedesco ort è anche il contrario di tro. 
In materia, dovremo forse ispirarci al labirinto di cui dice Umberto Eco.


°°°°°°°°

 Da : Impero. Il nuovo ordine della globalizzazione

 

 

 

pag. 308 (...) la soggettività non appartiene più ad alcuna identità particolare, e contemporaneamente, appartiene a tutte

Pag.355 (...) Il principio fondamentale dell’Impero è che il suo potere non ha un terreno o un centro attualmente localizzabili. Il potere imperiale è distribuito attraverso le reti.

Pag.356 (...) La condizione per andare oltre la crisi è lo spostamento ontologico del soggetto

Pag.361 (...) la corruzione si annida nella perversione ideologica del senso della comunicazione linguistica 

 

 

 Presentando il Foucault di Gilles Deleuze, Pier Aldo Rovatti scrive sulla quarta di copertina: "siamo alla ricerca di una stanza centrale con la paura che si riveli un vuoto terribile" e parla altresì di un processo di costruzione del soggetto che non si riveli solo assoggettamento. 

In Per gioco, scritto insieme ad Alessandro Dal Lago, Rovatti ed il collega, ci dicono invece di un "buco dell’essere".

Nella gran parte dei miei articoli sottolineo il nesso forte fra l’aspetto simbolico e quello ’reale’ del ’potere’ ed affermo che, quando diciamo genericamente che il potere è concentrato, non cogliamo affatto sufficientemente il senso e le implicazioni esistenziali e storiche di quella con-centr-azione in Uno.

La S che compare sopra è realizzata con il carattere Eurostyle; la forma squadrata ci rinvia alle quattro contrade dell’Essere di cui parlava Martin Heidegger:
il simbolico chiasmo fra terra e cielo, mortali ed immortali. Ma quella forma rinvia altresì al luogo centrale del loro magico incrocio: l’ort, il mixterioso centro dell’Essere. 

A saperla riconoscere, la stessa forma mentis si ’sposa’ ottimamente con la scelta simbolica del 4% sul quale si è ’sintonizzato’ il ’partito unico europeo’ di cui ci dice Marco Cedolin nel suo articolo del 5 febbraio. 

Al 4% si è altresì ’ispirato’ il tasso dei mutui bancari per la prima casa. Probabilmente si alluderà all’unico credo italo/europeo nella casa dell’Essere. 


In materia, qualche giornalista dovrebbe intervistare Tremonti o Trichet, chiedendo loro ’ragione’ della quarta dimensione temporale del credito.

E, a proposito di cre-dito, verso cosa punta l’indice di Veltroni nel manifesto del suo programma? E’ piuttosto un credito verso Cesare o uno verso Dio?

Per correttezza d’informazione occorre dare atto che la S di cui sopra non è il simbolo dell’Euro. Gliel’aveva già infatti soffiata il Dollaro, coniugandola peraltro ( per Altro?) con un verticale tubo di universo. L’Euro s’è dovuto accontentare di una mezza E tagliata orizzontalmente; forse si tratta di una visione più secolare e terrena.

In Verità e metodo Gadamer scrive che "Ogni parola prorompe dal centro di una totalità".
Seguendo il ’ragionamento’ di Gadamer e portando quella particolare logica alle estreme conseguenze, Esse-re - S - Buco dell’Essere - 4 contrade - Centro - Non-luogo, sono espressioni che rimandano tutte alla medesima R&S della quale discettano i ’nostri carissimi’ com-unic-attori, quelli che, nella piramide sociale, mediano fra il vertice e la ’base’, perché quest’ultima non ’maturi’ troppi grilli per la testa...

Ontologia letteralmente significa logica dell’ente e l’Ente per eccellenza è l’in-tero Essere. Ma i ’signori’ della com-unic-azione di quale Essere ci parlano? Di quello con o senza il buco? E per quelli che vogliono l’Essere col buco, oltre il buco Cosa c’è? C’è la Cosa o c’è il Caso? Non è che, per Caso, c’è la Cosa?

Finché della questione ’essenziale’ si lascia che se ne occupino le de-legate intellighenzie, continuerà ad imporsi la loro versione del Dio-che-lega. E, sempre In ’materia’, di Dio e di leghe sembra che qualcuno abbia saputo giocare meglio di altri quelle carte. Vogliamo lasciargli tutto l’europeo banco, mentre gli intelligentoni si tengono ben stretta la loro ultaricca conoscenza?               

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