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Portogallo: la sinistra batte un paio di colpi, la destra è in difficoltà

Giovedì 19 novembre il Parlamento portoghese approva due leggi importanti: con la prima vengono cancellate le limitazioni al diritto d’aborto che il governo di centrodestra (sconfitto alle elezioni ma incredibilmente ancora in carica cinquanta giorni dopo la sconfitta) aveva introdotto lo scorso luglio, in barba al risultato del referendum; con la seconda, si estende alle coppie dello stesso sesso il diritto d’adozione. In quest’ultimo caso, la proposta di legge viene approvata da tutto lo schieramento di sinistra (a parte l’astensione di un deputato socialista), dall’unico deputato“animalista” e da ben 19 deputati del Partito socialdemocratico (PSD) di centrodestra. Altri due deputati socialdemocratici si astengono, mentre vota contro il grosso del PSD e tutto il Partito popolare (CDS-PP). Era questa la quinta volta che il Blocco di sinistra, tentava di modificare la legge del 2010, varata dai socialisti, che riconosceva le unioni fra persone dello stesso sesso, ma escludeva per queste coppie la possibilità di adottare. [1].

La risposta della destra non si è fatta attendere. La mattina di lunedì, 23 novembre, il socialdemocratico presidente della Repubblica, Aníbal Cavaco Silva, ha finalmente ricevuto il leader socialista António Costa. Per affidargli l’incarico di formare il nuovo governo? Neanche per sogno: per consegnarli una sorta di ultimatum, e cioè la richiesta di sei “chiarimenti” che – secondo lui - gli permetteranno di valutare se l’eventuale governo socialista ha possibilità reali di durare per tutti i quattro anni della legislatura.

In particolare, i “chiarimenti” riguardano l’approvazione di mozioni dicensura, l’approvazione del bilancio dello Stato, l’osservazione delle regole di disciplina di bilancio valide per tutti i Paesi della zona euro, il rispetto degli impegni con la NATO, la stabilità del sistema finanziario e il ruolo del Consiglio permanente di concertazione sociale. In altre parole, pluripretesti, perché il ruolo del Presidente della Repubblica, anche in un Paese semipresidenziale come il Portogallo, è quello di prendere atto della realtà. Che è questa: i partiti della destra non hanno una maggioranza in Parlamento, mentre c’è una maggioranza parlamentare favorevole a un governo monocolore socialista, con l’appoggio esterno di Blocco della sinistra, Partito comunista e Verdi. Non s’è mai visto, in tutta la storia recente del Portogallo, un presidente della Repubblica porre delle condizioni a una maggioranza parlamentare, scavalcando così la volontà del Parlamento e attribuendosi poteri che non ha.

«Le condizioni poste dal presidente della Repubblica sono condizioni di competenza del Governo, delprogramma del Governo, e che non hanno nulla a che vedere con il rispetto e l’adempimento della Costituzione, il documento che il signor Presidente ha giurato di far rispettare», ha dichiarato l’eurodeputata Marisa Matias, candidata del Bloco alle presidenziali di gennaio. «[CavacoSilva] va completamente al di là di quelle che sono le sue competenze in quanto Presidente della Repubblica» (esquerda. net, 23 novembre 2015).

Come si vede, la destra portoghese insiste, non vuol proprio mollare. Dopo la proposta di Coelho di modificare la Costituzione per consentire al presidente della Repubblica di sciogliere il Parlamento [vedi PORTOGALLO: Il ruggito del coniglio ], ora è il Presidente della Repubblica che, nonpotendo sciogliere il Parlamento e non potendo tenere in piedi all’infinito un governo di destra senza maggioranza parlamentare, va in cerca di pretesti per... . Per che cosa, appunto?

Il fatto è che la destra portoghese ha una paura folle di dover lasciare la stanza dei bottoni (per citare Pietro Nenni), ha una paura folle di perdere le prossime elezioni presidenziali, e punta tutto su un tatticismo del giorno per giorno. Guadagnare tempo, restare aggrappata alle poltrone, nella speranza che l’accordo a sinistra (che, non dimentichiamocelo, è stato imposto dalle circostanze più chevoluto) si incrini. Basterebbero pochi deputati socialisti dissidenti (e di riluttanti a un accordo con PCP e Bloco ce ne sono) e il gioco sarebbe fatto. E da quel che si può intravvedere molte manovre in questo senso sono da tempo in atto. (c.d.)

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[1] Può essere interessante vedere come, nel tempo, su questo punto sono cambiate (o non lo sono per niente) le posizioni dei partiti portoghesi.Nel 2010 la proposta di estendere alle coppie dello stesso sesso la possibilità di adottare un bambino è presentata dal Bloco e dai Verdi (PEV, un partito che si presenta da sempre alle elezioni in coalizione con il Partito comunista, che gli riserva due seggi sicuri). Votano contro Partitosocialista (PS), Partito socialdemocratico (PSD) e Partito popolare (CDS-PP); votano a favore, oltre al Bloco e al PEV, 8 deputati socialisti e unsocialdemocratico; si astengono il Partito comunista (PCP) e un socialdemocratico.

Due anni dopo la proposta viene ripresentata e rirespinta. Votano contro PSD, CDS-PP e ... PCP; votano a favore Bloco, PEV, 38 deputati PS, 9socialdemocratici e 1 CDS-PP; si astengono 12 PS, 2 PSD e 1 CDS-PP.

L’anno successivo nuova proposta e nuovo rifiuto. Votano contro PSD e CDS-PP, con 8 socialisti; votano a favore Bloco, PEV, PS e 12 PSD; siastengono PCP, 3 PS, 4 PSD.

Nel gennaio di quest’anno, quarto tentativo, anch’esso fallito, ma con un’interessante evoluzione. Votano contro, more solito, PSD e CDS-PP, con 3 PS; votano a favore Bloco, PEV, PCP, PS e 6 PSD; si astengono 4 PS e 6 PSD.

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