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 Home page > Tribuna Libera > Poste, «basta lavoro precario e sfruttamento»

Poste, «basta lavoro precario e sfruttamento»

La più grande azienda di Stato italiana «usa e getta» regolarmente migliaia di lavoratrici e lavoratori precari. Eppure, quasi nessuno s’indigna (perché fa comodo)

Migliaia di giovani lavoratori di Poste Italiane, assunti con uno o più contratti a tempo determinato, al termine della loro esperienza lavorativa, dopo tutto il lavoro fatto e i sacrifici compiuti, vengono trattati come se fossero vecchi oggetti usati di cui disfarsi, per assumere sùbito altro personale precario, con il destino già scritto: prima braccia fresche da sfruttare e poi un costo da tagliare.

Un’ulteriore privatizzazione di Poste Italiane, azienda a controllo pubblico che dovrebbe ricoprire un ruolo di rilievo nei processi di inclusione sociale, aggiungerà precariato sul precariato. Saper ascoltare e comprendere le ragioni dei lavoratori è fondamentale per spezzare questo circolo vizioso di precarietà e di riduzione dei diritti che molti – sindacati in primis – continuano ad ignorare per quieto vivere o convenienza.

Se ne parlerà martedì 20 febbraio, in una conferenza stampa alla Camera dei deputati promossa dall’onorevole Aboubakar Soumahoro. Sarà presente una delegazione del movimento “Lottiamo Insieme” delle lavoratrici e dei lavoratori precari di Poste Italiane.

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