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Povertà e discriminazione per le bambine e i bambini rom in Slovacchia

Sono trascorsi otto anni da quando la Commissione europea iniziò la procedura d’infrazione contro la Slovacchia per la violazione della Direttiva sull’uguaglianza razziale.

Eppure per i rom di quello stato la Giornata internazionale odierna, loro dedicata, trascorrerà come le altre: intrappolati in un circolo vizioso di esclusione e povertà, alimentato dalla discriminazione nel campo dell’istruzione.

Migliaia di bambini e bambine rom sono segregati in scuole speciali, spesso a seguito di test diagnostici errati, frutto di pregiudizio, che rilevano presunti problemi di salute mentale.

In diverse occasioni la giustizia slovacca ha preso posizione in loro favore: la Corte suprema e due tribunali regionali hanno stabilito che le scuole di Stará Lubovna, Hermanovce e Šarišské Michaľany hanno illegalmente imposto un’istruzione segregata.

Oltre alla sensibilità dei giudici, c’è ottimismo anche per quanto riguarda possibili sviluppi legislativi.

A metà maggio il parlamento di Bratislava voterà su una proposta di emendamento alla Legge sull’istruzione. Potrebbe essere l’occasione per garantire alla minoranza rom uguale accesso alle scuole e porre fine a procedure estremamente dannose nei loro confronti.

 

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