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Prandelli va subito ko

“Anche il suo predecessore iniziò con una sconfitta. Poi divenne campione del mondo”.

“Speriamo che porti bene”, risponde a fine partita Prandelli a chi, scavando tra gli almanacchi, gli fa notare che anche Marcello Lippi alla gara inaugurale sulla panchina azzurra esordi’ con una sconfitta.

Lippi fu battuto dall’Islanda, Prandelli invece, nella notte di San Lorenzo, vede cadere le sue “stelle” nel cielo di Londra sotto le giocate della Costa d’Avorio, guidata da Zaouhi, c.t. ad interim che fu il primo calciatore africano a giocare nel nostro campionato con la maglia dell’Ascoli e che deve sopperire anche all’assenza di Didier Drogba, ancora non del tutto recuperato fisicamente dopo l’ultimo infortunio subito con la maglia del Chelsea.

L’ex tecnico della Fiorentina manda in campo una squadra a trazione anteriore, schierando il trio d’ attacco che mezza Italia calcistica invocava: Cassano e Balotelli a supporto di Amauri.

Il barese, al ritorno in maglia azzurra dopo la gestione Donadoni, si muove bene all’inizio, dimostrando che ogni qualvolta il pallone è tra i suoi piedi può sempre nascere qualcosa di importante: al 41’serve ad Amauri un pallone a pochi passi dalla linea di porta ivoriana che però l’ oriundo (o il nuovo-italiano, come preferisce Prandelli) manda di testa alto sopra la traversa.

L’attaccante della Juventus non nasconde l’emozione provata nell’ esordire con la maglia della Nazione per cui "pago le tasse e in cui vivo da dieci anni”: ”Arrivare in nazionale è un’emozione molto molto grande, abbiamo anche creato molto e ci è mancato solo il gol”, dichiara Amauri, che poi fa sapere che molto presto imparerà anche le parole dell’inno di Mameli.

Chi invece sembra non sentire la pressione è Balotelli: l’ormai ex interista mostra tutta la sua personalità, mettendosi al servizio della squadra e recuperando anche diversi palloni in fase difensiva,sfiorando anche il gol su una punizione che sorvola di poco la traversa della porta di Yeboah.

La difesa invece,pur con uomini diversi, mostra le stesse lacune evidenziate nella seconda gestione Lippi: Motta viene saltato troppe volte con facilità dalle ali ivoriane e neanche il palo colpito all’inizio del secondo tempo può garantirgli la sufficienza, Molinaro dovrà lavorare molto per aspirare a diventare l’erede di Zambrotta mentre la coppia centrale,composta da Bonucci e Chiellini ha la responsabilità piu grande sul gol di Kolo Toure, lasciato libero dai due difensori juventini di colpire di testa a pochi metri da Sirugu.

Eccessive critiche a Prandelli però sembrano esagerate. Ricostruire sulle macerie non è mai impresa semplice e diventa quasi impossibile quando si hanno solo due giorni di lavoro a disposizione.

Non vinciamo piu una gara dal 2009 (battendo la Svezia a Cesena) e a settembre si inizierà a fare sul serio con le qualificazioni per Euro 2012: buon lavoro Cesare.

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