• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > Priebke perde la causa, il conto va agli ebrei

Priebke perde la causa, il conto va agli ebrei

Siamo davvero il Paese delle Meraviglie. Forse avrete già sentita questa (ennesima) patacca del nostro sistema giuridico/esattoriale, ma se non l’avete sentita leggete bene.

Ricorderete l’ex ufficiale delle SS Erich Priebke, condannato all’ergastolo per l’eccidio delle Fosse Ardeatine. Ebbene, in un primo processo il Tribunale Militare decise di non doversi procedere contro il vecchio nazista, ma la cosa suscitò scandalo e una specie di tumulto a seguito del quale Priebke ritenne di denunciare il rappresentante della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici ed il giornalista della Rai Valter Vecellio, noto esponente radicale e direttore di Notizie Radicali.

Mentre Priebke andò poi incontro alla sacrosanta condanna all’ergastolo a seguito della revisione del processo - anche se a causa dell’età gli furono concessi i domiciliari (a casa del suo avvocato) - i due denunciati hanno subìto i rituali tre gradi di giudizio, ma ne sono usciti assolti.

Ciononostante le spese per la registrazione della sentenza - circa 300 euro - che Priebke si è rifiutato di pagare in quanto ‘nullatenente’ sono diventate una delle classiche e ormai famose “cartelle” di Equitalia che la discussa agenzia della riscossione ha ingiunto di pagare ai due imputati appena dichiarati innocenti.

“È una brutta storia di burocrazia e mancanza di buon senso” chiosa Domenico Romano sul Manifesto; “è una questione di principio, ne va della dignità della democrazia” hanno aggiunto altri esponenti politici.

Insomma, in un processo tra ebrei e nazisti, sono gli ebrei a dover pagare.

E che a loro tocchi pagare le spese per il processo di un vecchio sterminatore nazista è qualcosa di ben più che una beffa; è semplicemente una cosa vergognosa. E né Riccardo Pacifici né Valter Vecellio hanno naturalmente accettato di saldare il conto; voi l’avreste fatto?

Ma c’è un ma. Ed è proprio il rappresentante della comunità ebraica a evidenziarlo: la colpa non è di Equitalia, ma del sistema giuridico italiano che prevede il pagamento a carico di chi ha vinto una causa se chi l’ha persa risulta nullatenente. Quindi chi non ha niente da perdere può intentare cause ad infinitum, un danno comunque lo causerà. A rischio zero.

Che la causa veda in giudizio un nazista e un ebreo (a nome dei molti, vivi e morti) non sembra costituire un problema per la giustizia (e per la dignità) dello Stato che avrebbe dovuto forse pensare prima a quello che faceva: "È demenziale che se 10mila persone nullatenenti denunciano un innocente e poi non possono pagare, l'innocente finisce sul lastrico perché deve pagare per loro" aggiunge, non a torto, Pacifici. 

Né la cosa interessa minimamente l’avvocato difensore di Priebke (lo stesso che ha difeso i gestori del sito razzista Stormfront) che si è permesso qualche sberleffo di troppo - "Chi é causa del suo mal pianga se stesso" - addebitando a Pacifici le “pressioni” esercitate a suo tempo per impedire all’ex ufficiale nazista di andarsene libero come un fringuello per “intervenuta prescrizione” (di una strage!), come avevano stabilito i giudici militari.

Nel paese delle prescrizioni facili e facilissime, non è un brutto segno invece che almeno un assassino nazista si sia presa la sua meritata condanna; tarda, ma per intero. Anche se poi Equitalia ha assestato alla faccia delle storiche vittime il suo malevolo e burocratico sfregio. Che strano paese!

P.S. comunque è un'idea: se tutti quelli che in questi anni bui sono finiti davvero sul lastrico intentassero una causa contro un ex premier (uno a caso) per un motivo qualsiasi e anche se la perdessero...

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares